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venerdì 14 marzo 2014

Federazione Russa. La gente sogna l'antica potenza mondiale, Putin dà ai russi solo sensazioni

Vladimir Putin 
Il Presidente della Federazione Russa in Occidente incute paura; non c'e' giornale che non lo paragoni ad un quasi-dittatore. 
In effetti questo uomo venuto dalla schiera degli agenti segreti del Kgb ha gli occhi d'acciaio e nel suo paese non tollera molto che ci siano avversari al suo potere.  
La cosa strana che colpisce, in Occidente, e' che talune testate giornalistiche che in passato mai osarono criticare Stalin, Crusciov, Brezniev, oggi accusano Putin di essere un nuovo Stalin. Mah ..
Putin e' un dittatore ? No, non puo' essere definito dittatore perche' e' stato eletto, rieletto e ancora rieletto e non dispone di tutti i poteri dello Stato. 
Il suo potere certamente non puo' essere definito democratico come lo intendiamo in Occidente. E' un uomo " autoritario", infatti in Russia la liberta' di stampa e' un desiderio. I giornalisti misteriosamente scomparsi dalla circolazione non si contano e l'effige di Anna Politkovskaia e' divenuta un simbolo. 
Il Parlamento, regolarmente eletto in un contesto pluripartitico, in genere si limita a ratificare le decisioni del governo. 
Eppure Putin governa con un vasto consenso popolare e senza che faccia uso del terrore. Da qui alcuni parlano di "autaritarismo democratico", un ossimoro che si puo' meglio esprimere in "autoritarismo popolare". Egli in Russia gode di simpatia perche' ripristinando molti simboli dell'antica Madre Russia ha dato alla gente la sensazione di vivere in uno Stato che ha riaquistato la dignita' . 
Ai russi, in questa fase storica, non interessa avere uno stato garante delle liberta', uno stato di diritto, essi in Putin vedono il garante della Nazione, delle sue frontiere, della sua unita', delle sue manifestazioni storiche, della sua sovranita'. Per essi tutto il resto assume importanza secondaria. 
Per capire la realta' russa e la disistima nei confronti degli ucraini dobbiamo ricordare che la Russia, in quanto entita' nazionale, nacque mille anni fa' a Kiev, oggi capitale dell'Ucraina. 
E per capire perche' Putin identifica meglio di un Gorbaciov la Nazione bisogna ricordare che con la Perestrojca i russi, oltre a perdere vasti territori resisi indipendenti, si accorsero che sul piano industriale e tecnologico erano piu' indietro della Cina e dell'India. L'orgoglio nazionale ha cosi' trovato in Putin, agente segreto del Kgb, l'uomo che ha promesso di porre un argine alla disgregazione dell'antico e vasto impero zarista prima e sovietico dopo. La gente non vuole, come non lo vuole Putin, il ritorno al Comunismo (desiderio di pochi nostalgici) ma un capitalismo di stato, un capitalismo guidato. 
Putin ha dato ai russi -in certi momenti- la sensazione di essere tornati ad avere influenza sulle sorti del mondo.  Di sensazione pero' si e' finora trattato. La Russia e' arretrata e gli investimenti nell'innovazione dell'apparato produttivo non si vedono. Servirebbe una politica di cooperazione con gli antichi stati che facevano parte dell'Unione Sovietica ed invece prevale il nazionalismo sterile e una politica nei loro confronti piena di inquietudini e di intromissioni.  
Putin, agli occhi dei russi, ha posto fine all'accaparramento delle risorse nazionali da parte dei tedeschi, degli americani etc. che dilagavano sotto il governo di Eltsin. Ma la Russia necessita di nuovo lustro, di immensi investimenti, di modernizzazioni, e questi ad oggi mancano. 
Egli da alla gente la sensazione della Restaurazione, del ritorno alle vecchie glorie. Ma si tratta di sensazioni, nulla di piu'. Ormai mancano le radici di un tempo e se queste non vengono poste, con la modernizzazione, al piu' presto la Russia di Putin rischia di non andare in nessuna parte. 
Il mondo del terzo millennio, lo constatiamo noi italiani, o si apre alla globalizzazione o ne resta schiacciato.

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