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venerdì 19 aprile 2024

Vivere nel terzo millennio ... alla luce della Costituzione Italiana (4)

Argomenti e riflessioni varie 

Le Regioni. Nell'assetto organizzativo le Regioni occupano una responsabilità (in via assolutamente esclusiva) dell'organizzazione delle strutture e dei servizi sanitari. Spetta sostanzialmente alle regioni garantire l'effettiva erogazione delle prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza.

Le regioni (e le province autonome di Trento e Bolzano) partecipano alle scelte del governo nelle materie di comune interesse attraverso la conferenza permanente stato-regioni. 

Livello locale. Attori del Servizio sanitario nazionale al livello locale sono le aziende che erogano alle utenze le prestazioni sanitarie. Nel gruppo pubblico regionale sono tale le aziende sanitarie locali (asl) e le aziende ospedaliere (AO).

Le Asl possiedono personalità giuridica pubblica, autonomia organizzativa-amministrativa-patrimoniale-contabile-gestionale-tecnica. Esse erogano direttamente le prestazioni sanitarie sul territorio mediante:

() strutture territoriali (ambulatori, laboratori, centri dialisi, stabilimenti idrotermali, consultori materno-infantili ...).

() I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta (PLS) che essendo convenzionati con il SSN  assolvono a funzioni di governo e indirizzo dei bisogni e di erogazione dei servizi di base.

() l’Assistenza ospedaliera con presidi a gestione diretta delle ASL.

Gli Ospedali di rilievo regionale o interregionali costituiti in aziende erogano prestazioni (compresa attività di pronto soccorso, ricovero ordinario, day hospital, riabilitazione….).

() Accanto alle strutture pubbliche sono affiancate le strutture private accreditate per ciascun ambito di attività.

() Esistono altre strutture pubbliche quali gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i policlinici a gestione diretta delle università, gli enti di ricerca.

() Ed ancora le strutture di ricovero private accreditate con il Servizio sanitario nazionale.

(Segue)

Un Personaggio

 

Corrado Augias, è un giornalista, scrittore, conduttore televisivo, autore televisivo, drammaturgo ed ex politico.

NascitaRoma, 26 gennaio 1935) 







Chi tiene in piedi

un paese?

Momenti alti della convivenza si ripetono

ogni giorno con milioni di italiani che

compiono in silenzio il loro dovere con

tanto maggiore merito in quanto non ci

sono nè grandi esempi da seguire nè 

consolidate regole di condotta.

Sono milioni gli italiani ignoti che ogni

giorno danno prova di cittadinanza:  sui

treni dei pendolari e nei reparti dei vigili

del fuoco, nei pronto soccorso e nelle 

mense per i poveri, tra chi insegna in 

strutture inadeguate e chi paga fino  

all'ultimo euro le tasse dovute. E' possibile

che non siano la maggioranza del paese,

sicuramente sono loro che lo tengono in

piedi.

giovedì 18 aprile 2024

Dal vivere individuale a quello comunitario

 Fra sociologia, economia e diritto

Abitare a Contessa Entellina, abitare in una via o in una casa in campagna fa intendere a noi e a chi con noi è in relazione una linea di pensiero che parte:

--dall'abitare, all'abitazione, all'habitat ... termini tutti con la stessa radice che trasmettono una buona, gran parte, della nostra identità di quella visibile dal mondo circostante. Questo mondo circostante possiede di noi l'habitus, l'abito che si forma dall'ambiente a cui ciascuno di noi basa la propria esistenza, la casa (habitatio, habitare, habitunculus).

--la casa agli occhi nostri e degli altri è legata a delle funzioni: ci dormiamo, ci mangiamo, vi trascorriamo parte della vita che scorre; li stanno, quasi come legati, gli affetti e persino i nostri dispiaceri. Lì, nella casa stanno, quasi con azioni mai oggetto di riflessione (con meccanicità), le azioni abitudinarie, ripetitive a cui dedichiamo gran parte del tempo.

Abitare. Vogliamo proporci, vogliamo capire cosa sta dietro ad un semèplice verbo "abitare". Sicuramente se ne cogliamo il senso pieno potrebbe rendere più saporoso quello che i sociologi chiamano il "mestiere di vivere". Non porsi domande, aggiungono i sociologi,  conduce una vita arida. A volte, però, capita che pure chi le domande sul vivere comunitario e non se le pone non riesce sempre ad essere più efficente, sodisfatto.

Su questa pagina vorremmo soffermarci a prendere atto che la casa è uno dei luoghi del vasto mondo sociale: quello familiare. Per Michel Tournier, scrittore francese, la casa è "come il guscio di quei molluschi che si costruiscono l'abitazione attorno al corpo". Nalla casa, tutti, chiunque lascia la propria impronta che nel tempo si amplia e diventa il proprio ambiente. 

Queste iniziali riflessioni valgono per la nostra abitazione, per il nostro quartiere, per il nostro paese, per la nostra regione, per il nostro Stato.

= = = 

Su questa pagina, che speriamo possa avere cadenza almeno settimanale, contiamo di riuscire a parlare di senso civico.


Vivere nel terzo millennio ... alla luce della Costituzione Italiana (3)

Argomenti e riflessioni varie 

A chi compete garantire il diritto alla salute nel nostro Paese?  La competenza spetta allo Stato e per esse al Ministero della Salute che è preposto alle funzioni 1) di indirizzo e programmazione in materia sanitaria, 2)  alla definizione degli obiettivi da raggiungere per il miglioramento dello stato di salute della popolazione 3) alla determinazione dei livelli essenziali di assistenza e a che siano uniformi sul territorio nazionale.

 Oltre al Ministero della Salute esistono altri attori nel settore sanitario, ora con funzioni consultive ed ora con ruoli tecnici:

—Consiglio superiore di sanità e’ organo consultivo tecnico-scientifico,

—l’Istituto superiore di sanità (ISS) e’ l’organo tecnico scientifico del Servizio sanitario nazionale che effettua attività di ricerca, di formazione e di controllo a beneficio della salute pubblica.

—L’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPEL) che esercita funzioni e compiti tecnico-scientifici in materia di tutela della salute e della sicurezza e benessere  nei luoghi di lavoro.

  In linea di fatto i cittadini che si avvalgono dei servizi sanitari, sul territorio, imbattano con le prestazioni che ogni regione mette in campo. Ed è del livello regionale che ci proponiamo in prosieguo di più ampiamente soffermarci.

(Segue)

Essere cittadini, essere imprenditori di se stessi

 Il blog, fermo restando che intende perseguire gli interessi di sempre, quelli di vita locale e di contesto civico e culturale della comunità locale arbereshe di Contessa Entellina e non solamente di Contessa Entellina, si propone -in aggiunta- per qualche tempo di svolgere riflessioni e considerazioni di vita pratica sotto il profilo giuridico, economico-finanziario e sociologico  che in questi tempi vediamo stanno incidendo appunto nella vita degli individui e delle famiglie. Abbiamo -con questo spirito- iniziato il  filone che abbiamo titolato Vivere nel terzo millennio ... alla luce della Costituzione Italiana (1); ci proponiamo di analizzare ulteriori e più vai aspetti del vivere all'interno sia della comunità locale che regionale e/o nazionale, nei giorni del terzo millennio.

* * * 

Affronteremo temi relaviti al lavoro, al risparmio,  alla tutela contro i rischi dell'esistenza (vecchiaia, sanità, etc.).

Noi individui, cittadini non viviamo in solitudine ma siamo inseriti nella cellula fondamentale delle odierne società: la famiglia, il cui ruolo non è solamente quello  di dare continuità con la procreazione all'umanità. Nelle società degli uomini, specialmente nella parte occidentale del pianeta, il progresso tecnologico ha finora consentito il raggiungimento di livelli di vita per la generalità (... non proprio .. per la generalità) della popolazione che erano impensabili alcuni decenni fa. I miglioramenti purtroppo si sono finora accompagnati anche a fenomeni negativi: inquinamento, riscaldamento del pianeta, alterazione delle attese climatico-stagionali.

La pagina Vivere nel terzo millennio ... alla luce della Costituzione Italiana, vuole essere solamente una, la prima, di tante altre mirate a contribuire, così speriamo, alla riflessione sui diritti del cittadino, ma anche con l’intento di contribuire alla crescita delle coscienze critiche che sempre devono accompagnare l'essere ed il voler essere cittadini consapevoli.

Un personaggio

 

Ronan Bouroullec, designer. Le sue realizzazioni spaziano dai piccoli oggetti utili ai progetti architettonici. Oltre al design di mobili per ambienti domestici e per ufficio, vasi, stoviglie in porcellana, gioielli e vari accessori per la casa, la sua opera si concentra principalmente sulla progettazione e sull'organizzazione degli spazi interni.

Nascita1971 (età 53 anni), Bretagna, Francia


il miglior pregio?

il dubbio



Il miglior pregio è il dubbio. Credo

fermamente che sia una virtù e 

non una debolezza. Per me è una

forza trainante, mi spinge a non 

accontentarmi mai e a cercare

instancabilmente. È faticoso, ma

è l'unico mio modo per affrontare

le cose, per evitare ripetizioni e

sopratutto l'autocompiacimento.

mercoledì 17 aprile 2024

Vivere nel terzo millennio ... alla luce della Costituzione Italiana (2)

  Argomenti e riflessioni varie

La Salute nella Costituzione:

Art. 38. Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.

I lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidfità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.

Gli inabili ed i minori hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale.

Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo stato.

L'assistenza privata è libera.

* * *

 

La questione sanitaria, nel contesto più ampio della politica, dell'economia e delle questioni sociali in Italia ha sempre avuto notevole rilievo.

 Sotto il profilo istituzionale la sanità, in Italia, secondo la previsione dell'art. 117 della Costituzione,  è attribuita alle Regioni nell'ambito della assistenza sanitaria e ospedaliera. Le prime funzioni, dopo l'istituzione delle regioni, sono state trasferite tra il 1972 ed il 1977.

  Nel 1978 è stato istituito il SSN (Servizio Sanitario Nazionale) con l'attribuzione di garantire ad ogni cittadino la tutela della salute a prescindere dalla capacità del beneficiario di pagare il corrispettivo per i servizi prestati.

  Furono quindi istituite le Aziende (potenzialmente) in grado di assicurare l'erogazione delle attività e garantire il complesso insieme dei servizi, fino ad immaginare logiche e strumenti manageriali nella gestione delle aziende sanitarie.

  Il percorso riformatorio, durato decenni e verosimilmente mai da ritenere chiuso,  ha visto il rafforzamento, all'inizio del terzo millennio, delle aziende sanitarie e l'autonomia imprenditoriale (=organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale come dal decreto legislativo 502/1992) che in un certo senso ripensa il processo di regionalizzazione.

 Chiudiamo il quadro normativo generale, ricordando la modifica del Titolo V della Costituzione che altera i rapporti fra Stato e Regioni circa la ripartizione delle funzioni pubbliche in materia di sanità. Il dibattito, comunque, sulla materia sanitaria non si può mai ritenere concluso.

(Segue)  

Un Personaggio

 

Bertolt Brechtnato Eugen Berthold Friedrich Brecht è stato un drammaturgo, poeta, regista teatrale scrittore e saggista tedesco, fondatore del teatro epico. 

Nascita10 febbraio 1898, Augusta, Germania
Morte: 14 agosto 1956, Berlino Est




sulla democrazia



 «Il Comitato centrale ha deciso: 

poiché il popolo non è d’accordo, 

bisogna nominare un nuovo popolo».

martedì 16 aprile 2024

Vivere nel terzo millennio ... alla luce della Costituzione Italiana (1)

 Argomenti e riflessioni varie

La Salute nella Costituzione:

Art. 32. 
...  ... La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

===   ===   ===

Salute e Sanità. 

La parola "Salute" non esprime altro che il fine per cui certe attività di noi esseri umani sono svolte.

La parola "Sanità" richiama invece le conoscenze (tecnico-scientifiche, manageriali, politico-sociali) strumentali per garantire la "Salute". Esiste a tale fine un complesso di persone che garantiscono prestazioni e servizi avvalendosi di strutture necessarie (ospedali, ambulatori etc.) e per fare funzionare il tutto servono risorse (non solo di natura finanziarie).

Proveremo di riflettere sul complicato contesto in cui un cittadino, uno di noi, che -appunto- da cittadino viene a trovarsi nelle vesti di "paziente".

Nelle vesti di "paziente" esistono diritti e sussistono delle risposte ai bisogni di salute, di recupero, di mantenimento e di miglioramento del proprio benessere fisico e psichico.

Il sistema, quello vigente in Italia,  che sara' il riferimento, possiede sicuramente caratteristiche qualitative e quantitative che peraltro possiedono percorsi via via evolutivi che lo caratterizzano rispetto ad altri paesi. Spicca nel nostro sistema la "regionalizzazione" e la "autonomia decisionale" che responsabilizzano singole figure nello svolgimento delle funzioni.

Due concetti ci faranno da guida: 1) Il paziente dispone di diritti fondamentali garantiti dalle leggi e dalle politiche attuative; 2) queste leggi e queste politiche da astratte sul piano giuridico devono (dovrebbero?) trasformarsi concretamente in relazione alle singole condizioni di salute  del paziente.

 Sulle pagine che seguiranno ci proponiamo inoltre di affrontare alcuni temi sulla a) accessibilità ai servizi, b) sulla sicurezza, c) e sull’urgenza, etc.

===

Sicilia di ieri, oggi e ... domani

La società di ieri, di oggi e ...  di domani

  E' esistito in Sicilia un giornale che si dedicava ampiamente alle inchieste sul vivere nella nostra Isola e ad altre iniziative che venivano denominate di volta in volta Rapporti, Paginoni, Dossier, Viaggi nel ...

  C'erano sul giornale più pagine di approfondimenti che proseguivano anche per più giorni e riguardavano fenomeni che interessavano le vaste collettività delle città e pure quelle minori delle periferie, per dire:

== la frana di Agrigento, 

== il terremoto del Belice,

== la scomparsa nel nulla di Mauro de Mauro,

== il malgoverno dei territori. 

== E molto altro.

  Di quel giornale, sicuramente caratterizzato -anzi molto caratterizzato- politicamente dal 1954 ne fu direttore, per venti anni, Vittorio Nisticò (Cardinale, 15 aprile 1919 – Roma, 7 gennaio 2009).

  Sul blog proveremo a riportare alcuni eventi politici e sociali che caratterizzarono la seconda metà del Novecento vagliando sia il punto di vista di allora, di quegli anni, riportato dalla redazione di quel giornale che quello "critico" di noi cittadini ed osservatori del XXI secolo.

Un Personaggio

 Pier Paolo Viazzo,  Direttore del corso di perfezionamento in Antropologia culturale dal 1989 al 1995, ha presieduto i corsi di laurea in Antropologia culturale e etnologia (2001-2007) e Comunicazione interculturale (2012-2018). È stato inoltre coordinatore del Dottorato di ricerca in Scienze Antropologiche dal 2007 al 2011 e vice direttore (per la ricerca) del Dipartimento di Culture, Politica e Società dal 2012 al 2015. La sua attività di ricerca si è concentrata, al crocevia tra antropologia, storia e demografia, sulle relazioni tra ambiente, popolazione e struttura sociale.

Nascita, 4 dicembre 1950 (età 73 anni), Vercelli



Tipologie di famiglie


... tre dei principali mutamenti 

che negli ultimi decenni hanno

prepotentemente riportato alla

ribalta la famiglia:

* innanzitutto la crisi del welfare

state in gran parte dei paesi 

occidentali e la tendenza di molti

governi a delegare dunque alle 

famiglie una quota consistente degli

oneri assistenziali che da decenni

i vari stati si erano in misura crescenti 

accollati,

*il declino di quelle ideologie  che nella

famiglia avevano visto semplicemente 

un luogo di oppressione e un meccanismo 

di riproduzione delle diseguaglianze

presenti nella società.

*infine l'emergere, soprattutto negli

ultimi vent'anni, di configurazioni familiari

inedite che appaiono in continua trasformazione

e stanno generando una proliferazione delle

tipologie, difficili anche da definire e da 

classificare, seppure in modo sommario.

lunedì 15 aprile 2024

Quel primo Novecento (2)

  I vecchi partiti, quelli precedenti all'affermarsi del Fascismo, come si comportarono di fronte alla dittatura? su questa pagina accenniamo a come si mossero le forze di ispirazione socialista. 

= = = 

Mondo Socialista

 Con l'affermarsi della dittatura fascista abbiamo, in una precedente pagina, tratteggiato la reazione del fronte politico dei "liberali". Ci proponiamo adesso, in forma molto semplificata, di tratteggiare la reazione, dell'allora mondo molto frammentato e articolato, dei socialisti.

1) La prima reazione consistette nei tentativi di fusione fra i tanti "fratelli nemici" (come la stampa del tempo li definiva) dei socialisti. Una originaria mappatura era quella fra massimalisti  e unitari. I primi erano molto più numerosi e negli anni successivi caratterizzeranno gli ambienti dell'emigrazione e disporranno di più strumenti di propaganda fra cui l'importante giornale l'Avanti!", redatto a Parigi e però pubblicato da Zurigo. Di contro, gli unitari disponevano di quadri militanti di livello comunicativo e politico più prestigiosi, ed erano in fondo i capi "storici" e fondatori del Partito: Turati, Treves e Modigliani.

I fratelli Carlo e Nello
Rosselli furono due
importanti politici,
giornalisti e attivisti
dell'antifascismo
italiano







2) Nel 1927, Turati promosse l'unificazione al fine della maggiore incisività  nei confronti del Fascismo. L'ipotesi fu accolta da Pietro Nenni, figura allora del massimalismo italiano. Il congresso di unificazione si tenne a Grenoble ( regione Rodano-Alpi, nel sud-est della Francia) con il sostegno dei socialisti dei paesi europei. Nello Statuto il PSI si dichiarava fautore di un "socialismo democratico" e liberale. Fu, in quell'occasione, che avvenne la ritirata dei massimalisti, e di contro, mediante Giuseppe Saragat, si crearono le condizioni di analisi congiunte con il movimento di Gobetti, dei fratelli Rosselli e con i repubblicani.

3) Dal momento che "Giustizia e Libertà" aderì alla Concentrazione dominata dai socialisti avvenne una sorta di suddivisione dei compiti: l'attività antifascista in Italia venne affidata a Giustizia e Libertà, al cui vertice fu posto un socialista, un membro della cgil ed un repubblicano.

4) Capitò però che Rosselli e Lussu, che operavano nel "centro interno" non condivisero la subordinazione al "centro" che stava all'estero. Nacque in questo clima di consensi/dissensi, nel 1932, la rivista ideologica diretta da Rosselli "Quaderni di Giustizia e Libertà" col presupposto e la volontà di creare nel post fascismo uno Stato fondato sulle autonomie locali. I socialisti nel loro complesso condivisero il taglio previsto per lo Stato post/fascista, mentre i repubbicani uscirono dalla Concentrazione che dall'estero continuò a perseguire il programma di Rosselli.

Un Personaggio

Michel Eyquem de Montaigne
è stato un filosofo, scrittore e politico francese, noto anche come aforista. Tra i filosofi più celebri del Rinascimento francese, la sua produzione è caratterizzata dalla fusione di aneddoti casuali e della propria autobiografia con riflessioni intellettuali. 
Nascita: 28 febbraio 1533, castello di Montaigne
Morte13 settembre 1592, castello di Montaigne


Della vanità 



Chi va tra la folla, bisogna che

schivi, che stringa i gomiti, che

indietreggi o avanzi, magari che

lasci la dritta via, secondo ciò in

cuis’imbatte; che viva non tanto 

secondo se’, quanto secondo altri,

non secondo quello che egli si

propone, ma secondo quello che

gli viene proposto, secondo il 

tempo, secondo gli uomini,

 secondogli affari. (…).

Chi si vanta, in un tempo malato

come questo, di mettere al servizio

del pubblico una virtù spontanea e

sincera, o non la conosce, poiché 

le opinioni si corrompono coi costumi

(…) o, se egli le conosce, si vanta a

torto e, checche’ dica, fa mille cose

di cui la coscienza l’accusa.


domenica 14 aprile 2024

Storia del Cristianesimo

 (Brevi Riflessioni, n. 14)

Il nestorianésimo fu un Movimento religioso cristiano sorto nel 5° sec. a Costantinopoli per opera di Nestorio. Il Concilio di Efeso, lo abbiamo accennato in pagine precedenti, nel 431 condannò le dottrine di Nestorio, accusato di sostenere l'esistenza in Gesù Cristo, oltre che di due nature (divina e umana), anche di due persone.

 Zenone fu un imperatore di costumi latini (476-610),
 della dinastia Trace (457-518). Era pertanto
considerato barbaro dai Romani, sebbene gli
 isauri fossero sudditi romani da almeno due secoli.
 Essendo niceni e non ariani, però, non avevano alcun
 impedimento religioso ad accedere al trono, come
invece accadeva per le etnie gote e germaniche,
 che avevano scelto la fede ariana. 

L'imperatore Zenone chiuse nel 489
 la prestigiosa Scuola fondata da Efrem il Siro

a motivo degli aspri conflitti tra i
Nestoriani e i Monofisiti. 




La questione affrontata al Concilio di Efeso (anno 431) non produsse alcun effetto. Nestorio era un letterato e continuò, e si adoperò molto, nel diffondere le sue teorie -con particolare successo in Mesopotania e nella, allora prestigiosa Scuola di Edessa, città di cultura greca, dove venne esiliato-. Egli contò e puntò sempre nella presunta adesione alla sua dottrina di papa Leone I.

A chiudere la questione non fu comunque nessuno dei cinque patriarchi che in quei secoli reggevano la Cristianità, bensì l'Imperatore Zenone nel 489, che è rimasto famoso per l'Henotikon, lo «Strumento d'unione», che promulgò nel tentativo di risolvere e chiudere la controversia monofisita.

La Chiesa, i cinque patriarcati,  nell'Ottobre 451  avevano tenuto il Concilio (a Calcedonia) che in quei lontani secoli veniva indetto dall'Imperatore,  a cui parteciparono 600 ecclesiastici. Papa Leone I in quella sede propose l'Epistola dogmatica con cui condannava la dottrina di ogni concezione del  monofisismo e del nestorianesimo. La conclusione conciliare fu che Cristo esiste "in due nature" unite nel vertice dell'unica "personas" o "sussistenza". Si trattò di un compromesso che non convinse tutti. Non tutti davano il medesimo significato ai termini natura, ipostasis e prosopon di cui alla formulazione.

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Piccolo glossario in uso nelle Chiese di tradizione bizantina

35) Felon, da phelonion, antico manto liturgico vescovile senza aperture, corto davanti e lungo dietro, in seguito sostituito dal sakkos.

36) Filocalia, raccolta di detti e fatti dei Padri del deserto ( apoftegmi).

37) Filoxenia, “accoglienza degli stranieri”, riferita all’ospitalità che Abramo offri’ a tre angeli-pellegrini.

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La Bibbia

Francesco De Santis, e’ stato un critico letterario, saggista e politico italiano, tra i maggiori critici e storici della letteratura italiana nel XIX secolo e più volte ministro della pubblica istruzione.

Nascita28 marzo 1817, Morra De Sanctis
Morte29 dicembre 1883, Napoli

Nelle nostre scuole dove si fanno leggere tante cose frivole non è penetrata un’antologia biblica, atta a tener vivo il sentimento religioso, che è lo stesso sentimento morale nel suo senso più elevato.

Un Personaggio

Immanuel  Kant
, e’  stato un filosofo tedesco. Considerato una delle figure più importanti dell'intera storia della filosofia, fu il più significativo esponente dell'Illuminismo tedesco, anticipatore degli elementi basilari della filosofia idealistica e di gran parte di quella successiva.
Nascita22 aprile 1724, Königsberg
Morte12 febbraio 1804, Königsberg


La bussola della
coscienza umana


“Due cose  riempiono l’animo
di ammirazione e venerazione
sempre nuova e crescente, 
quanto più spesso e più a lungo
la riflessione si occupa di esse:
il cielo stellato sopra di me, e
la legge morale in me”.

sabato 13 aprile 2024

Quel primo Novecento (1)

 I vecchi partiti, quelli precedenti all'affermarsi del Fascismo, come si comportarono di fronte alla dittatura? su questa pagina accenniamo a come si mossero le forze di ispirazione liberale. Avremo modo di fotografare successivamente come si mossero le forze di ispirazione socialista, purtroppo allora tutte molto articolate e poco unitarie fra loro.

Mondo liberale

1) Fra le figure del primo Novecento che era stato più in vista sullo scenario governativo c'era Giovanni Giolitti, un liberale la cui avversione nei confronti della nuova situazione fu piuttosto sporadica. Egli morì nel 1928.

2) Nel luglio del 1930 da alcuni circoli liberali fu fondata l'Alleanza Nazionale, le cui figure più in  vista furono Mario Vinciguerra, redattore della rivista "Il Mondo", Di Cesarò del movimento Democrazia Sociale e Lauro De Bosis, figlio di un noto poeta.
Il gruppo coinvolgeva molti ambienti letterari, fra cui Benedetto Croce, e alcune figure dell'Azione Cattolica.
La linea politica di questo movimento era rivolta alla rinascita di una opposizione di tipo costituzionale, una sorta di Aventino, nell'intento di evitare che l'antifascismo fosse dominato dai partiti di ispirazione socialista e comunque dalla Sinistra.
Nel 1930 l'Alleanza diffuse un manifesto col sistema della "catena", secondo cui chi lo riceveva doveva riprodurlo e inviarlo, a sua volta, in sei esemplari.  Il 15 luglio di quell'anno il movimento diffuse (ovviamente clandestinamente) una circolare con cui sottolineava la necessità che quelle forze che avevano favorito l'affermarsi del Fascismo (l'esercito e la Chiesa)  prendessero coscienza del danno recato alla nazione.
L'opposizione dell'Alleanza -al regime- non assunse mai posizioni estremiste e fu, piuttosto polemica, soprattutto, con i gruppi di Giustizia e Libertà.
In pratica l'Alleanza rispecchiava il vecchio mondo liberale che aveva, con i Savoia, contribuito all'Unità del paese e puntava molto sulla sensibilizzazione delle coscienze. Eppure anche questo comportamento non venne ammesso dal regime.
 Nel Novembre 1930 Vinciguerra e la gran parte dei dirigenti dell'Alleanza Nazionale furono arrestati e condannati a 15 anni di carcere.
 Nel corso del processo, la pubblica accusa mosse forti attacchi intesi a disonorare, in particolare De Bosis.     Questi essendo riuscito a sottrarsi agli arresti,  rispose con un gesto che sa di romanticismo, dannunzianamente. Ha inviato a tutti i suoi amici e componenti del suo gruppo antifascista il suo testamento politico -La storia della mia morte-  e quindi prese il volo il 3 ottobre 1931 da Marsiglia in direzione di Roma su cui lanciò 400mila volantini. Puntò quindi -a missione compiuta-  in direzione della Corsica, ma non vi arrivò mai.

Sulla vicenda dell'antifascista De Bosis, esiste un libretto, curato da un giovane contessioto, edito dalla casa editrice romana L'Orma, che tratteggia la figura eroica e contemporaneamente romantica del De Bosis.

(Segue)

Un Personaggio

Michel Eyquem de Montaigne
è stato un filosofo, scrittore e politico francese, noto anche come aforista. Tra i filosofi più celebri del Rinascimento francese, la sua produzione è caratterizzata dalla fusione di aneddoti casuali e della propria autobiografia con riflessioni intellettuali. 
Nascita28 febbraio 1533, castello di Montaigne
Morte13 settembre 1592, castello di Montaigne


La vita pubblica



Chi va tra la folla, bisogna che

schivi, che stringa i gomiti, che

indietreggi o avanzi, magari che

lasci la dritta via, secondo ciò 

in cui s’imbatte; che viva non

tanto secondo se’ , quanto 

secondo altri, non secondo 

quello che egli si propone, 

ma secondo gli uomini, secondo

gli affari. (…)

Chi si vanta, in un tempo malato

come questo, di mettere al servizio

del pubblico una virtù spontanea e

sincera, o non la conosce, poiché le 

opinioni si corrompono coi costumi

(…)o, se egli la conosce, si vanta a

torto e, checche’ dica fa mille cose

di cui la coscienza l’accusa.

venerdì 12 aprile 2024

Cardinali e vescovi romani a Piana degli Albanesi (II)

 Ci piace riportare un breve stralcio a sfondo storico di un lungo testo pubblicato dal portale Jemi.it, curato dall’Associazione Culturale Italo Greco Albanese (ACIGA) dell’Eparchia di Lungro 


Il Rito Greco-Bizantino e gli albanesi in Italia

….     ….

La giurisdizione religiosa sugli albanesi d’Italia

… “In questo clima l’Arcivescovo di Ocrida nomina Pafnuzio metropolita d’Italia. Una volta nominato lo invia dal Papa, il quale aveva la giurisdizione su tutta l’Italia, affinchè comandasse agli albanesi d’Italia di obbedire a Pafnuzio. Il Papa Giulio III accettò l’invito, nominò Pafnuzio Arcivescovo di Agrigento ed in un Breve che gli consegnò affermava che il nuovo metropolita poteva liberamente esercitare il suo ministero e che nessuno doveva impedirglielo. In pratica le attività che poteva svolgere Pafnuzio erano la celebrazione, l’amministrazione dei sacramenti secondo i riti, i costumi, le tradizioni e le osservanze della Chiesa Orientale, con l’unico limite di non generare il pericolo negli animi e di non derogare dalla rettitudine ecclesiastica. Questo caso esprime una situazione di comunione tra due tradizioni ecclesiali che vivono integrate sullo stesso territorio in pieno accordo gerarchico. Prima di Pafnuzio il metropolita per gli albanesi d’Italia fu Giacomo, che visse fino al 1543, il secondo fu Pafnuzio, che come si è detto fu nominato direttamente dall’arcivescovo di Ocrida, e che morì nel 1566; poi venne Timoteo, già vescovo di Corizza; infine Acacio Casnesio, ultimo metropolita di Agrigento, ma che di fatto non potè mai esercitare le sue prerogative. Tale situazione, che si basava sullo spirito di unione stabilito a Firenze, rese possibile l’emanazione di alcune decisioni papali. Il documento più esplicito è il Breve di Leone X “Accepimus nuper” del 18 maggio 1521. In questo documento il papa confermava il libero esercizio delle proprie tradizioni per tutti i fedeli di rito greco, permetteva la celebrazione dei sacramenti per i fedeli orientali anche nel territorio di un vescovo latino ed imponeva ai vescovi latini di avere un vicario generale orientale in caso di presenza di fedeli orientali nei territori sottoposti alla loro cura spirituale. Nulla mutò fino al Concilio di Trento”.

.. . . 

.. . .

Un Personaggio

 

Eugenio Scalfari, stato un giornalista, scrittore e politico italiano. È considerato uno dei più influenti giornalisti italiani del XX secolo. Contribuì, con altri, a fondare il settimanale l'Espresso ed è stato fondatore del quotidiano la Repubblica.

Nascita6 aprile 1924, Civitavecchia
Morte14 luglio 2022, Roma



La politica e la morale


La politica è autonoma rispetto alla morale.

… Il rapporto tra politica e morale dei temi

più delicati della modernità mi ha sempre

appassionato. Per coglierne l’essenza secondo

me bisogna considerare il rapporto tra i fini

e i mezzi. Questo è il punto. I fini debbono 

avere un contenuto morale nel senso che

debbono essere mirati a realizzare il bene

comune. Quanto ai mezzi, li’ prevale l’autonomia

della politica: i mezzi debbono essere 

efficaci. Può accadere, anzi accade spesso,

che i mezzi efficaci siano così profondamente 

immorali da deteriorarne le finalità. In quel 

caso non possono essere usati e questo è 

il limite che la morale impone all’autonomia

della politica.