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lunedì 20 ottobre 2014

MUSEO CIVICO A CONTESSA: SI PUO' FARE? SI, NO, FORSE! (II) ... .... di Calogero Raviotta

L'incontro pubblico del  21 luglio 2014 si è concluso con l'evidente orientamento della Amministrazione comunale a porre in atto tutte le iniziative per costituire a Contessa un Museo civico, dopo aver verificato con l'Ufficio tecnico caratteristiche e requisiti degli edifici da destinare a sede del Museo.

 Alla fine di agosto, presenti il sindaco e l'assessore alla cultura, il responsabile dell'Ufficio tecnico mi ha verbalmente informato che  il Museo "non si può fare" nei locali dei due edifici restaurati del centro storico, come prospettato nella relazione resa nota nel corso dell'incontro pubblico sopra precisato.

Certamente la valutazione dell'Ufficio tecnico si basa sulla normativa vigente in materia di sicurezza, destinazione d'uso, accessibilità, ecc. degli edifici, che va comunque rispettata.
L' ottimistico auspicio "si può fare" non può essere però cancellato dalla opposta e negativa affermazione "non si può fare", ma sostituito dall'impegno degli Amministratori comunali, che non possono vanificare le aspettative sia di quanti avevano auspicato la costituzione del Museo civico sia di quanti, condividendo la proposta, avevano assicurato la propria collaborazione gratuita per l'allestimento sia infine di quanti avevano assicurato la cessione di oggetti da cedere al museo, in particolare agricolo-pastorali, conservati nelle loro case.
Gli Amministratori comunali (sindaco, assessori e consiglieri), avendo il Comune un'ampia disponibilità di edifici,  tramite i suoi uffici, può certamente individuare quali possano essere destinati a sede del Museo civico, naturalmente se intendono porre questa iniziativa tra le priorità del programma di interventi a medio termine e di interesse generale. La costituzione del Museo civico, che custodisce e fa conoscere l'ampio, vario, prezioso e originale patrimonio culturale di Contessa, può costituire l'occasione per razionalizzare l'utilizzazione delle risorse  umane, materiali e finanziarie già impegnate a tal scopo, sia pubbliche che private,  favorendo anche  conseguenti benefici economici,che ne possono derivare.

Nel Museo civico si potrebbe esporre, come istituzione pubblica permanente, sia quanto già raccolto nel Centro Culturale Parrocchiale sia quanto spontaneamente potrà essere ceduto dai cittadini, che hanno il loro piccolo museo privato di oggetti vari, espressione varie di arte popolare. In alcune vecchie case abbandonate dei contadini o orgogliosamente custodite nei salotti delle nuove case ricostruite dopo il terremoto del 1968, si possono infatti ammirare a Contessa alcune rare testimonianze dell’arte popolare, espressione semplice e primitiva della gente umile. 
Il contadino, il pastore ed il popolano amano ornare gli oggetti che usano per il lavoro quotidiano: bastone decorato, maschere e pipe intagliate, simboli scolpiti, dipinti o intagliati sui grandi collari delle mucche, tabacchiere intarsiate, carri con decorazioni e intagli, corni porta-polvere per i cacciatori, mobili decorati (sedie, arcolai, culle, cassoni nuziali, ecc.), cesti di vimini e di paglia. In particolari ricorrenze e festività inoltre vengono preparati pani e dolci con forme varie di oggetti, animali, ecc. Sono oggetto da salotto ormai anche molti strumenti della tessitura, utilizzati ancora nel XX secolo a Contessa (telai, arcolai, filatoi, ecc.) per  preparare tappeti, coperte, asciugamani, bisacce, ecc. in lana o cotone). La tessitura casalinga scompare con l’affermarsi della produzione industriale.
Nel museo civico possono trovare spazio anche: icone, paramenti, e argenterie sacre, costumi albanesi, gioielli, manoscritti, pergamene, libri,  quadri, riviste, acquarelli, fotografie, raccolta di attrezzi del falegname, contadino, fabbro, calzolaio, tessitrice, carbonaio, bottegaio, fruttivendolo, pastaio, sarto, maniscalco, mugnaio, ecc.
La realizzazione del museo comporta un notevole impegno di tempo, di persone con varie professionalità, di allestimento, raccolta e classificazione del materiale, ecc. per cui viene ribadita la necessità di costituire un gruppo di lavoro ad hoc, coordinato dall'assessore alla cultura, per definire una proposta operativa dettagliata (costituzione, organizzazione e funzionamento del museo civico). 
Dai contatti personali avuti nell'estate 2014 ho avuto la disponibilità di alcuni contessioti a collaborare gratuitamente per costituire il Museo: Tamburello Teresa, Giuseppa Cuccia,  Lo Cascio Gioacchino (vigile), Montaleone Gioacchino, Andrea Li Castri, Pino Tardo, Montalbano Antonino. E' stato chiarito e condiviso dai predetti "volontari" che la loro partecipazione al gruppo di lavoro non ha alcuna funzione di rappresentanza istituzionale o professionale, ma è motivata solamente dal proposito di contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale locale, mettendo a disposizione sensibilità, conoscenza ed esperienza culturale, che ciascuno al riguardo ha maturato fino ad oggi.  Naturalmente il gruppo di lavoro può essere integrato da altri volontari disponibili per gli scopi e con le motivazioni sopra specificate.

 Calogero Raviotta

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