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domenica 26 gennaio 2014

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno

OGGI LA SALVEZZA VENNE IN QUESTA CASA
Luca (19,1-10)
 1 Ed entrato, attraversava Gerico.2 Ed ecco un uomo chiamato col nome di Zaccheo, ed egli era un arcipubblicano ed egli era ricco. 3 E cercava di vedere Gesù chi è. E non poteva per la folla perché era piccolo di statura. 4 E correndo innanzi salì su un sicomoro per vedere lui, poiché per quella (via) stava passando. 5 E quando venne sul luogo, alzati gli occhi, Gesù disse a lui: Zaccheo, affrettati a discendere, poiché oggi nella tua casa bisogna che io dimori. 6 E si affrettò a discendere, e accolse lui gioendo.7 E, visto, tutti borbottavano dicendo: Presso un uomo peccatore entrò a riposare. 8 Ora, rinato in piedi, Zaccheo disse al Signore: Ecco, la metà di quanto ho, Signore, do ai poveri, e se estorsi qualcosa a qualcuno rendo il quadruplo.9 Ora Gesù disse a lui:
Oggi la salvezza venne in questa casa, perché anche lui è figlio di Abramo.
10 Poiché il Figlio dell’uomo venne per cercare e salvare ciò che è perduto.
                                                        (Brano del Vangelo proclamato oggi nelle Chiese di rito bizantino)
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Già duemila anni fa, come oggi, trovare un motivo forte per continuare serenamente ed in felicità l'attraversata del deserto (la nostra vita) era quello di incrociare lo sguardo, magari pure il sorriso, di qualcun'altro che ci noti, che ci capisca. La vita in amicizia e solidarietà.
Dall'incontro di sguardi, scaturisce “oggi” (ossia sempre) la salvezza dell'uomo; l'uomo col cuore morto -perché avvolto dal sentimento dell'egoismo e dalle preoccupazioni per il potere, per il possesso e per l'apparenza- può tornare a ri-vivere grazie ad uno sguardo e potrà riprendere in forma più leggiadra e felice la traversata della vita.
Questo può capitare, anzi è capitato, ad un arci-pubblicano, ossia ad un oppressore del proprio popolo, che era colluso, in Israele, col potere romano.
Molti di noi oggi rivolgono l'attenzione a chi è ricco, potente, uomo di successo non tanto per ricordargli che si può stare bene, meglio, vivendo sobriamente ma perché vorrebbero essere come lui.
La felicità e l'attraversata del deserto (=vita) verso il mondo migliore è agevole se invece guardassimo quei pover'uomini ricchi, potenti, malati di protagonismo con l'intenzione di richiamarli al vero senso della vita: la solidarietà e la vicinanza verso chi fatica nella traversata.

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