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domenica 8 dicembre 2013

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno

San Luca 13 10-17 - (La donna curva)
Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. 
C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità», e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. 
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato». 
Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?». 
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

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Oggi il testo del Vangelo, per chi possiede una formazione laica, appare ad un primo ascolto piuttosto difficile da capire. Difficile per piu' ragioni: ad un ascolto immediato il comportamento del Capo-sinagoga, uomo religioso e pertanto secondo la logica piu' diffusa  "giusto" per antonomasia,  appare ragionevole. 

Questi rivolgendosi alla folla ha detto cio' che noi burocrati, noi operatori del servizio sanitario, noi politicanti, noi insegnanti, noi sacerdoti che non vogliamo essere seccati nelle ore di riposo, diciamo: "c'e' una settimana di tempo per venire a ... curarsi e voi scocciatori scegliete giusto il sabato !".

Il Gesu' dell'Evangelo di oggi, letto (...in verita', cantato) nella liturgia bizantina,  invece quasi quasi "aggredisce" verbalmente quell'uomo religioso, e -lo ripetiamo- "giusto" per antonomasia. Quel Capo-sinagoga era un sacerdote, uno dei tanti come quelli dei nostri giorni. Gesu' gli scarica addosso, a lui che si era rivolto alla folla e non a Lui,  quell'-ipocriti !-

In fondo -ancora oggi- noi uomini ragioniamo come quel "capo-rabino" e diciamo pure noi "proprio di sabato ?", proprio durante le vacanze, durante, il ferragosto, durante l'attesa della promozione nella carriera, prima che mi lauri  ?

Il sabato nella tradizione ebraica e' peraltro il giorno del riposo di Dio che aveva già creato l'universo, il mondo e la vita nei sei giorni precedenti.


Ipocriti !
Si, il Vangelo di oggi, per il mondo secolare di oggi, per la cultura laica, e' duro da capire. Eppure basta pensarci un po' e scoprire invece che ...


Gesu' con gli uomini di religione, con i sacerdoti, con i giusti "per antonomasia" non e' mai stato molto disponibile, aperto. Peccatori di tutte le risme, prostitute, pubblicani, ladri e malfattori erano i soggetti a cui si rivolgeva e garantiva che per loro, proprio per loro e non per i "giusti", era arrivata la salvezza ed era arrivata "adesso" e qui, "in questa  vita". Erano stati perdonati se solo si fossero ravveduti, era questo il suo messaggio.

Gesu' fu condannato dai "giusti" per antonomasia (grandi sacerdoti, autorita' pubbliche e uomini di cultura dell'epoca, gli scribi) e mori' invece in mezzo ai malfattori, come a rassicurarli che anche nel limite ultimo Egli aveva preferito loro.



Ipocriti ! 

così dice Gesu' rivolgendosi ad un religioso, ad un esponente dell'establisment di allora, e ... non solo di allora. Il Vangelo infatti non riferisce le cose accadute solamente due mila anni fa', esso parla ancora oggi e dice le cose di oggi, non più quelle di allora.

Ipocriti ! 

Oggi quell'esclamazione e' rivolta all'establishment attuale, ai politici, ai religiosi e agli uomini di cultura.
Togliere il male nel mondo,  la sofferenza, le difficolta', le piaghe e' -per il Vangelo- compito, dovere di chiunque da subito, gia' oggi, in quest'ora, non domani .... non lunedi', o martedi, ... non in attesa che vengano tempi migliori. 
No, oggi !

I disoccupati, che non hanno pane per i figli, non possono aspettare infatti domani.

Oggi, chi puo' deve aiutare coloro che sono incurvati, piegati e ri-piegati su se stessi. Chi puo' deve  mettere dritto, dare dignita' al prossimo. 
Questo non e' compito da rinviate ai tempi migliori.



Ipocriti !

E' rivolto ai "giusti" per antonomasia perche' essi, in relazione alla funzione assolta, con la maschera (abito)  che indossano, sono abituati ad osservare i regolamenti, le disposizioni, le circolari (la Legge) e non si accorgono con gli occhi della ragione che una donna, un essere umano e' ripiegato su se stesso, ha perso la dignita' e non e' in condizione di stare dritto a causa della "cecita'" altrui. 
La cecità non della mente ma quella del cuore.
Gli uomini di religione (come quei due che scendevano sulla strada che da Gerusalemme conduce a Gerico e non si fermano davanti all'uomo malmenato dai briganti), gli uomini del potere e di governo, e gli uomini di cultura essendo giusti per antonomasia vedono con gli occhi della mente, della ragione. Fanno i burocrati e pertanto, e' risaputo,  non lavorano di sabato.
Gesu', che muore in mezzo ai malfattori per dire loro che Egli e' con loro, quel Gesu' che e' condannato dai "giusti" per antonomasia ha difficolta' a salvare costoro -i giusti- proprio perche' si ritengono giusti, autosufficienti. 
Essi sono infatti degli ipocriti. Vedono il male, ma ... rinviano.



Queste riflessioni  ho fatto sulla  "donna che da 18 anni era curva su se stessa, ripiegata" e che e' stata rimproverata dal "giusto"  Capo sinagoga, a cui invece Gesu' indirizza .. l'accusa di ipocrisia.

La donna fu "guarita" e salvata da Gesu' -senza che essa l'avesse chiesto- perche'  era presa dal male e Gesu' non vuole il male dell'essere umano. 
Ma agli uomini "giusti" per antonomasia chi li salvera' ? Essi sono convinti di essere giusti, sgridano coloro che soffrono il male, condannano alla Croce chi li salva dal male, e conducono la vita da burocrati senza anima.



Ascoltando questo brano del Vangelo di San Luca, a me credente-laico, e' sembrato che Gesu' parlasse ... gia' duemila anni fa' ...alla classe dirigente italiana, nazionale, regionale e dei paesini di Sicilia di adesso, del 2013.

Quanti burocrati !


Mi sono pure chiesto se io non abbia fatto ... in piu' occasioni il burocrate.

Il Vangelo effettivamente sa parlare a ciascuno, se solo gli si presta orecchio. Il Vangelo ci parla, ci legge.

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