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domenica 30 novembre 2014

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno

GIOVANNI
1, 35-52
VENITE E VEDRETE
1,35           Il giorno dopo Giovanni stava ancora (là) con due dei suoi discepoli 36         e, fissato Gesù che camminava, dice: Ecco l’agnello di Dio ! 37 E lo udirono i due discepoli mentre parlava e seguirono Gesù. 38   Ora, voltatosi Gesù e visto che essi seguivano, dice loro: Che cercate? Ora essi gli dissero: Rabbì – che tradotto significa maestro –, dove dimori? 39     Dice loro: Venite e vedrete ! Vennero dunque e videro dove dimorava e presso di lui dimorarono quel giorno. era circa l’ora decima. 40        Era Andrea, fratello di Simon Pietro, uno dei due che avevano ascoltato Giovanni e lo avevano seguito. 41           Egli incontra per primo il proprio fratello Simone e gli dice: Abbiamo incontrato il Messia – che si traduce Cristo –. 42   Lo condusse da Gesù. Fissatolo, Gesù disse: Tu sei Simone, figlio di Giovanni: tu sarai chiamato Kefas – che si traduce pietra –. 43     Il giorno dopo decise di partire per la Galilea e incontra Filippo. E gli dice Gesù: Segui me ! 44   Ora Filippo era di Betsaida, la città di Andrea e Pietro. 45 Filippo incontra Natanaele e gli dice: Incontrammo colui di cui ha scritto Mosè nella legge, come pure i profeti: Gesù, figlio di Giuseppe da Nazareth. 46        E gli dice Natanaele: Da Nazareth ci può essere qualcosa di buono? Gli dice Filippo: Vieni e vedi. 47           Vide Gesù Natanaele venire verso di lui e dice di lui: Ecco davvero un israelita in cui non c’è dolo. 48     Gli dice Natanaele: Donde mi conosci ? Rispose Gesù e gli disse: Prima che Filippo ti chiamasse, mentre eri sotto il fico, ti ho visto. 49         Gli rispose Natanaele: Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu re sei di Israele. 50 Rispose Gesù e gli disse: Perché ti dissi che ti ho visto sotto il fico credi ? Cose più grandi di queste vedrai. 51 E gli dice: Amen, amen vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo.

TESTO ARBERESHE
Nd’atë mot Jisui deshi të dil ndë Galilè e gjën Fëlipin e i thotë atij: Eja pas meje. Fëlipi ish nga Betsaida, nga qyteti i Ndreut dhe i Pjetrit. Fëlipi gjën Natanaelin e i thotë atij: Atë për të cilin shkruajti Moiseu te Ligja  dhe Profetët e kemi gjetur: Jisuin të birin e Sepës prej Nazaretit. E i tha atij Natanaeli: Prej Nazaretit mund dalë gjë të mirë? I thotë atij Fëlipi: Eja e shih. Jisui pa Natanaelin çë vinej tek ai e thotë per të: Shi, me të vërtetë një israelit, në të cilin s’ka gënjim. I thotë Natanaeli: Nga më njeh mua? U përgjegj Jisui e i tha atij: Më parë se të të thërrit Fëlipi të pashë se ishe nën fikun. U përgjegj Natanaeli e i tha: Rabì, Ti je i Biri i Perëndisë, Ti je Mbreti i Israelit. U përgjegj Jisui e i tha atij: Se unë të thashë: të pashë nën fikun ti ke besë? Do të shohësh shërbise më të mëdha se këto. E i thotë atij: Me të vërtetë, me të vërtetë ju thom juve: Do të shihni çë nanì qiellin hapët dhe ëngjlit e Perëndisë çë hipen e zbriten mbi të Birin e njeriut.

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Brano del Vangelo di Giovanni proclamato oggi nelle Chiese di rito bizantino

Rabbì, dove dimori? 
Nel contesto del testo questa domanda significa: "Tu che ti proclami Maestro, dicci prima quali sono le coordinate dei tuoi valori, dei tuoi riferimenti. Dicci quali sono le mete, i fini e la sostanza di ciò che ti accingi a proclamare".
Sant'Andrea -di cui oggi si fa ricordo nella Chiesa bizantina, ricordo a cui ha voluto partecipare nella Chiesa Cattedrale dei Cristiani Ortodossi di Istanbul pure papa Francesco- doveva essere un uomo con i piedi a terra. Pare sia stato lui a chiedere al Nazareno il motivo e le finalità percui cercava proseliti per le vie della Galilea.
Il "galileo" gli ha risposto: "Viene e vedrai, vieni e capirai". Sant'Andrea ed il suo compagno andò, ascoltò e si convinse; non solo divenne lui in persona un discepolo del nazareno. 
Se ha deciso di abbandonare tutto, l'azienda peschereccia di famiglia e addirittura si è fatto discepolo, è segno che ha ritenuto che valeva la pena abbandonare tutto e seguire quel Nazareno, che si proclamava non solo "Maestro" ma pure Messia.

Viene spontaneo chiedersi: ma duemila anni fà la gente era più avveduta rispetto a quella dei nostri giorni ? 
Oggi la gente si lascia affascinare dai "chiacchieroni" di turno senza mai chiedere "dove abiti ? quali sono le tue vere mete, i tuoi obiettivi di fondo ?".
In massa noi italiani seguiamo il fascinoso, "potente" di turno e mai gli chiediamo di spiegarci se gode di fondi segreti, se ha accordi con i poteri forti, se si è creato l'impero economico mediante amicizie o mediante l'evasione fiscale. 
Nulla oggi si chiede ai comici che si improvvisano salvatori della Patria, nulla ai cabarettisti divenuti imprenditori, nulla ai democristiani che si improvvisano socialisti. 
Poi, a distanza di anni, si scopre che di sole chiacchiere si era trattato; e noi italiani (appurato l'inganno) passiamo a seguire un altro chiacchierone.
Sant'Andrea non solo chiese di conoscere, di capire la perseguibilità delle finalità. Ma rimase talmente convinto fino al punto da preferire morire da martire piuttosto che rinnegare le finalità di quel galileo che lo avevano convinto.
Oggi nessun Maestro è disposto a mettersi a nudo sul suo vero essere per convincerci a seguirlo. Di ventennio in ventennio scopriamo di essere stati ingannati. Grazie ... alle rivelazione di qualche servizio segreto, in genere mai italiano.

Chi oggi degli italiani è disposto a morire per le chiacchiere dei berlusconi di turno ?

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