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venerdì 3 novembre 2017

Elezioni Regionali. All'Ars Micari -anche dalla minoranza- non rappresenterà la Sinistra, servirà una vera opposizione

PEPPINO CALDEROLO, giornalista e politico
Il voto siciliano solleva almeno due curiosità. La prima è se tornerà a vincere l’antico centro-destra, spostato ancora più a destra o vincerà questo gruppo di grillini la cui misura è data dal ruolo che avrà in giunta quell’energumeno che vuole bruciare vivo il capogruppo del Pd alla Camera.
La seconda è la gara fra Micari, pseudonimo di Leoluca Orlando, ammesso al grande gioco per volere di Renzi, o Claudio Fava, uno dei pilastri della battaglia antimafia nell’isola e fuori di essa. Tutti ragionano sul fatto che Micari, cioè la coppia Orlando-Renzi, perderà clamorosamente e forse potrà perdere definitivamente se ci sarà il soprasso di Fava sullo sconosciuto professore universitario.
MICARI ALL'OPPOSIZIONE? SI LIQUEFEREBBE. C’è un altro modo di leggere le cose. Cosa accade alla Sicilia se la forza di opposizione è rappresentata da Fava o da Micari? Cambia tutto. Cambia tutto perché il blocco elettorale attorno a Micari è destinato a frantumarsi e forse lo stesso candidato si liqueferà in poche ore senza l’aiuto di San Gennaro. Se invece Claudio Fava arrivasse terzo, non oso pensare a un risultato ancora migliore, rappresenterebbe una robusta opposizione al dilagare della destra con i suoi mille legami con mondi ambigui o porrebbe freno alla incompetenza grillina che ha già dato splendida prova di sé a Roma, a Torino e dovunque governi. 
Questi ultimi giorni di campagna elettorale che si condurranno prevalentemente nel tentativo di portar al voto i propri supporters, la sinistra li deve vivere non come una gara con Micari. Quella partita è già finita. La gara è con gli altri due nella consapevolezza che un risultato ottimo di Fava renderebbe la vita difficile a un governatore di destra di farmacia antica o al grilino incapace a tutto. Non si tratta di un approccio solo propagandistico. Si tratta di recuperare una cultura e un posizionamento. Le liste come quella di Fava dei Cento passi non sono in campo per dispetto, ma per aiutare la comunità a resistere e a preparare la rivincita.

IN SICILIA SI COMBATTE UNA COMPETIZIONE NAZIONALE. Immaginate la Sicilia con i primi tre posti a Musumeci, Cancellieri, Micari. C’è da mettersi le mani nei capelli. Se fossi siciliano e avessi più capelli lo farei. Non sarebbe, infatti, una vera gara, sarebbe il tentativo di appropriazione privata dell’isola da parte della destra che vorrà lanciare l’offensiva nazionale, dei grillini che vorranno dimostrare di saper trovare i voti anche nella certezza degli elettori sulla loro incompetenza, degli orlandiani-renziani, tutti chiacchiera e distintivo. Claudio Fava ha una grande responsabilità e sembra che siano tanti i siciliani che lo vedono all’altezza del compito.

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