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mercoledì 15 ottobre 2014

Hanno detto ... ...

ANTONIO PADELLARE, direttore de Il Fatto Quotidiano
Secondo Moodys  l'Italia chiuderà il 2014 in recessione col Pil a -0,3%. Nel 2015 la "crescita sarà marginale": +0,5%.

I miracoli sono rinviati a data da destinarsi

GERY PALAZZOTTO, giornalista
Grillo va tra gli spalatori di fango e lo contestano perché ci va. Se non ci fosse andato lo avrebbero contestato perché non c’era. In ogni caso un politico, oggi, è contestabile qualunque cosa faccia e questo la dice lunga sul muro di qualunquismo che, come una grottesca barriera di autodifesa, circonda ogni capannello, ogni manipolo di lavoranti, ogni adunata organizzata di cittadini disorganizzati, ogni pulpito sociale, ogni punto di raccolta di menti attive.

ANTONIO FERRARI, giornalista

Se non si interviene subito e con determinazione, la città siriana di Kobane, abitata prevalentemente da curdi, rischia di diventare un’altra Srebrenica. L’incubo di un nuovo eccidio, che ripropone più a sud le feroci immagini dei massacri in Bosnia, immagini che sono scolpite nella memoria, è stato evocato da uno dei più attenti diplomatici internazionali: Staffan de Mistura, di origine svedese, inviato in Siria dal segretario generale delle Nazioni Unite. Kobane è simbolo di eroica resistenza, ma anche concreta testimonianza di troppi fallimenti e altrettanti tradimenti. Kobane ripropone per intero la tragedia di curdi, i più sfortunati abitanti del pianeta: sono poco meno di 35 milioni ma sono il più grande popolo al mondo senza un proprio Stato e senza alcun diritto all’autodeterminazione.

E la Turchia continua a rimanere ferma di fronte a Isis.

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