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martedì 8 dicembre 2015

Contessa Entellina. Il rogo dei fantocci, vestiti in abiti brghesi ed imbottiti di paglia, si ripete da secoli

Oggi nel mondo cattolico si festeggia l'Immacolata, e come ormai da tradizione secolare a Contessa Entellina ieri sera, a conclusione dei Vespri ad essa dedicati e celebrati nel rito cattolico-bizantino nella seicentesca chiesa di Santo Rocco,  i ragazzi  del paese attrezzati con  le "buse" (fusti della disa, una sorta di canna alta e sottile) hanno appiccato il fuoco ai pupazzi imbottiti di paglia che simboleggiano il diavolo.


Ma cosa vuole intendere questa tradizione ?

Alcuni sostengono che voglia significare la vittoria del bene sul male ed "u diavulazzu" nell'immaginario collettivo impersonerebbe proprio il male assoluto; anche se il buon cristiano sa che esso non ha alcun potere sull'uomo se non quello di irretirlo, adescarlo ed ingannarlo con la "menzogna", "Nasconde il veleno del cuore con parole dolci", secondo S. Antonio Abate.
La consuetudine di bruciare il demonio, a leggere i libri del Buttitta, pare che in passato fosse praticata in più  parti della Sicilia occidentale.

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