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martedì 6 febbraio 2018

Sicilia bizantina. Come stavano le cose

Dalla Storia della Sicilia di Francesco Renda estrapoliamo:

La Chiesa di Sicilia in periodo bizantino  era alle dipendenze di Costantinopoli. La struttura ecclesiale nel suo insieme era quindi bizantina. Il capo della Chiesa siciliana era l'arcivescovo di Siracusa che nell'esercizio  della funzione di metropolita era a capo di una corona di vescovi suffraganei sparsi in tutta l'isola, meno che a Catania che comunque era sede di un arcivescovo bizantino autonomo senza vescovi succedanei.
Cuba del periodo bizantino a
Castelvetrano.
La cuba è una cappella, presente in più parti della Sicilia,
 eretta da 
monaci basiliani.

.
Il metropolita di Siracusa aveva giurisdizione sui vescovi suffraganei di:
Taormina,
Messina,
Agrigento,
Kronio,
Lilibeo,
Drepano,
Palermo,
Termini,
Cefalù,
Alesia, 
Tindari,
Malta e Lipari.

Le autrità musulmane, ovunque pervenute, immediatamente instaurarono l'autorità della religione islamica in quanto religione di Stato, ricacciando quella cristiana e quella giudaica nello stato di religioni non riconosciute, ma solo tollerate alla condizione che fosser professate con estrema riservatezza.
L'Arcivescovo di Catania fu l'unico a cui fu concesso di svolgere il proprio ruolo nel territorio diocesano.

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