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giovedì 19 giugno 2014

Quando i politicanti italiani non sanno governare il paese dicono "E' colpa dell'Europa"

Cosa desidera l’Italia dall’Unione Europea ?
Manco a dirlo: vuole continuare ad indebitarsi ! Renzi ed i suoi in questi giorni di intensi trattative fra le cancellerie europee per definire il programma ed il nuovo assetto dell’Unione marciano in questa direzione “Dobbiamo allentare il vincolo del 3% di deficit per la stabilità”.
Viene subito da pensare Renzi, su questo aspetto non è diverso dai Letta, dai Prodi, dai Berlusconi e da tutti i politicanti dell’ultimo ventennio.
Noi italiani spendiamo montagne di euro per pagare interessi sul debito e  vorremmo pagarne ancora di più, in modo che i nostri figli, fra 30/40 anni paghino i debiti della nostra spensierata generazione.

Quel limite, secondo il modernista Matteo Renzi è datato, fu firmato liberamente dall’Italia all’epoca in cui si definirono i trattati per la stabilità monetaria e adesso, a tutti i politici italiani, sta stretto. Come dire che per governare ulteriormente il paese ci servono ritmi di indebitamento più elevati.
Alla stragrande maggioranza dei paesi europei, che conoscono bene i politicanti italiani, invece quel limite sta bene. 
Sta benissimo !

Quel limite allorchè fu introdotto nei patti aveva un ben chiaro fondamento: in un sistema fra stati terzi ben integrato  sotto il profilo economico e monetario e tuttavia con una “governante” di politica fiscale autonoma era inevitabile fissare un tracciato di sviluppo che non creasse la formazione di eccessivi squilibri  macroeconomici  e finanziari in quanto questi inevitabilmente avrebbero poi creato ripercussioni negative sulla stabilità degli altri paesi sottoscrittori dei patti (come dire l’incapacità dei politicanti italiani avrebbe prima o dopo coinvolto i contribuenti tedeschi, che non hanno avuto alcuna responsabilità  a scegliere per il governo dell’Italia i peggiori politicanti del mondo).
Il parametro base per tenere sotto controllo i politicanti “imbroglioni” come i greci, o i politicanti inconcludenti come gli italiani è sempre stato il parametro deficit/pil.
Quel tre per cento fu scelto quindi per evitare contaminazioni e ad un livello prossimo alla dinamica di crescita del prodotto interno e dell’inflazione, in modo che i conti reali, alla fine, non facessero  troppo danno ai paesi dell’Unione.
In questi anni recenti l’inflazione in Europa è stata prossima al 2% e pure la crescita media del Pil è stata del 2%. Se l’Italia avesse rispettato il vincolo del 3% (nelle dinamiche ora riferite) il debito sarebbe diminuito; l’Italia invece ha accresciuto la spinta in su del debito.
Come mai ?
Gli economisti ritengono che l’immissione di risorse finanziarie (pure provenienti da debito) aumenta il Pil; ed invece in Italia sono cresciuti i debiti, è diminuito il Pil e pure la credibilità del paese.
Adesso ?
Pure Renzi fa discorsi impresentabili. Vorrebbe che gli altri paesi (da stupidi) si accollassero la destabilizzazione e gli squilibri dei nostri conti.

Nasce pure in casa Pd l’accusa: E’ colpa dell’Europa ?  

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