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lunedì 10 novembre 2014

Aspettando il nuovo Eparca (n. 52)

La Caritas II

E’ necessario che il bene venga fatto bene.
Ci siamo proposti, in attesa che  venga nominato il nuovo Eparca, di passare in rassegna gli Uffici che a Piana costituiscono la Curia. Un compito non facile, tenendo conto delle dimensioni territoriali e demografiche non grandi della Eparchia;  all’osservatore esterno infatti non tutto appare distinto e visibile.
Abbiamo già tratteggiato le attribuzioni amministrative della Caritas e lo abbiamo fatto con l’occhio attento al procedimento, al ciclo gestionale. Questo aspetto  resta il riferimento attraverso cui procederemo. L’impegno pastorale e la motivazione evangelica potrà essere, eventualmente, argomentazione di altre iniziative del Blog.

La responsabilità di dirigere la Caritas diocesana spetta al Direttore, nominato dal Vescovo fra i  suoi più stretti collaboratori. A Piana il responsabile è Don Enzo Cosentino, il quale ricopre contemporaneamente -pure- il  ruolo di Direttore regionale della Caritas.
Dalla sua postazione, Don Enzo che peraltro è Parroco a Mezzojuso,  possiede quindi il polso del livello di povertà nei paesi dell’Eparchia (Piana degli Albanesi, Mezzojuso, Santa Cristina Gela, Contessa Entellina e Palazzo Adriana) e pure nell’intero territorio siciliano. 
Appena due giorni fa ha partecipato ad un Convegno di più giornate (Focus sulla povertà in Sicilia)  svoltosi  nell’Aula Magna del Seminario vescovile di Mazara del Vallo, a cui erano presenti tutti i direttori delle Caritas siciliane e i responsabili  della Caritas nazionale.
«Negli ultimi cinque anni in Sicilia abbiamo registrato un aumento dei poveri – ha detto don Enzo Cosentino, nella veste di direttore regionale Caritas – tanti, che in forma dignitosa, chiedono da mangiare prima che soldi. Questo è un campanello allarmante perché la gente ha la necessità di sopravvivere».
«La politica ha i suoi costi ma è anche giusto che in un momento di crisi non ci siano stipendi esagerati. Mi chiedo: i politici si rendono conto che c’è tantissima gente che muore di fame?». 
Ancora don Cosentino: «I Comuni non hanno più i soldi per garantire i servizi sociali e crescono chi prima lavoravano e, da un giorno all’altro, si ritrovano senza più lavoro. Come Caritas ci siamo ritrovati anche ad anticipare soldi a famiglie che non potevano pagare i biglietti degli autobus per mandare i propri figli a scuola. Ecco, alla luce di questo è necessario che la politica utilizzi con più parsimonia i fondi. Se non si spreca il denaro questo può bastare per tutti. Ma suggerisco anche l’adozione dei bilanci partecipati nei comuni, consentendo di tener conto di alcune realtà nell’assegnazione delle risorse degli enti locali».

 I principali settori operativi della Caritas sono:
- la promozione delle Caritas parrocchiali, delle Collaborazioni pastorali e vicariali;
- la formazione;
- l’osservatorio delle povertà e delle risorse;
- il/i centro/i di ascolto e di distribuzione;
- i giovani e il volontariato.

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