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mercoledì 20 agosto 2014

Hanno detto ... ...

GIUSEPPE BIANCHIMANI, studente di economia su Il Fatto Quotidiano
"riduciamo il debito pubblico legalizzando le droghe leggere"
L’elevato debito pubblico impone al governo italiano la necessità di conseguire avanzi primari che viaggino alla stessa velocità dei tassi di interesse pagati sul debito. Per fare ciò le strade sono due: 
-ridurre la spesa pubblica 
-o aumentare il gettito fiscale. 
La prima opzione è sicuramente la più percorribile dato il già soffocante carico fiscale che grava su famiglie e imprese. Non è tuttavia facile restringere la spesa, ne danno testimonianza le varie commissioni sulla spending review succedutesi negli ultimi anni, le quali tutte si sono scontrate (compresa l’ultima commissione Cottarelli) con l’opposizione della classe politica di turno. L’aspirazione alla rielezione è ciò che vanifica il lavoro delle commissioni, svuotandole del loro potere una volta che l’appoggio politico viene meno. In questo contesto aggravato da livelli di crescita anemica, la possibilità di reperire nuove entrate mantenendo costante il livello di tasse e spesa pubblica, potrebbe essere una soluzione “veloce” e soddisfacente.
È qui che si innesta il discorso sulla legalizzazione delle droghe leggere, come strumento di rinforzo al gettito fiscale. C’è da precisare che l’utilità non si ravvisa solo in termini di maggiori introiti per lo Stato, poiché le droghe leggere entrerebbero a far parte del computo effettivo del Pil, facendo emergere buona parte di quel Pil sommerso, ora presente solo sui registri delle organizzazioni criminali.
(.... seguono i modelli matematici  a dimostrazione della fondatezza dell'argomento)
Il Parlamento Italiano autorizza oggi la consegna ai curdi di armi
recuperate durante la guerra bosniaca
(20 anni fà).
L'ironia dei giornali: Sotto sotto l'Italia tifa per .... i jihadisti che hanno
armi modernissime fornite dagli americani per abattere
il regime di Baššar al-Asad  in Siria
MATTEO RENZI, premier
Tra 10 anni l'Italia sarà come la fanno oggi gli insegnanti. Noi lavoriamo su questo in agosto.
PATRIZIA VALENTI, assessore regione sicilia
""Smentisco categoricamente che la Regione siciliana possa procedere all'assunzione di 38 dirigenti. Si tratta di una notizia del tutto priva di fondamento. Attualmente, diverse norme vigenti vietano l'instaurazione di nuovi rapporti di lavoro. E in ogni caso, ammesso che fosse possibile, qualsiasi procedura di reclutamento di personale non potrebbe che avvenire attraverso una selezione pubblica"

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