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giovedì 21 agosto 2014

Hanno detto ... ...

GIOVANNI PEPI, già direttore del Giornale di Sicilia
Si pensa a tasse e tagli di spesa. Delle prime tanti esempi ( meno detrazioni, contributi su pensioni ) Ma niente dei secondi. Brutto segno.

SERGIO ROMANO, editorialista de Il Corriere della Sera
Persino il gesto più efferato e inumano può contenere un segnale politico. La decapitazione del giornalista americano James Foley dimostra che il contrattacco dei peshmerga (il corpo combattente del Kurdistan iracheno) può fermare e respingere l’avanzata del fanatismo islamico verso il cuore dell’Iraq quando è fortemente sostenuto dai raid dell’aviazione americana. Il «Califfato dell’Isis» (Stato islamico dell’Iraq e della Siria) sa ora che può essere battuto. 

LORENZO CREMONESI, giornalista
La decapitazione di James Foley ricorda lo stravolgimento dei valori imposto dai gruppi radicali islamici negli ultimi anni. Non importa ciò che pensano e sono le loro vittime. Non conta che siano giornalisti, volontari delle organizzazioni non governative, ufficiali delle Nazioni Unite o altro. Non importa neppure che magari personalmente siano contrari alle politiche dei loro Paesi di origine. Agli occhi dei loro assassini vale invece il valore simbolico che possono rappresentare.

ANTONIO DI LEO, giornalista
Foley era un reporter esperto del mondo arabo, già rapito nel 2011 in Libia da un gruppo di sostenitori di Muammar Gheddafi e rilasciato dopo ben 44 giorni di prigionia. 
Nel novembre 2012, mentre si trovava in Siria a documentare gli scontri tra i ribelli e il regime di Damasco, è finito nuovamente nelle mani dei terroristi e, da ultimo, in quelle dei miliziani dell’Isis. 
Nel filmato in cui un uomo incappucciato – che secondo le ultime indiscrezioni potrebbe essere un cittadino britannico (centinaia sono i residenti del Regno Unito andati in Siria per combattere nella guerra civile) -  taglia la gola a Foley, si vede poi anche un altro giornalista, Steven Joel Sotloff. “La vita di questo cittadino americano, Obama, dipende dalle tue prossime decisioni”, minaccia il terrorista. Si tratta di un filmato, di meno di 5 minuti, dal titolo “Messaggio all’America” e in cui compare la scritta: “Obama ha autorizzato operazioni militari contro lo Stato islamico ponendo effettivamente l’America su un piano scivoloso verso un nuovo fronte di guerra contro i musulmani”.

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