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domenica 11 dicembre 2016

Fanatismo religioso. In Egitto i cristiani-copti sono sottoposti a discriminazioni

Una forte esplosione al Cairo (Egitto), vicino alla cattedrale copta-ortodossa del quartiere di Abbasseya, ha provocato la morte di 25 persone e il ferimento di altre 35.
Oggi per  mussulmani ricorre il 'Moulid el Nabi', l'anniversario della nascita di Maometto. 
Tra le vittime soprattutto donne e bambini, perché l'esplosione è avvenuta nella parte della cappella San Pietro e Paolo riservata ai banchi occupati da donne.
Da tempo, e sotto i diversi governi, i copti, che rappresentano il 10% della popolazione egiziana, composta da 90 milioni di persone, lamentano discriminazioni e mancanza di sicurezza.
La Chiesa Copta
I copti sono gli eredi di una tradizione antica e fiera di Cristianesimo da cui provengono alcune delle figure di maggior spicco della Storia della Chiesa, quali Origene e Atanasio.
Il nome "copto" è una forma della parola "egiziano".
Dopo il concilio di Calcedonia nel 451 la Chiesa copta (=egiziana) respinse i relativi deliberati e si posizionò in contrasto con l'Impero Romano d'Oriente. 
La Chiesa divenne quindi una Chiesa Nazionale senza legami con Costantinopoli e/o con Roma e con caratteristiche fortemente monastiche. 
Dopo l'invasione islamica del Nord Africa la Chiesa via via cadde in declino e divenne minoranza rispetto alla popolazione islamizzata.  
Nell'Egitto moderno il ruolo della Chiesa e dei laici copti ha avuto momenti alti e bassi in relazione al clima di tolleranza o meno della maggioranza della popolazione islamica.

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