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giovedì 16 ottobre 2014

La manovra di Renzi che si aggiunge a quelle di Berlusconi, Monti, Letta ...

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla legge di stabilità.
I conti sono lievitati dai 23 iniziali, ai 30 per fermarsi a 36 miliardi.
A sentire le voci del Potere ci sono da movimentare 18 miliardi di tagli alle tasse e 15 di spending review. “La più grande riduzione delle tasse della storia della Repubblica”, ha commentato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Nel provvedimento  è entrata anche la norma sul Tfr con un accantonamento a garanzia di cento milioni.
Servirà a rilanciare l’economia del Paese ? 
Sui mercati sorgono nuove e sempre vecchie turbolenze, improvvise ed impreviste; è di ieri l'uscita del governo greco che non è più disposto a fare lo scolaretto rispetto alla pedagogia imposta dalla Troika (Bce, Ue, Fmi). I mercati ieri sono insorti rispetto ad un paese che minaccia di non voler più fare i compiti in casa per ripianare la montagna enorme di debiti.
Ma avremo modo di capire meglio.

-Gli italiani pagheranno 18 miliardi di tasse in meno (dentro però c’è l’alleggerimento del cuneo fiscale e del costo del lavoro che agevola le imprese).  
---10 per la stabilizzazione del bonus da 80 euro (3 miliardi dei quali già garantiti dal decreto Irpef),
---500 milioni per rafforzare gli sgravi per le famiglie numerose,
---6,5 miliardi per azzerare la componente costo del lavoro dell’Irap e 1 miliardo per la decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Le coperture saranno garantite anzitutto
---da 15 miliardi di tagli, di cui 6 miliardi, ovvero quasi la metà, a carico di Regioni ed enti locali.
Il contributo dei Comuni sarà di 1,5 miliardi, ai quali si aggiungeranno 500 milioni di competenza delle Province.
La parte più cospicua (4 miliardi) dovrebbe essere a carico delle Regioni con un possibile stop al previsto aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario.
Dalle riduzioni di spesa dei singoli ministeri dovrebbero arrivare altri 4 miliardi. Tre miliardi dovrebbero essere assicurati dal nuovo giro di vite sugli acquisti di beni e servizi della Pubblica amministrazione. Tre miliardi e ottocento milioni deriveranno da misure sul fronte della lotta all’evasione fiscale, a cominciare dal rafforzamento del meccanismo del “reverse charge” collegato all’Iva, nonché dalla possibilità per la Pubblica amministrazione di versare l’Iva direttamente all’Erario e non più ai fornitori.
-11,5 miliardi dovrebbero provenire dal deficit di bilancio, rimanendo sotto il tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil. Renzi vorrebbe utilizzare il margine che separa il valore tendenziale (2,2%) da quello programmatico (2,9%). Su questo punto la Commissione europea potrebbe avere qualcosa da dire, fino al punto da poter bocciare la manovra.
-il resto delle risorse dovrebbe provenire dal recupero e contrasto all’evasione per 3,8 miliardi e 1 miliardo dalle slot machines, tassazione rendite ...

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