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sabato 30 novembre 2013

Evangelii Gaudium. Il documento papale -in materia di giustizia sociale- e' molto piu' a sinistra del Pd

Papa Francesco ha fatto pubblicare nei giorni scorsi  la esortazione apostolica Evangelii Gaudium, un vero e proprio documento programmatico. Il titolo richiama in un certo senso le fonti di ispirazione: la costituzione pastorale del Vaticano II Gaudium et Spes (1965) e la Evangelii Nuntiandi di Paolo VI (1975). In buona sostanza l’impianto intellettuale è molto  conciliare e post-conciliare e manda in soffitta lo scetticismo che animato negli ultimi decenni gli ambienti vaticani  sulla «opzione preferenziale verso i poveri». Evangelii Gaudium di papa Francesco offre una visione trasversale rispetto alle trincee saldatesi nel corso degli ultimi decenni.  Apre a una visione sociale della Chiesa, povera per i poveri, bisognosa di riforma (incluso il papato), più collegiale (con una attenzione particolare alle conferenze episcopali), più aperta alle varie forme di ministero, piu' laica e meno clericale. Sulla questione della giustizia sociale Francesco si colloca nettamente a sinistra,  in una sinistra nitidamente socialista,  con una richiesta radicale di regolamentazione del mercato per sanare le crescenti diseguaglianze e un’accusa alle ideologie del liberismo trickle down. Per dirla chiaramente nell'attuale parlamento italiano non esiste, su 960 soggetti, uno solo che finora abbia osato mettere in discussione il liberismo dominante nel Pd e nel Pdl. Papa Francesco sugli altri temi non cambia la posizione della Chiesa ne' sull’aborto, che non è vero progressismo, ne' sull’ordinazione delle donne, «che non è in discussione». Usa un linguaggio più inclusivo che nel passato, ma sostanzialmente vede nelle richieste per l’ordinazione delle donne il rischio di un maggiore e non minore clericalismo nella Chiesa: «Il sacerdozio riservato agli uomini, come segno di Cristo Sposo che si consegna nell’Eucaristia, è una questione che non si pone in discussione, ma può diventare motivo di particolare conflitto se si identifica troppo la potestà sacramentale con il potere». Evangelii Gaudium rappresenta un cambio di orizzonte soprattutto per la filosofia ispiratrice del pontificato. Papa Francesco afferma che la realtà è più forte delle idee. È un addio al neo-platonismo tipico del pontificato del teologo Ratzinger, sia quanto a visioni di Chiesa sia quanto a concezioni politico-sociali. Papa Bergoglio nota tra «i segni dei tempi» la crisi dell’impegno in favore delle cause comuni, quelle che trascendono l’interesse personale. Questo fa di Francesco un papa non assimilabile né alla cultura liberale né a quella progressista nelle sue forme individualiste e libertarie, che noi italiani abbiamo imparato a conoscere nella finta sinistra di taglio Pd. Resta da vedere quanto questo documento potrà fare per costruire un ponte tra le due diverse anime del cattolicesimo, quella tradizionalista-neoconservatrice e quella sociale-liberale. Per dirla con nomi e cognomi fra l'anima post-Ruini/Bertoni e Bergoglio. Papa Francesco è inequivocabilmente qualcosa di nuovo e di diverso dai 35 anni di Wojtyla-Ratzinger.

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