StatCounter

giovedì 8 febbraio 2018

Hanno detto ... ...

BENEDETTO XVI, papa emerito

"Caro Dott. Franco - si legge nella missiva indirizzata al Direttore del Corriere della Sera- mi ha commosso che tanti lettori del suo giornale desiderino sapere come trascorro quest'ultimo periodo della mia vita. Posso solo dire a riguardo che, nel lento scemare delle forze fisiche, interiormente sono in pellegrinaggio verso Casa. 
E' una grande grazia per me essere circondato, in quest'ultimo pezzo, di strada a volte un po' faticoso da un amore e da una bontà tali che non avrei potuto immaginare".
"In questo senso - conclude Ratzinger - considero anche la domanda dei Suoi lettori come accompagnamento per un tratto. Per questo non posso far altro che ringraziare, nell'assicurare da parte mia a voi tutti la mia preghiera".

SUSANNA CAMUSO, leader cgil

Rispettiamo le istituzioni,
Abbiamo accolto l’invito del sindaco di Macerata, ma sabato dovrà essere una giornata di democratica e civile mobilitazione AntiFascista.
Prepariamo la manifestazione nazionale con presidi, manifestazioni, momenti di riflessione.

MICHELA MARZANO, filosofa, politica, saggista e accademica 

Niente neri, niente handicappati, niente nomadi, la lista potrebbe essere lunga, lunghissima, e via via includere tra gli “scarti” chiunque, con la propria alterità, possa rimettere in discussione l’identità italiana. È più o meno cosi che alcuni licei del nostro paese vantano i propri pregi e si fanno pubblicità. Quasi tutti gli studenti sono di “nazionalità italiana” e nessuno è “diversamente abile”, recita la presentazione di un celebre liceo romano. 
Subito dopo aver ricordato la propria “fama” e il proprio “prestigio”. Come se ci fosse un legame di causa-effetto tra il colore della pelle e la fama, il prestigio e l’assenza di handicap – che poi sarebbe interessante capire come viene valutato o calcolato il livello di abilità: li si mette tutti in fila, questi alunni, e li si fa correre, saltare, leggere, parlare, mangiare? è più o meno abile una ragazzina anoressica o bulimica? spesso sono le più brave della classe, ma stando al DSM, il manuale diagnostico dei disturbi mentali, anche loro, in fondo, dovrebbero essere considerate come diversamente abili, e non ammesse, quindi, in un liceo così prestigioso. Come se l’apprendimento fosse ostacolato dalle “differenze”, e la parola d’ordine della contemporaneità fosse l’esclusione di tutti coloro che potrebbero contaminare la purezza della stirpe.
Dev’essere lo spirito dei tempi, ormai malato di conformismo, ad aver ispirato presidi, insegnati, direttori o chiunque altro abbia ideato questi spot per attirare genitori creduloni, e illuderli che il “processo di apprendimento” possa veramente essere favorito dal “tra di noi”. Anche se poi, in quel “tra di noi”, rischia di non esserci quasi nessuno, e chi immagina che il proprio pargolo sia esente da ogni sorta di handicap, di strada da fare per capire cos’è l’esistenza ne ha ancora molta. Non solo, infatti, ognuno di noi è “diversamente abile” rispetto a chiunque altro: diverso, unico, speciale, sempre e comunque “altro” rispetto alle aspettative altrui, “altro” pure rispetto a quello che si vorrebbe essere. Ma anche l’apprendimento è favorito dall’incontro con le differenze: per imparare, imparare veramente, c’è bisogno di uscire dal “tra di noi” e aprirsi alle mille sfumature della vita; anche semplicemente perché sono le differenze che ci insegnano a comporre il puzzle complesso della realtà, a superare gli ostacoli, a immaginare soluzioni alternative quando quelle più scontate falliscono.

Nessun commento:

Posta un commento