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sabato 12 luglio 2014

Sanità in Sicilia. Riflessioni su un sistema al collasso

In varie località dell'isola apprendiamo di tanti onesti cittadini che si impegnano in  battaglie civiche per la difesa degli Ospedale locali.
Ciò sta avvenendo un pò ovunque in Sicilia.
Recentemente sono stati nominati nuovi managers (ormai per giustificare ingiustificabili retribuzioni è invalso l'uso di termini inglesi. Fra non molto, per rendere ancora più opache le retribuzioni, entrerà in uso la terminologia cinese).
I nuovi managers non disdegnano di comunicare agli sfortunati degenti il disegno dell’Assessorato regionale della giunta "progressista" del rivoluzionario Crocetta che è quello di chiudere alcuni Ospedali.  

Il rito sulla Sanità siciliana -che affonda sotto gli occhi di chi versa in condizione di sofferenza- prevede le costanti avversioni al disegno di Cgil, Cisl, Uil. 
La perdita di credibilità di queste organizzazioni è tutta legata alla ritualità (priva di convinzione) con cui recitano il loro ruolo. Tutta teatralità ! Nessuno studio, nessuno impegno fondato !

Presso gli ospedali destinati ad essere (prima o dopo) chiusi si vedono i caratteristici tavoli di raccolta firme. 
Il guaio è che -prescindendo dai tanti onesti cittadini che vi accorrono- danno la sensazione che quello di raccogliere le firme sia un mestiere (finanziato non si capisce da chi) e non espressione di una rabbia, di una volontà, di una convinzione dei promotori.

Ancora, producono risate ed appaiono ridicoli agli occhi dei telespettatori quei sindacalisti che nei tg-regionali recitano -ritualmente- che quella tale cittadina ha il diritto di avere un punto di emergenza e di urgenza strategico ed importante, rappresentato sin’oggi dall’Ospedale che fino a pochissimi anni fà è stato ampliato, attrezzato e potenziato con appalti fatti arrivare dall'onorevole ....
La rituale dichiarazione lascia intravedere come le parole -rituali- colano sulla cravatta e poi sul resto della camicia del sindacalista di turno, che non sa fare altro che ripetere sempre il medesimo concetto: l’Ospedale deve rimanere la struttura sanitaria della nostra cittadina, punto di riferimento e presidio importantissimo per migliaia di utenti del comprensorio.

Si, fanno ridere i politici ed i sindacalisti di professione, gente che non ha mai lavorato, e che non si rende conto che la gente è lontana, lontanissima, dai loro "riti". Non capiscono costoro che la gente cambia canale quando in tv appare un politicante di mestiere ed un sindacalista che non ha mai lavorato in vita sua.

La gente sa, ha purtroppo imparato sulla propria pelle, che in Sicilia di Ospedali veri -che funzionano- ne esistono pochissimi. Gli Ospedali che curano gli ammalati sono rari. 
La gran parte delle strutture che vengono definiti Ospedali sono solamente dispensatori di "stipendio" per 50.000 persone. Il guaio è, e la gente lo coglie, che le 50.000 persone del Servizio Sanitario regionale sono distribuite là dove non servono, dove non si curano gli ammalati.

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