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venerdì 4 aprile 2014

Hanno detto ... ...

Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia
"abbiamo una norma perfetta e veramente utile a contrastare lo scambio tra politica e mafia"

UGO MAGRI, giornalista de La Stampa
Tutti i riflettori sono puntati sui senatori Pd: tenteranno di fare lo sgambetto a Renzi? Faranno deragliare il treno delle riforme che corre sui binari patteggiati con Berlusconi? Massima distrazione, invece, su quanto accade tra i senatori forzisti, come se il loro appoggio alle riforme fosse scontato in quanto garantito dal leader. In realtà, di automatico non c’è proprio nulla. Anzi: il pericolo maggiore per il piano di riforme costituzionali viene proprio da quella parte.  
 E discende direttamente dalla debolezza politica del Cavaliere. 
Su 60 senatori di Forza Italia, oltre la metà hanno già sottoscritto una proposta di riforma del Senato che Minzolini (ex direttore del Tg1 approdato a Palazzo Madama) si appresta a depositare. Sarebbero anche di più, se dai vertici del partito non fosse stato chiesto a qualcuno di ritirare la firma al disegno di legge che, nella sua impostazione, fa a pugni con quello governativo (mira nella sostanza a mantenere un ruolo politico rilevante per il Senato, attraverso una ripartizione delle competenze con l’altro ramo del Parlamento). 

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