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giovedì 13 marzo 2014

Servono 10 miliardi. Ancora nessuno ha spiegato da dove concretamente dovranno arrivare

1)Alcuni anni fà da un balcone di Roma un personaggio -rivolto agli italiani- promise l'Impero ed arrivò la devastante guerra.
2) Non molti anni fà da un video televisivo un personaggio -rivolto agli italiani- promise un milione di posti di lavoro ed arrivò la crisi più fetente degli ultimi cento anni.
3) Ieri sera -ancora da un video televisivo- un personaggio ha promesso €. 1.000,oo all'anno in busta paga agli italiani che guadagnano meno di millecinquecento euro al mese.
Non è per cattiveria che abbiamo elencati i tre personaggi. No, la nostra è una forma mentis che ci fa ricondurre alla Storia ogni vicenda del presente. Con questa modalità di leggere il presente evitiamo di sorprenderci davanti alla commedia umana che si svolge davanti a noi tutti.

Non c'è dubbio che i tre personaggi non vanno integralmente sovrapposti l'uno sull'altro.

Le promesse di Renzi, per esempio, hanno la caratteristica che fra poche settimane (dal primo maggio: ... per combinazione la data cade poco prima delle elezioni del Parlamento europeo) potremo verificare l'attendibilità. Per scoprire la loquacità di Berlusconi gli italiani hanno invece impiegato venti anni, mentre per scoprire la buffonaggine di Mussolini c'è voluta una tragica avventura: la guerra.


In comune i tre personaggi hanno comunque una grande "autostima"; amano essere esaltati, disprezzano chi li critica, ritengono di essere investiti dallo spirito salvifico.

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Ieri Matteo Renzi ha fatto molti annunci e non solo questo dei mille euro, anche se ci vorrà ancora un po’ di tempo per capire bene come verranno dati questi soldi (aliquote Irpef o detrazioni?) e da dove arriveranno i 10 miliardi che servono.
«La copertura di questi 10 miliardi – ha giurato Matteo – è totalmente fatta dal governo sulla base del risparmio di spesa, dei numeri macroeconomici generali che vi indicherò, ma senza aumento della tassazione». 
E a questo proposito ha indicato la Spending Review di Carlo Cottarelli. E' sfuggito a Matteo che i presunti risparmi (che già ci aveva promesso Bondi) arriveranno solo a consuntivo dell’anno e non sono ad oggi a disposizione dello Stato. 
«La spending è uno strumento che secondo i dati di Cottarelli – ha spiegato – arriva nel 2016 a valere 35 miliardi, nel 2015 vale 19 miliardi e nel 2014 sette miliardi. Cottarelli ha parlato prudenzialmente di 3 miliardi». 
Ha anche fatto un accenno al deficit di bilancio: «Con le coperture per questa operazione siamo ben oltre 10 miliardi di Euro e non voglio utilizzare tutto il margine dal 2,6% al 3%. E vado in Ue a raccontare cosa vogliamo fare e non per chiedere procedure di maggiore esborso del denaro pubblico». Da queste parole sembra di capire che voglia aumentare l’indebitamento dello Stato, sempre che da Bruxelles arrivi un via libera tutt’altro che automatico.
In effetti, perora, siamo quanto a debito, confratelli con la Grecia. Per fare il botto come la Grecia ci serve un ulteriore aumento del debito !!!!
Le altre novità importanti, che dovranno essere tradotte in provvedimenti concreti, riguardano l’Irap che verrà tagliata del 10%. «Dal 1 maggio faremo un’operazione sull’Irap che si finanzierà con l’aumento della tassazione sulle rendite dal 20 al 26% (2,6 miliardi)».
Poi il «il costo dell’energia per le Pmi pari a 14 miliardi di euro verrà ridotto del 10% attraverso la rimodulazione del paniere della bolletta energetica».
Qualcosa anche per le cosiddette ‘imprese sociali’: «Dall’1 giugno ci saranno 500 milioni di fondo per le imprese sociali, per chi vuole creare imprese sociali. È una misura che caratterizza questo governo, sono grato a chi dal terzo settore me lo ha suggerito, il terzo settore che poi è il primo e va incoraggiato».
Si, Matteo ritiene che con le .... si risolvono i problemi. E' amico di Silvio.

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