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venerdì 15 luglio 2016

Europa. Realtà di integrazione, non di separazione

Il problema che gli immigrati pongono all'Europa è serio. I giornali oggi ne parlano tutti, sia quelli di destra che di sinistra.
Non serve alcuna chiusura delle frontiere, contrariamente a quanto sostiene la bassa propaganda demagogica dei leghisti, della visione politica della estrema destra.
Il terrorista di Nizza che la notte scorsa ha fatto una strage di persone umane era a pieno titolo un cittadino francese, un essere nato e cresciuto fra noi. Non era tuttavia un cittadino integrato.
La chiusura di sicurezza (security fence ),
con lo scopo d'impedire l'intrusione dei
palestinesi nel territorio Israeliano non
ha garantito la pace a Gerusalemme.
Serve invece il controllo e l'attenzione sociale verso le "minoranze" e le "periferie" da parte delle Istituzione; serve l'integrazione di queste minoranze e di tutte le periferie che vivono in Europa e l'eliminazione e/o comunque il risanamento socio-economico dei quartieri-ghetto che purtroppo prosperano nelle nostre città e creano realtà "separate", separate dal modo di pensare "europeo".

Quella delle "realtà separate" nelle grandi città europee è proprio ciò che vogliono gli "integralisti" ed i "fondamentalisti" che -per principio- rifiutano il modo di vivere europeo.
Questa separazione non deve avvenire, e se già avvenuta deve essere ripensata. Le minoranze devono vivere in mezzo a noi, fra noi, con noi.
Quella di creare realtà separate è una via fallimentare ed è stata la via seguita da Israele che da decenni è impegnata a separare, a distinguere, ad emarginare, ebrei da palestinesi e a creare ghetti.
Ed ... è stato un fallimento, ed è stato il modo propizio per alimentare focolai e terrorismo.

Gli integralisti, quelli che oggi spargono sangue innocente per le strade delle città europee, vogliono trasformare l'Europa in un gigantesco Israele, vogliono creare nel nostro continente tante realtà "separate" dal resto dei paesi in cui sono ospitati e di cui sono diventati "cittadini".

Gli Europei possiedono da sempre la cultura dell'integrazione ed è questa che devono applicare.
Ciò che è indiscutibile è che il nostro modo di vivere (libertà, eguaglianza, fraternità) deve essere proposto a chiunque ma mai rinunciato davanti alla paura alimentata da vigliacchi terroristi.

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