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sabato 20 dicembre 2014

Contessa Entellina. Se i cittadini seguissero più da vicino la situazione finanziaria del Comune, forse, gli amministratori sarebbero più accorti ad intraprendere "contenziosi legati" su ogni problematica

Il 2015 è dietro l'angolo eppure il nostro Comune ha varato il Bilancio di previsione 2014 appena una settimana fà.
Il Comune è in affanno finanziario

Non serve dire che lo sono molti enti locali:
Non tutti i comuni hanno la possibilità
di tassare immobili (imu, tasi, tari)
 idonei -per superficie-
ad ospitare 8.000 persone
ed erogare servizi ad una
popolazione di 1.800 abitanti

Amministrare senza attivare la
p-o-l-i-t-i-c-a  significa contrapporsi
a chi la pensa diversamente, per il solo
gusto di contrapporsi.
A qualcuno degli osservatori di quella che si sta rivelando una gestione fra le più sterili dell'ultimo trentennio è bastata una ricognizione dei conti  per far correre un brivido sulla schiena della giunta Parrino e dei cittadini che seguono le vicende pubbliche.
Intanto, tanto per spiegare la situazione a chi non segue le "cose pubbliche", che purtroppo a Contessa è la stragrande maggioranza dei cittadini, il Comune soffre di carenza di liquidità. Non è di per sè una malattia grave se presa si singolarmente; se però la si inquadra in un contesto più ampio c'è di che riflettere.
I dipendenti comunali sono a credito degli stipendi di Novembre e di Dicembre.

Ovviamente se il cittadino dovesse chiedere ai responsabili che reggono la "cosa pubblica" inequivocabilmente si sente rispondere che la colpa non è di chi è carente di "vista lunga" ma è dei tagli e delle riduzioni dei trasferimenti. 

Caratteristica di questa (e della precedente) Giunta Parrino è di attaccare "baracca" (=contenziosi legali) su ogni questione e questioncella. 
Sensazione nostra è che è sempre mancata una verifica "tecnico-amministrativa" su tutto ciò che è -immediatamente- divenuto "contenzioso legale". E' mancata la conduzione p-o-l-i-t-i-c-a.
Politica nel caso delle decine di contenziosi legali significa, caso per caso, vagliare se il gioco vale la candela.

La situazione del Comune non appare tranquilla. Ogni contenzioso comporta costi; costi che nella fase iniziale si sono sempre quantificati sopportabili e che alla fase finale, quando arrivano i giudizi di appello negativi, sono pesantucci, per non dire pesanti.
Nessuno l'ha detto, meglio non correre, ma la prospettiva, indiscrezioni a parte, non fa certo stare tranquilli. 

In un Comune piccolo come il nostro la spending review è stata solo una  espressione che non ha prodotto frutti, o è servita a creare "fumo", come quando dopo qualche mese dall'insediamento i componenti la Giunta si sono ridotti i compensi per poi, dopo ... un respiro, aumentarli nuovamente.
C'è attesa per come l'Anci, l'Associazione dei Comuni, possa ricontrattare con il governo tagli e dintorni per il prossimo avvenire. Ma la soluzione dei problemi non pare a portata di mano. 

In tutti i Comuni, con o senza, affanni economici in questo periodo prenatalizio sono spuntati i  segni della tradizione natalizia (alberi, luci, presepi...). Nulla da noi: siamo in crisi !!
Una prima risposta sulla crisi di liquidità viene dagli interessati (gli assessori) spiegata con le anticipazioni che il Comune ha consentito -a fronte dei ritardi della Regione Sicilia- mediante l'erogazione regolare, mensilmente, ai trenta precari degli stipendi.

Fosse solo la crisi di liquidità ad inquietare  staremmo tranquilli; il problema non è la crisi di liquidità è il destino che attende i tanti, tantissimi contenziosi intrapresi senza mai -o forse mai- aver valutato le conseguenze.
Se per caso i contenziosi sono stati intrapresi per spostare in futuro gli effetti, ebbene questa è stata una politica miope. E noi ci auguriamo, per il bene di tutti, che così non sia stato.

Troviamo pure miope la politica di eccessiva tassazione sulle case. E' noto a tutti che il nostro paese ha capacità abitativa per 8.000/9.000 abitanti, per ragioni a noi note su come con la ricostruzione sia avvenuta la riconversione dei magazzini, pagliere etc. in case abitative o comunque adeguate al vivere del terzo millennio. Tassare con aliquote (niente affatto basse, come non ritengono gli assessori) i tanti immobili, qui da noi equivale a tassare ogni famiglia con aliquote più che doppie rispetto ai limiti di legge. Il Comune infatti non assicura doppi servizi (o tripli) a chi ha due o tre immobili, di cui uno o due disabitati.

Nessun simbolo pubblico per le festività di fine anno

Amministrare è qualcosa in più
che stare in Municipio
Le aliquote imu dell'8,5 per mille, a Contessa, gravano molto più che quelle del 9,6 per mille di Palermo, infatti nel capoluogo esiste la carenza abitativa e da noi, a Contessa, il surplus abitativo. 
Lo stesso discorso vale per la Tari. I 1.800 abitanti non producono rifiuti per l'intera capacità abitativa. 
C'è quindi carenza di valutazione sulla realtà.

Il Consiglio Comunale fra qualche giorno sarà chiamato a prendere atto che alcuni contenziosi legali, arrivati al secondo grado (Centro Civico) hanno comportato esiti negativi: c'è da pagare spese legali, interessi e quanto di conseguenza.
Non diciamo quindi che la crisi finanziaria del Comune dipende dai tagli e dai mancati trasferimenti. 
Dipende dalla incapacità di guardare lontano !

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