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domenica 29 gennaio 2017

Sicilia. Capire perchè si debba essere incapaci di bene amministrare è difficile; pure quando si tratti di immondizia

Giornale di Sicilia 
(28.01.2016)













Stefania Giuffrè PALERMO 

•••La raccolta differenziata cresce ma a macchia di leopardo mentre il presidente Crocetta punta a un nuovo modello per la gestione dei rifiuti in Sicilia. Modello che passa da impianti di trattamento diversi dai termovalorizzatori. Dal monitoraggio effettuato dall'Ufficio speciale, istituito in estate in piena emergenza rifiuti, viene fuori che la differenziata nell'Isola è cresciuta dal 12,81% al21,05% fra dicembre 2015 (dati Ispra) e dicembre 2016. Negli ultimi sei mesi l'aumento è stato del 6 per cento circa. «Abbiamo super rispettato l'intesa con il ministero», puntualizza subito Crocetta, seduto in conferenza stampa accanto all'assessore Vania Contrafatto con cui il presidente assicura grande sintonia («Una stretta intesa fatta di confronti quotidiani», precisa). 
«Questo risultato - aggiunge Crocetta - è frutto di un lavoro diffuso nel territorio e con le ordinanze emesse. Abbiamo contingentato le quantità da conferire in discarica e messo paletti. Vero, abbiamo creato delle difficoltà ma queste hanno spinto ad aumentare la differenziata». 
L'incremento però non è omogeneo, è una mappa fra luci e ombre. Ci sono centri in cui la raccolta è schizzata. In vetta alla classifica c'è Campofiorito con il 91,71%. Bene anche Giardinello (84%), Ribera(78%), Santa Margherita Belice (70%), e Siculiana (67%), che registrano una percentuale superiore al 65% fissato dalla legge. E poi Balestrate al 63%, Marsala al 60% solo per citarne alcuni. 
Altri restano fanalino di coda, sempre a leggere i numeri presentati in conferenza stampa dal dirigente dell'ufficio speciale Salvo Cocina: Porto Empedocle ad esempio è fermo al 2%, Augusta a 8,8%. 
La percentuale è cresciuta a Bagheria (dall'8 al 16%), Favara è al 5%. Nei centri sotto i lOmila abitanti il dato si attesta al 31%, nei comuni fino a 30 mila abitanti la differenziata in media si ferma intorno al 20%. 
Oltre i 30 mila abitanti (e sono Comuni che rappresentano la metà della popolazione siciliana) si scende al 14,8%. In affanno le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina (tutte fra il 12 e il 15%) e i grandi centri come Siracusa dove la differenziata si ferma al 5%, Agrigento al 7%. 
Crocetta parla di «incremento importante ma ancora non soddisfacente» e rispolvera l'ipotesi commissariamento per i Comuni inadempienti. 
Il presidente punta però a un nuovo sistema di gestione dei rifiuti. «Puntiamo sul modello della inertizzazione del rifiuto - dice -, e cioè sulla trasformazione del rifiuto in un prodotto riutilizzabile». Prodotto che potrebbe essere, con l'inertizzazione, calce, cemento e argilla da usare nelle cave. Il modello passa attraverso impianti di trasformazione in cui i rifiuti vengono separati, tritovagliati, biostabilizzati e poi inertizzati, una sorta di procedura di essicamento che riduce notevolmente la quantità. 
In discarica quindi finirebbe meno della metà dei rifiuti, i costi - spiega il dirigente generale Maurizio Pirillo - scenderebbero a 60 euro a tonnellata, contro i 130 pagati oggi per il conferimento in discarica. Le aree sono già state individuate nelle zone industriali e per realizzare questi impianti, assicura Crocetta, basterebbero tre mesi. Ma oggi bandire le gare è praticamente impossibile «fra i carrozzoni degli Ato e le Srr che non partono. C'è un sistema diffuso che vuole conservare questa situazione». 

Per questo anche in questo caso la Regione potrebbe far scattare i commissariamenti. «Non autorizzeremo più discariche ne vasche», giura Crocetta. E no ai termovalorizzatori. «Spingere sull'inertizzazione rende inutili i termovalorizzatori- dice -. Quest'estate abbiamo gestito l'emergenza con i poteri ordinari, qualcuno pensava che dovevo cadere sui rifiuti. 
Non possiamo aspettare che vengano da Roma a dirci di fare i termovalorizzatori, non vogliamo essere prigionieri di questo schema». 
È quella che Crocetta chiama una «scelta di coraggio, se aspettiamo che il sistema si stabilizzi dal basso finiremo travolti da una montagna di rifiuti». 
«Praticamente a fine mandato, il governatore Crocetta scopre che l'unico modo per evitare il ripetersi del l'emergenza rifiuti è il modello centrato sulla raccolta differenziata, il riuso e la riduzione delle emissioni. 
Prendiamo atto della buona volontà, anche se decisamente tardiva», commenta Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia. 

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