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lunedì 12 febbraio 2018

E' tempo di politicanti. Chiunque vuol far credere che l'onestà può essere raggiunta rischia di essere ... smentito dai fatti

La denuncia della

 trasmissione tv «Iene»

Il M5S si è sempre vantato -rispetto ai presunti famelici eletti degli altri gruppi politici- di far incassare ai suoi eletti indennità di parecchio inferiori a quanto sarebbe di spettanza dei parlamentari. 

Il Movimento ha messo in moto questo meccanismo: 
ogni mese i parlamentari si sono impegnati a restituire metà di quanto percepito, tramite un bonifico destinato a un fondo per il microcredito (per sostenere le piccole e medie imprese). 
L'Italia degli onesti non è mai esistita,
specialmente in alcuni comparti sociali.

Non ci contenderemo il
primato in Occidente con la Grecia se ......  
Sul sito www.tirendiconto.it ogni deputato pubblica il suo rendiconto personale, con tanto di copia dei bonifici con le cifre restituite.

Senonchè 
anche fra gli eletti del M5S si è scoperto che ci sono degli "umani della specie italica". Si, non tutti i deputati e senatori del Movimento sono proprio immacolati (onestà ! onestà! onestà!) da questo punto di vista. A far scoprire che "l'essere umano della specie italica" è sempre lo stesso ovunque egli si schieri politicamente è stato  un esponente 5 Stelle che finra preferisce rimanere anonimo (lo scrive il Corriere della Sera.

Cosa è successo ?
 Spiega la fonte, il totale dei soldi finiti su quel fondo è molto inferiore da quella che risulta dalla somma di quei bonifici pubblicati. 
Perché? 
Il mistero è tutto in quei bonifici che -sono falsi- in quell'elenco non sono tutti veritieri. 
I parlamentari danno disposizione per effettuare il bonifico, pubblicano il rendiconto, e poi, entro 24 ore (che sono i termini che gli iistituti bancari concedono per l'eventuale revoca e/ modifica), annullano il bonifico stesso. Che quindi non viene mai effettuato

Chi sono i campioni di ingegnosità ?
La fonte anonima fa i nomi di Andrea Cecconi, capogruppo alla Camera e capolista nelle Marche, che nel suo collegio deve sfidare l’ex Ministro dell’Interno Minniti: risulta che abbia fatto undici bonifici per un totale superiore a 21mila euro. 
Ma di quei soldi non c’è traccia. «Non è vero, li ho effettuati. Se qualcuno avesse fatto qualcosa del genere sarebbe un disonesto». 
L’altro nome è quello di Carlo Martelli, capolista in Piemonte: in questo caso i bonifici sarebbero venti per un importo di 76mila euro. Anche lui si difende, si dice pronto a contattare la trasmissione televisiva che lo ha sbugiardato per dimostrare la sua onestà. 

Di Maio,  candidato premier M5S, che dice ?
«Vanno espulsi !»
Per Cecconi e Martelli ha detto «Vanno espulsi, io ne ho chiesto l’espulsione e loro si sono impegnati a fare un passo indietro». 
I due infatti hanno restituito l’ammanco e hanno annunciato che in caso venissero eletti (sono, infatti in lista per il M5S) rinunceranno al posto.

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