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lunedì 17 novembre 2014

Cose da conoscere

La crisi italiana.
Il paese in solitudine
senza che interessi -davvero-
agli storici alleati
Capita di tanto in tanto di dover confrontare le proprie convinzioni con quelle altrui. 
La settimana scorsa a Palermo si è svolto un interessante convegno sul ruolo dell'Europa ed del Mediterraneo nel mondo. Vi hanno partecipato accademici di varia formazione, strateghi geo-politici e pure politici di casa nostra, ossia coloro che nella catastrofe italiana ci hanno accompagnato e che invece di tirarci fuori accusano altri, altri con cui hanno magari litigato, piuttosto di indicare le strategie alternative.

Nessuno ha nascosto la situazione disastrosa in cui versa il nostro paese. La frittata in cui ci hanno condotto è difficilmente risolvibile. E' stato assicurato che non ne usciremo nemmeno da qui al 2018; in quell'anno verosimilmente ci troveremo in un amplificazione delle nostre sofferenze socio-economiche.
E' stato evidenziato che nessun paese, ritenuto più o meno amico, ha interesse a tirare fuori l'Italia dai guai. Anzi è stato detto che l'Italia oggi come oggi non interessa a nessuno, nè alla Germania, nè -ancor meno- alla Gran Bretagna, nè agli Usa, e verosimilmente nemmeno alla Francia che allo stato attuale è l'unico paese che dà ascolto alla nostra diplomazia.
E' stato detto che l'Italia è sola e non riuscirà ad uscire da una situazione che mostra di deteriorarsi piuttosto che schiarirsi.

In questo contesto è stato tratteggiato come il Mediterraneo stia assistendo allo sgretolarsi di gran parte delle entità statuali (Libia, Egitto, Siria, Iraq ...) e le conseguenze di questa liquefazione non possono che interferire col nostro paese.
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Lasciamo da parte adesso il Convegno strategico-politico e tentiamo di capire cosa potrebbe capitarci da qui ... a breve, in una situazione in cui nessun paese è disposto ad aiutarci (come accadeva negli anni cinquanta, sessanta, settanta quando gli Usa pur di tenerci lontani dalla dalla minaccia comunista erano disposti a ... sborsare).

Lo scontro sociale comincia ad accentuarsi e lo vediamo nelle città dove i cortei di protesta sono quotidiani;
Lo stallo delle istituzioni a perseguire un fine è di tipo paralizzante, al di là delle chiacchiere renziane;
L'Europa nel suo complesso non mostra segni di ripresa.

Adesso, anche i partiti più filo-europei, di sicura fede europeista, cominciano ad adossare la responsabilità della crisi economica all'Euro; moneta introdotta con fideismo illuministico e senza tenere conto delle enormi differenze esistenti fra l'economia portoghese e quella tedesca, fra il sistema economico greco o cipriota e quello francese.

Taluni prevedono che l'Euro moneta unica del continente potrebbe finire già entro il 2015.

Come ?
Tre sono le ipotesi più attendibili.
1) Modificando i Trattati e consentire, per tale via, ai paesi mediterranei (Italia, Spagna, Grecia e Portogallo) di uscire dalla moneta unica;
2) Dividere l'eurozona in due sfere. Con Euro forte per i paesi del Nord e con Euro debole per i paesi mediterranei. Due monete diverse.
3) La Germania, da sola, potrebbe uscire dall'Euro lasciando che gli altri paesi perseguano politiche non rigide.

Gli esperti ritengono che l'ultima ipotesi potrebbe essere la più attendibile stante la statura di scarso spessore della Merkel che lascerebbe cadere ogni velleità di guidare e trainare al seguito della Germania l'intero continente.

Nessuno pensi che per l'Italia esista fra le tre opzioni quella meno dolorosa. 
Il prezzo che dovremmo pagare sarebbe salatissimo comunque: il debito italiano ha raggiunti limiti che non consentono, a noi, di negoziare con altri paesi. 
Già oggi l'Italia, come abbiamo detto sopra, non interessa a nessuno, nè politicamente nè economicamente, nè strategicamente.

Siamo soli, con i peggiori politicanti del mondo !!

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