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mercoledì 12 novembre 2014

Bilancio di previsione. A Contessa Entellina comincia a divenire consuetudine non averne

Secondo un amico si tratta di un vizietto classico per gli Enti locali siciliani, almeno per i “soliti”.
I bilanci di previsione e, spesso, i rendiconti di gestione puntualmente arrivano con mesi di ritardo rispetto al tempo limite – già peraltro prorogato - fissato dal Governo nazionale e regionale. 
E quest’anno, la situazione sarà anche peggiore per via di un’inadempienza legata direttamente al Governo siciliano. La lunga crisi politico-amministrativa, infatti, ha portato all’emissione del provvedimento di invio dei commissari ad acta con mesi e mesi di ritardo.
In anni passati, il provvedimento di nomina dei “commissari” è scattato già qualche giorno dopo la scadenza del termine fissato. 
A Contessa Entellina il Commissario ad acta avrebbe già dovuto arrivare ai primi di Ottobre.

Tanto per rendere l’idea, questo ritardo potrebbe comportare l’approvazione del bilancio di previsione pure a Novembre inoltrato senza che chi di dovere ne paghi la responsabilità.
La sensazione è  che in realtà ad avere ritardato "i commissari" sia stata la grave crisi politico-amministrativa che da mesi fa soffrire tutti i governi diretti da Rosario Crocetta..

La realtà siciliana, sotto questo aspetto, è davvero drammatica, con gli enti locali che sembrano sempre meno capaci di gestirsi.
Non disponiamo di dati sui Comuni ancora inadempienti che non hanno approvato il bilancio di previsione, però che Contessa Entellina sia privo di un nocchiero che sappia gestire i conti è più che palese. C'è peraltro da mettere in conto l'assenza per motivi privati del responsabile dell'area finanziaria.
Lo scorso anno siamo arrivati a disporre di “previsioni” per una sola settimana (dal 23 dicembre al 31 dicembre) e quest’anno siamo a metà Novembre ed ancora siamo in “esercizio provvisorio”.
Ciò significa che il Comune  è privo del bilancio di previsione, ossia naviga a vista d’occhio. Forse non naviga affatto.

Qualcuno assicura che i commissari cominciano ad essere in movimento.
Il commissario -come è noto- prende l’incarico, ma con funzioni di vigilanza affinchè il Consiglio comunale convochi l’assemblea entro 30 giorni dal suo insediamento, con un ulteriore mese di tempo per l’approvazione. Soltanto dopo quest’ulteriore termine scatterebbe il commissariamento vero e proprio.

Il limite consentito entro cui approvare il bilancio avrebbe dovuto essere il 30 settembre. 
A livello sanzionatorio vigono gli articoli 151 e 174 del decreto legislativo 267 del 18 agosto del 2000 e dell’articolo 109 bis dell’O.R.EE.LL., l’ordinamento regionale degli Enti locali, approvato con legge regionale del 15 marzo del 1963 numero 16 che comporta per i Comuni e le Province inadempienti l’azione sostitutiva dell’assessorato regionale agli Enti locali con la nomina di un commissario ad acta. 
Se si dovessero superare anche questi due mesi di ulteriore proroga, allora si arriverebbe allo scioglimento del Consiglio comunale. Cosa inimmaginabile, infatti saremmo già nell'esercizio 2015.
Nel Settentrione i Comuni già si accingono a varare i Bilanci di previsione 2015.

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