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lunedì 14 agosto 2017

Pigliando spunto da quanto accade a Pizzillo da due anni, dove non arriva l'acqua potabile, scopriamo che i diritti inalienabili ...

LE RISORSE IDRICHE
devono aderire -per l'utilizzo- alle leggi fisiche dell'idraulica
e pure a quelle di sanità pubblica e sicurezza dei cittadini.

Abbiamo provato, e continueremo a farlo, da qualche settimana a richiamare la sensibilità dei nostri non molti lettori su una situazione che si è presentata a Contessa Entellina ma che potrebbe insorgere in qualsiasi  realtà del nostro mal-governato  Meridione.

1) La Comunità laico-religiosa di Pizzillo (Trinità della Pace, di cui è guida spirituale p. Pietro Gullo) da due anni -pur essendo allacciata alla rete pubblica di distribuzione dell'acqua potabile e pur pagando le prescritta quota di utenza- non è servita come ciascuno si attende che avvenga in un Paese che pur scivolando di mese in mese nella graduatoria della prosperità mondiale verso il 12° o il 15° posto (dal 5° in cui stava ai primi anni 80' quando superò la Gran Bretagna) è pur sempre un Paese civile. 
A Pizzillo l'acqua ancora non arriva

Ormai la questione è sul
tavolo degli Amministratori.

 
2) Trattandosi di una situazione che si prolunga da due anni è difficile parlare di "emergenza". Siamo in una situazione di completo o quasi disinteresse delle Autorità Locali e di estrema tolleranza (pazienza) degli utenti. 
Se è ancora vero che l'acqua nel nostro Paese è un diritto nessuno può venir meno ai doveri civici.
3) Immaginiamo, ma non conosciamo bene la situazione finanziaria dell'Ente (il Comune di Contessa Entellina), che possano esserci state difficoltà economiche-finanziarie negli ultimi due anni. Ma se così è stato sarebbe stato preferibile per gli amministratori presentarsi in Prefettura e rassegnare le dimissioni. 
Un Ente che non può garantire un servizio primario in una realtà sociale dell'Unione Europea è preferibile chiuderlo, estinguerlo, cancellarlo.
Stiamo parlando di un servizio primario, infatti. 
4) Ma non è detto che di carenze finanziarie debba in questo caso trattarsi. Potrebbe trattarsi (stiamo immaginando) di visioni, di concezioni di vita che si scontrano (magari inconsapevolmente). Il borgo Pizzillo è abitato dalla comunità cattolica "Trinità della Pace" e poi attorno ad essa ma distanziate da essa sono poche le case e gli utenti allacciati alla condotta idrica che ha come terminale il bevaio di c.da Petraro. 
Stanno prevalendo apprezzamenti e giudizi di tipo culturale, di limitatezza numerica degli utenti ? No, non lo pensiamo e conoscendo discretamente gli amministratori lo escludiamo.
5) La condotta idrica -da quanto mi ha riferito un amico a cui ho posto la problematica- è stata collocata negli anni della Riforma Agraria (1952) sotto la regia di tecnici illuminati che facendola arrivare da Cozzo Finocchio la fecero passare per Piano Cavaliere quindi per Pizzillo per poi -alla fine- farla arrivare a Roccella.
L'amico dice che altri personaggi meno illuminati dei progettisti e forse più interessati ad altro, in anni successivi, hanno modificato l'ideazione progettuale. A Passo di Merco hanno creato due diramazioni, una in salita che dovrebbe portare acqua a Pizzillo (cosa divenuta difficile/impossibile: la condotta è "a cascata") e l'altra in discesa per somministrare gli utenti di Roccella (circostanza facilitata, ma realizzata ai danni di Pizzillo).
La problematica tecnica sulla difficoltà di garantire acqua a Pizzillo sta tutta in questa operazione di manomissione dell'opera di cui al progetto. Il sistema idrico della condotta -se così è andata e non abbiamo motivo di dubitare del racconto fattoci- è stato irreversibilmente intaccato.  
6) Nei 27 anni di presenza della Comunità "Trinità della Pace" a Pizzillo come ha funzionato il sistema di approvvigionamento ? Il sistema era stato intaccato da non molto tempo.
Almeno una volta la settimana la condotta è stata chiusa e preclusa agli utenti di Cozzo Finocchio, Piano Cavaliere e pure di Roccella. In questo modo l'acqua a Pizzillo è sempre arrivata e non poteva non arrivare. Era costretta.
L'Amministrazione Comunale dovrebbe, quindi, riattivare -immaginiamo noi- questa metodologia. E' quanto chiede pure la Comunità di Trinità della Pace.
7) Se il quadro è quello riferitoci, noi pensiamo che sarebbe ancora più corretto della somministrazione settimanale ripristinare l'idea di progetto originaria, quella del progettista illuminato: Cozzo Finocchio, Piano Cavaliere, Pizzillo, Roccella. 
Questo ora tracciato sarebbe il percorso progettuale, tecnicamente avallato da chi di idraulica ne capiva e sarebbe garantista nei confronti di tutti i borghi, senza possibilità nè di favoritismi nè di preclusioni.  

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