QUALI LE BASI DEL
SEPARATISMO SICILIANO ?
SEPARATISMO SICILIANO ?
Richiami precedenti
E' già stato evidenziato che con legge 8 dicembre 1816 i
due distinti regni di Sicilia e di Napoli vengono unificati, giusto un deliberato
del Congresso di Vienna, nel Regno delle Due Sicilie, una entità
statuale del tutto nuova rispetto sia al Regno di Sicilia che al Regno di Napoli.
L’art. 1 della legge fondamentale dello stato 8 dicembre
1816 comincia “Tutti i nostri reali
domini al di qua e al di là del Faro costituiranno il Regno delle Due Sicilie”.
()L’isola di Sicilia viene allora divisa in sette valli (province), ciascuno
retto da un intendente (che poi diventerà prefetto).
()Una vaga autonomia viene comunque concessa
all’isola istituendo la figura del “luogotenente del re”, residente a Palermo,
che deve essere o un appartenente alla famiglia reale o un siciliano e mai un napoletano. Anche tutti gli altri uffici
pubblici possono essere ricoperti solamente da siciliani. A tutte le grandi
cariche del Regno e della carriera diplomatica invece possono accedere per ¾ i
napoletani e per ¼ i siciliani.
Ancora sull'origine del separatismo siciliano,
che riesploderà ritmicamente nel tempo,
per ultimo negli anni quaranta del novecento

La demolizione del feudalesimo per accedere al regime
borghese non ebbe mai tregua ed ai Borboni ne viene dato ampio merito dalla
storiografia attuale. I siciliani dell’epoca tuttavia furono ostinatamente
contrari in quanto ai loro occhi non apparve meritoria l’attività amministrativa ed economica
modernizzatrice di quel momento storico bensì l’attività politica mediante la quale
la Sicilia venne a perdere l’indipendenza.
Non per nulla i siciliani insorsero con vere e proprie
rivoluzioni nel 1820, 1848, 1860 e in quegli anni molto sangue scorse fra siciliani
e napoletani.

Dove si compì l’errore ?
Nel passaggio dall’unione di tipo
federale all’unione di tipo centralistico.
L'insularità
Le classi dirigenti dell’epoca sia del versante napoletano
che siciliano non riuscirono ad intendersi o non vollero intendersi. I napoletani si ritenevano illuministi e
democratici e pretesero di introdurre in Sicilia l’ordinamento napoleonico-murattiano
che era stato fatto proprio dai Borboni nei territori continentali, non curanti che i
siciliani stavano ancora pregustando il modello costituzionale del 1812, di
stampo inglese, che a loro garantiva fra l'altro l’indipendenza.
E nascono i partiti

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