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martedì 25 febbraio 2014

Matteo Renzi. Come farà il neo premier a far pagare allo stato decine e decine di miliardi di debiti ?

Lo sblocco di una montagna di debiti della Pubblica Amministrazione farebbe respirare di colpo migliaia di aziende che rischiano il fallimento per i troppi crediti che vantano.
Quale sarebbe il principio (l'accorgimento) legislativo ?

Il varo di una norma che fissi una garanzia pubblica per tutti i crediti vantati dalle imprese con la pubblica amministrazione. 
Il debito sarà riconosciuto dallo Stato con un documento che varrà come un assegno circolare, a fronte del quale le banche potranno versare gli importi corrispondenti alle imprese.
Un'idea che va avanti da anni e mai decollata perchè la Ragioneria avrebbe avuto da eccepire; in un certo senso è come stampare denaro ben sapendo che non disponiamo della "liretta di un tempo".
 Stavolta si vorrebbe coinvolgere, come in una catena di Sant'Antonio, la Cassa Depositi e Prestiti a sostegno delle banche: quando un istituto accumulerà un certo ammontare di questi debiti garantiti (a mò di "assegni"), potrà emettere un titolo ad hoc (tecnicamente li potrà «cartolarizzare») che verrà comprato dalla «Cassa». 
Il vantaggio delle banche sarà quello di far uscire dai bilanci crediti in sofferenza, liberando così spazi per i cosiddetti «impieghi», cioé i prestiti.
È un sistema che vige -sotto coperture differenti-  in altri stati come Francia e Germania. 

Fondi per le piccole imprese 
Sui fondi di garanzia per le pmi molto è già stato fatto con la recente legge di stabilità. Adesso si pensa di
stimolare la nascita di fondi di debito, strumento che funziona negli Usa.
E' previsto che soggetti istituzionali (ancora la Cassa depositi e Prestiti), o privati come le casse previdenziali (quelle istituzioni che conservano il tfr dei lavoratori), sottoscrivano quote di
fondi di investimento ad hoc mirati a finanziare le imprese. 
Altro strumento -adesso immaginati- sono i fondi "In Equity" che invece di fornire liquidità comprerebbero quote del capitale sociale delle aziende senza esercitare diritto di azionariato ma solo come finanziatori. 
Viene da chiedersi perché le casse private dovrebbero esporsi in investimenti non sicuri, ma tanto per avere un'idea la somma dei fondi delle casse previdenziali delle varie categorie ammonta a circa 40 miliardi di euro... 
La forte volontà -ieri rappresentata in Senato da Renzi- di azzerare del tutto i debiti che le imprese vantano con la pubblica amministrazione, deve aver già fatto spuntare il sorriso a tanti imprenditori che non riescono ad avere ossigeno dalle banche pur avendo da riscuotere fatture per commesse non pagate. 
Si tratta di una montagna di euro, la stima più attendibile è 56 miliardi tondi tondi.

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