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venerdì 19 agosto 2016

Il peregrinare di un papàs. Nella Chiesa non si applicano le garanzie della "legislazione del lavoro"

I gerarchi della Chiesa che si contraddicono;
 ciò che uno fà l'altro disfà. 

Anni fà un monsignore con tanto di delega del Vaticano arrivò a Piana degli Albanesi, studiò la situazione eparchiale che appariva alla deriva per mille ragioni e addivenne ad una determinazione esemplare per risolvere (sic!) la triste situazione.
Bisognava punire qualcuno e scelse un sacerdote ... che non aveva fatto nulla di male, anzi, uno che con i suoi fedeli aveva pregato  sulla scalinata della Chiesa della Favara e lo aveva fatto per 15 giorni, nel periodo in cui nel rito bizantino si canta la Paraklisis alla Madre di Dio.
Il portone della Chiesa non venne aperto -come da secoli accadeva- da chi avrebbe dovuto perchè ne deteneva le chiavi e conseguentemente i millenari canti in greco della Paraklisis vennero innalzati per 15 giorni dalla scalinata. 
Il Sindaco non si lamentò per l'occupazione del suolo pubblico ma il Monsignore inviato dal Vaticano fu inflessibile. 
Gli serviva il capro espiatorio non riuscendo, se non dopo pluriennali lungaggini procedurali, a rimuovere chi aveva tenuto chiusa la Chiesa.

La punizione, con grande dispiacere dell'intero paese di Contessa Entellina (tranne di 10-12 fanatici alla latina), consistente nel trasferirlo, nello sradicarlo dalla sua comunità, nell'allontanarlo e non farlo più pregare con la numerosa folla tutt'attorno davanti alle Chiese con i portoni sbarrati. 
Cose che non si fanno ! 

Il trasferimento, nonostante egli fosse sacerdote uxorato, fu per Palazzo Adriano dove il Monsignore non si preoccupò di trovargli un appartamento in considerazione del fatto che la "canonica" fosse inagibile.
Senza mai eccepire parola Papàs Nicolà assolse alle disposizione di Monsignor Tamburrino, con grande impegno ed entusiasmo, facendosi ancora una volta apprezzare dai suoi nuovi parrocchiani. 
Passarono molti mesi e l'Eparchia, sempre alla deriva nonostante il suo trasferimento che avrebbe dovuto servire da ammonimento, si trovò nella necessità di dover coprire la funzione di Parroco nella Chiesa Concattedrale della Martorana.

Qualcuno nella Curia si ricordò di avere esiliato, come da volere di Mons. Tamburrino, senza alcuna colpa e motivazione plausibile il sacerdote più ubbidiente dell'Eparchia.
Papàs Nicolino Cuccia, prete uxorato e con figlia, fu chiamato a ricoprire quel servizio a Palermo e oggi continua a farlo degnissimamente, come solo lui sa fare.

Tenuto conto che è persona onestissima, è stato da tempo incaricato di svolgere pure, accanto a quello di Parroco della Concattedrale, anche il ruolo di economo eparchiale. Egli, come sempre ubbidiente, ha assolto la funzione materiale di gestione finanziaria dell'istituzione e quella spirituale di guida della comunità della Martorana. 
Il suo modo spirituale di assolvere questa ultima funzione via via si è diffuso in città ed i fedeli, nonostante i divieti di transito automobilistico nel cuore cittadino, sono aumentati non solo fra i greco-bizantini ma pure fra i "romani" in cerca di spiritualità.

La circostanza sul buon andamento della parrocchia palermitana deve essere arrivata alle orecchie del nuovo Vescovo e ai componenti della nuova Curia dei latini che siedono a Piana. 
Tutti si sono ricordati di avere creato -in quanto Istituzione- immotivatamente a Papàs Nicola dei problemi ed hanno pensato bene di creargli l'ennesimo problemino: "Spostarlo da dove ha costituito una nuova comunità ed inviarlo ancora una volta altrove". 
Avranno pensato "tanto lui è sempre ubbidiente".  

Qualcuno ha fatto notare al Vescovo e ai sui cento vicari latini che fare tornare Papàs Nicola a Contessa Entellina significa smentire l'opera di Mons. Tamburrino che lo volle assolutamente lontano da Contessa. Potrebbe ancora pregare con attorno folle di persone !
Ma il Vescovo e i duecento vicari latini hanno fatto una alzata di spallucce. 
Papàs Nicolino deve sempre e comunque, motivatamente o meno, essere trasferito da un luogo all'altro. 

A Contessa, dove la gente è ovviamente più che contenta di riavere papàs Nicolino, però si teme ciò che già è capitato anni fà: che il nuovo prescelto per la Martorana possa rifiutare la designazione e Nicolino possa restare perciò imbrigliato a piazza Bellini.

Perchè dovrebbe rifiutare il nuovo prescelto ?
Perchè tutti ricordiamo che rifiutare, non essere ubbidienti, a Piana si può. Solamente Papàs Nicolino sconosce questa via di uscita, che peraltro assicura ai protagonisti possibili promozioni. 

Certo, la gente sa pure che il Vescovo, previdente, ha nominato un Vicario parrocchiale -ordinato a tamburo battente, ieri viene da dire- per la Martorana.

Papàs Nicolino può  quindi essere tranquillamente ... mandato di quà e di là. E' abituato e ubbidisce sempre.

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