StatCounter

domenica 20 agosto 2017

Pietro Gullo. Leggere nel mistero della vita per gioire, sempre (VII)

p. Pietro Gullo
"Dove gli angeli ancora gridano", 
edizione della Comunita' Trinita' della Pace

Molte persone ancora oggi si interrogano sulla scelta di p. Pietro Gullo che più di venti anni fa ha preferito lasciare la Parrocchia della Favara di Contessa per seguire nuovi percorsi (tracce ?), per fondare la Comunità della Pace di Pizzillo.

La risposta da trovare non è per nulla difficile. P. Pietro è un uomo, un sacerdote, trasparente e la sua prospettiva di vita e la sua missione è tutta palesata nei suoi comportamenti e pure nei suoi libri. Non e' necessario leggerli tutti sessanta, basta leggerne uno e poi, per avere conferma, un'altro e già il dipinto o la fotografia di p. Pietro viene fuori, nitida, sincera.
Egli e' un uomo libero e schietto. E' forte come nessun altro sacerdote che nei nostri giorni riusciamo e vorremmo incontrare. Parla, dice la sua dinnanzi a chiunque, se la situazione lo esige non usa riverenze e va al centro del problema. Non esita ad abbandonare effimeri incarichi di facciata. E quando ha adempiuto a quanto egli " crede" sia giusto e vero e si gira dietro vede che non è mai solo. 
Le sue tracce vengono solcate sempre da altri, ma dopo di lui.

Nei giorni scorsi abbiamo fatto piccoli flash su due suoi libri. In questo " post" faremo brevi riflessioni su un ulteriore terzo libro  "Dove gli angeli ancora gridano", edizione della Comunita' Trinita' della Pace. Nel corposo volume, pubblicato molto recentemente, nel 2017, egli mostra quanto non ami l'autorità e quanto senta di essere un uomo libero. Quanto non ami lo strumento dell'autorità, la legge, ma quanto individui nelle Scritture le fonti operative di vita e di ogni altra cosa.

A pag. 89 leggiamo:
Ecco in quali mari naufraghiamo. Una volta i profeti vedevano strade, vie, sentieri tra le acque, sulle onde, nel mare. Tracce. La libertà ! Oggi tutto esige norme e diritti. Nessuno si lascia affascinare dal senso, da un destino, dall'avventura, dalla vocazione, dal rischio .... amori che straripano e riparano.
Persino la libertà deve essere a grammi, secondo peso e misura di chi comanda..., secondo legge, legalità e giustizie sanzionate da chi ha più potere o da chi stupidamente applica la legge dimenticando che la persona viene  prima, e sempre.
Dovunque si grida diritto, diritti ! Per quale persona, per quale dignità di persona ? Chi decide sui valori della persona ? La legge, il diritto, il numero ?

Sono queste le tracce delle creature verso la verità ? Lo affermo e subito lo rinnego : non tutte le creature maturano la dignità della persona, in libertà e verità. Restano numero, individui, gente senza scelta, senso e significato. Sono materie per le dittature, numeri per la legge, per esigere diritti e applaudire  i più forti e corrotti. Pochi vogliono essere scomodati e rinforzano muri per paura delle brecce.. Non si tratta dei poveri di cui tanto parliamo, né delle anonime ferialità  eroiche subito santificate. Corpi che equivalgono a scheletri.
L'anima è risposta ad un appello che libera dall'ingranaggio. E' nome. Il mio nome !

Queste righe sono un breve stralcio di antropologia che p. Pietro traccia dell'uomo contemporaneo e dell'uomo di sempre. 
Qui c'è ciò che pensa e ciò di cui è convinto su autorità/ubbidienza/libertà.

Se il mondo pullula di "individui "  la verità non può che trovarsi in luoghi come Pizzillo. Sono pochi questi luoghi, anche perché noi moderni o presunti tali non consentiamo che vi scorra acqua. 

Nessun commento:

Posta un commento