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domenica 6 dicembre 2015

Precari enti locali e sanità. Ciò che non fa il governo lo va facendo il giudice del lavoro

I precari degli Enti Locali vanno assunti. A sostenerlo sono le oo.ss. sulla scorta di una serie di sentenze emesse dai giudici del lavoro.
Grazie alla sentenza del Tribunale del Lavoro di Trani, n. 1528 del 26 ottobre, si aprono nuovi orizzonti per i precari della sanità che da anni lavorano con contratti atipici e a tempo determinato, e sono andati avanti di proroga in proroga.
La stessa ratio, già applicata ai precari della scuola, si può estendere a tutti gli altri precari, soprattutto in Sicilia. Il Giudice del Lavoro ha accolto il ricorso di un dirigente medico precario da oltre 36 mesi condannando la Asl di Bari a riammettere immediatamente in servizio il ricorrente, con il consequenziale risarcimento del danno.
Il Tribunale di Trani ha in pratica confermato i principi stabiliti dalla Corte Europea nella sentenza del 26 novembre 2014 in materia di abuso del contratto a termine da parte delle Pubbliche Amministrazioni che possono essere "sanzionate", con il risarcimento dei danni e/o con la condanna alla trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.
Questa sentenza deve porre quindi termine al precariato nella sanità pubblica, dove operatori sanitari, infermieri e dirigenti medici spesso subiscono un vero e proprio abuso nella reiterazione dei contratti a termine, e visto l'annesso risarcimento del danno rischia di creare un serio problema.
Una nota è stata inviata alla Regione e al Ministero chiedendo una proroga come quella adottata dal governo nazionale, che consente allo stato di prorogare i precari nazionali fino al 2018, nell'attesa dell'approvazione di una legge regionale che inglobi tutti i precari, Asu, ex Pip, Forestali ex Rmi che superi il patto di stabilità.

In Sicilia i precari sono circa 24 mila, ed esattamente 18.550 lavoratori precari degli Enti locali, 5,800 ASU e 2200 precari AS. 

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