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venerdì 17 giugno 2016

Hanno detto ... ...


Il giardino di Palazzo Venezia, la sede del governo fascista dal cui balcone il Duce arringava la folla, è stato restaurato. Bellissimo giardino. Ci si può entrare, guardare le piante, sedersi sulle nuovissime panchine. Ecco, le panchine. Che incredibile sorpresa: su ognuna di esse c’è il nome della ditta spagnola che ha vinto l’appalto. Niente di male. Se non fosse che la ditta si chiama “Benito”. Cioè, a Palazzo Venezia tutte le panchine si chiamano Benito. La direttrice dei lavori si è giustificata: “Non potevano discriminare una ditta solo perché ha il nome Benito”. Bè, se la mettiamo su questo piano invece sì, potevano dire che la ditta Benito a Palazzo Venezia era meglio di no. Se avesse detto: “Non è una cosa meravigliosamente dada?”, sarebbe stato un capolavoro.  

BIAGIO MARZO, politico
Jo Cox, deputato laburista
-lottava per un mondo migliore-
Jo Cox la prima eroina europea assassinata per mano del fanatismo nazionalista


LAURA BOLDRINI, presidente della Camera dei deputati

Omicidio Joe Cox evidenzia un clima esasperato nel dibattito pubblico che puó originare azioni sconsiderate. Necessario abbassare i toni (s)

MATTEO RENZI, premier
Come padre prima che come politico piango sconvolto Jo Cox. Con tutti gli italiani abbraccio la sua famiglia. L'odio non potrà vincere, mai.

ANTONIO BASSOLINO, dirigente pd napoletano
Visto il voto napoletano Renzi dovrebbe fare l'opposto di quello che gli viene detto dagli strateghi locali e dai loro protettori nazionali

GAD LERNER, giornalista
Boicottare Sala, Giachetti, Fassino per far cadere Renzi?
E' la vecchia storia del marito che se li taglia per far dispetto alla moglie.

ANTONIO CALABRO', giornalista e saggista
Scirocco. E la Sicilia brucia. 
Piove. E la Sicilia frana. 
Non si tratta di spaventosa violenza della natura. Ma dell'antico e nuovo malgoverno del territorio. 

NELLO MUSUMECI, presidente Commissione regionale antimafia
Non serve un’arca di scienza per capire che buona parte degli incendi in corso sia di origine dolosae ad opera di piromani asserviti ad organizzazioni criminali. E non serve essere particolarmente esperti per capire che la dimensione del danno poteva essere assai contenuta se i sentieri tagliafuoco della Forestale regionale fossero stati realizzati in tempi ragionevoli. Ci troviamo di fronte a gravi omissioni degli apparati politici e burocratici regionali, che nessuna demagogia potrà minimizzare”.

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