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martedì 15 novembre 2016

La Costituzione. Accadrà che chi non la conosce andrà a votare per modificarla o per lasciarla così come è

Tempo fà un attore di grido del nostro Paese definiva la Costituzione Repubblicana, quella vigente e nata dalla guerra di Resistenza al Fascismo, la più bella del mondo, poi -più recentemente- quell'artista ha cambiato idea e si propone col suo voto di modificarla il prossimo 4 dicembre partecipando al referendum.

Nulla da eccepire.
La Costituzione garantisce piena libertà a ciascuno di esprimere l'espressione di voto liberamente e di cambiare opinione nel volgere del tempo.
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Il Referendum indetto per il 4 dicembre ci stimola a percorrere un immaginario cammino fra i valori, i principi, gli istituti giuridici ed i congegni che la nostra Carta offre.

La Costituzione va letta, va studiata e va soprattutto praticata, prendendo le mosse dai principi fondamentali che costituiscono la sua ragione d'essere.

Nei programmi scolastici dovrebbe sussistere pure il corso di educazione civica ma sappiamo tutti quanto sia bistrattato: e poi ci lamentiamo se non riusciamo a crescere come buoni cittadini del Paese (in altri tempi si usava dire della Patria). 
Sappiamo tutti che la democrazia si difende prima di tutto facendo crescere nel Paese lo spirito di cittadinanza che le frequenti lezioni di educazione civica dovrebbero diffondere.

Qui, sul Blog, siamo costretti a procedere per flash e concetti brevi.

La Costituzione è la legge fondamentale del nostro Stato:
contiene le norme essenziali regolatrici
della vita civica e politica, imperniate sui
valori d libertà e di eguaglianza, di giustizia, di pace e di
progresso sociale,
che sono la linfa vitale della società democratica.

La Costituzione, con la consacrazione dei diritti della
persona umana, favorisce l'instaurazione e il consolidamento
della cooperazione e dell'amicizia con gli altri popoli nelle 
relazioni economiche e culturali.

I primi 12 articoli recano i principi fondamentali che stanno alla base di tutto l'ordinamento.
 Nei Principi fondamentali sono fissate le fondamenta del nostro Stato: 
--la sovranità popolare e l’ordinamento democratico, 
--l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge, 
--l’affermazione delle libertà degli individui e 
--il riconoscimento dell’importanza del lavoro come mezzo di realizzazione dei singoli e di progresso per l’intero Stato.

LEGGIAMO e
ASSORBIAMO

Art. 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. 

Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. 

Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. 

Art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. 

Art. 5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento. 

Art. 6 La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. 

Art. 7 Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale. 

Art. 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. 

Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. 

Art. 10 L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. 
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici. 

Art. 11 L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. 

Art. 12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

RIEPILOGO
DA TENERE SEMPRE PRESENTE

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