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mercoledì 9 luglio 2014

Le riforme. Tutti ne parlano ... ma nessuno ne vede (ancora) gli esiti

Cosa prevede la riforma costituzionale attualmente all'esame della Commissione affari costituzionali del Senato ?
-Il superamento del bicameralismo perfetto
-la riduzione del numero dei parlamentari
-la soppressione del Cnel 
-la revisione del titolo V della Costituzione
In buona sostanza, con l'ultimo punto, è sotto tiro il famoso "feralismo fiscale" che nel 2001 ci ha regalato il centro-sinistra della seconda repubblica, quello nato dagli ex-comunisti e ormai tanto simile al berlusconismo. 
Quel federalismo che ha visto diffondersi il ladrocinio e la dilapidazione delle risorse pubbliche non solo al livello centrale dello Stato, ma capillarmente al livello regionale e al livello politico fra i gruppi consiliari di tutte, ripetiamo tutte (tranne, se non erriamo, l'Umbria e la Toscana) le realtà locali.
Con le modifiche del titolo V si vogliono far tornare nelle competenze dello Stato:
-la competenza sul coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario
-la competenza sulla produzione, trasporti, distribuzione nazionale dell'energia, infrastrutture strategiche, porti e aeroporti.
In ballo ci sono ancora le competenze in materia di Lavoro, Protezione civile, Beni culturali.
E' stato scritto -inoltre- sui testi pronti per l'Aula che tutte le Regioni devono adeguarsi ai costi standard. In pratica una matita, una scopa, uno straccio etc. devono costate alla Regione Sicilia tanto quanto costano alla Regione Veneto. Oggi nel Meridione le Regioni usano, si fa per dire ... matite d'argento (stando a quanto costano) e scope "indorate". Non parliamo delle ... siringhe di platino usate giù per lo stivale ... da noi.
In questo modo si vorrebbero blindare i costi della Sanità -siciliana e non- che oggi ... arricchiscono tantissimi parassiti, politicanti e imprenditori disonesti..

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