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lunedì 30 settembre 2013

Hanno detto ... ...

La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di venerdì 27 settembre 2013
SILVIO BERLUSCONI, L'unico pregiudicato al mondo che guida un partito
La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di lunedì 30 settembre 2013 "Tutto chiarito con ministri. Votiamo Stabilità, Imu e Iva. Poi alle urne"
 «L'esperienza di governo è finita»
 
EZIO MAURO, direttore de La Repubblica
Come si spiega lo stop and go del pdl sul governo? Semplice: Berlusconi insegue i suoi che gli stanno scappando
 
GIAN LUIGI GIGLI, deputato di Scelta Civica
Possibile che non si rendano conto che Silvio è comunque finito e che è meglio che Berlusconi decada piuttosto che affondiamo tutti ?
 
La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di sabato 28 settembre 2013VITTORIO ZUCCONI, giornalista
Silvio Berlusconi: "I panni sporchi si lavano in famiglia". Vorrei vedere le dimensioni dell'autoclave del PDL
 
ANTONIO POLITO, editorialista del Corriere della Sera
Il compagno Cicchitto può depositare il suo intervento scritto alla presidenza
 
 
 
 
 
 
 
 

L'Italia per venti anni condizionata da un uomo che ha posto in primo piano gli affari suoi (personali)

"L'Italia di Berlusconi finirà male, malissimo nella vergogna e nella
corruzione. E sarà stato inutile avere ragione"
Indro Montanelli - 1994
 
E' facile oggi scaricare ogni responsabilità sulle condizioni del nostro Paese su Silvio Berlusconi. Oggi pure i cani ed i gatti hanno capito di che pasta è fatto il "caimano".
L'Osservatore Romano oggi scrive "Una crisi che appare irresponsabile provocare per le ricadute sulla credibilità della classe politica".
Segno -finalmente- che anche in Vaticano si sono accorti che il personaggio sta condizionando attraverso le sue vicende giudiziarie la vita del suo partito (cosa che a noi ben poco interessa) ma soprattutto la vita del Paese intero.
Il Vaticano (usando questo termine ci riferiamo alla Curia, ai Bertone, ai Fisichella e a tanti altri) ha avuto bisogno di venti anni di tempo per capire chi è Berlusconi ?
Finora il Vaticano (ossia la Curia) si è fatto usare, ha usato, ha fatto votare, ha promosso un personaggio che definire "irresponsabile" è poco e adesso finalmente ci fa sapere che il soggetto è quello che è.
 
Berlusconi per venti anni ha fatto il bello ed il cattivo tempo, ha devastato la pubblica amministrazione, le aziende pubbliche dove ancora oggi prosperano i parassiti berlusconiani, e gli italiani (su cui ricade la responsabilità vera sulle condizioni del Paese) esultavano, votavano, e godevano nel vedere cacciati via dalla Pubblica Amministrazione, dalle Aziende Pubbliche, le persone oneste, corrette che non si piegavano alle logiche scellerate.
No, se oggi lo stato del Paese è tanto somigliante a quello della Grecia -con la Troika pronta a dettare il menù delle cose da fare-   la colpa non è di quell'ometto di cui già ai primi degli anni novanta del Novecento un "conservatore" illuminato come Indro Montanelli pubblicava vita-morte-miracoli, bensì degli I-t-a-l-i-a-n-i che alle persone serie ed oneste hanno sempre preferito gli show-men.
Oggi è comodo riversare su Berlusconi le responsabilità che invece sono della maggioranza degli italiani.

Hanno detto ... ...

---PIETRO ICHINO, deputato di Scelta Civica:
“Tutti i parlamentari PdL si dimettano dalle rispettive Camere”
(Silvio Berlusconi, mercoledì 25 settembre)
“Crisi di governo? Chi ha mai parlato di crisi?”
(Silvio Berlusconi, venerdì 27 settembre)
“Tutti i ministri PdL si dimettano dal Governo”
(Silvio Berlusconi, sabato 28 settembre)
“Non si può escludere che la settimana prossima votiamo la fiducia al Governo Letta”
(Silvio Berlusconi, domenica 29 settembre)
Forse la sola “larga intesa” che dovrebbe maturare nei giorni prossimi è questa: non diamogli più retta. Tanto, non è più possibile neppure tenergli dietro.
 
---GIANNI RIOTTA, giornalista e scrittore:
Ma tra tutti i parlamentari pdl non ce n'e' neppure uno che dica OK ragazzi Ma prima non dovremmo discutere un pochino cosi' per finta ?

---VITTORIO ZUCCONI, giornalista:
Roma comincia un nuovo giorno. Buongiorno Vietnam.

domenica 29 settembre 2013

E Forza Italia diventa un partito di estrema destra in mano alla .... Santache'

Pare che il pregiudicato (condannato in tutti i tre gradi di giudizio) parlera'  questo pomeriggio ai suoi simpatizzanti mediante un video-messaggio. Tentera' di tamponare la fuga dalla neonata Forza Italia di tanti parlamentari ed ex ministri non disposti a far sciogliere il Parlamento.
L'elenco di coloro che non vogliono ritrovarsi in una Forza Italia di estrema destra in mano a Daniela Santache' e Verdini e' molto: lungo da tutta la componente Cl (Comunione e Liberazione: Lupi, Quagliarello) a tutti gli ex democristiani, ex craxiani etc.
Colpiscono nella sostanza del problema le parole di Gugliemo Epifani, segretario Pd: "Quello che sta accadendo e' inquietante perche' non solo e' contro le Istituzioni, ma e' una pugnalata alle spalle del Paese".

Muore Sansone con tutti ...gli italiani

Brunetta aveva assicurato, cinque minuti prima che ieri pomeriggio si diffondesse la voce che il "pregiudicato" aveva aperto la crisi di governo, il Capo dello Stato Giorgio Napoletano che il clima politico stesse per rasserenarsi.
Pure Angelino Alfano aveva rassicurato Letta che il clima volgeva al meglio.
Cosa e' successo ?
Nel pomeriggio ad Arcore sono arrivati i vertici dei falchi (Verdini e Santache') che appoggiandosi all'avvocato Ghedini hanno con poche battute convinto il "pregiudicato" a rombere gli indugi. Secondo il Corriere della Sera e' bastata una battuta di Ghedini ("Vogliono farti fare la fine di Silvio Pellico ...") per far cambiare umore a Berlusconi.
Secondo i "falchi" dopo che Berlusconi sara' dichiarato decaduto da senatore, il 4 ottobre prossimo, partiranno da varie procure del paese alcuni mandati di arresto nei suoi confronti per reati pesantissimi, corruzione e simili.
Il "pregiudicato" -che giusto oggi compie 77 anni- e' caduto in depressione nell'ascoltare simili scenari e nel prefigurarsi in galera.
Ha chiamato Capezzone perche' redigesse il comunicato di preludio alla crisi di governo.
Cicchitto adesso si chiede perche' Berlusconi un quarto d'ora prima che si diffondesse il contenuto del comunicato lo avesse assicurato che non ci sarebbe stata crisi di governo per iniziativa pdl.
Se questa versione dei fatti e' piu' o meno aderente alla realta' dei fatti c'e' da vergognarsi, da preoccuparsi in quanto italiani. Significa che il nostro paese e' stato da 20 anni in mano ad un personaggio il cui motto finale e' "muore Sansone con tutti i filistei".
A Berlusconi interessano le vicende sue personali. Del destino della nazione non interessa nulla a lui.

Assemblea Regionale. I politicanti hanno (unici) la possibilita' di autodeterminarsi lo stipendio

L'Assemblea Regionale procede "lentamente" verso  il taglio degli emolumenti ai deputati di Palazzo dei Normanni. Il metodo e' tipico di coloro che non vorrebbero mai arrivare all'obiettivo.
L’approvazione del disegno di legge per il recepimento del decreto Monti risulta infatti molto indigesta per gli "inconcludenti".  
La riunione della speciale commissione “spending review” dell’Ars è stata rinviata, infatti, a nuova data: il 2 ottobre.
Si sarebbe dovuta occupare, in apertura, dell’elezione del presidente, sostituendo Antonello Cracolici del Pd, dimissionario in polemica per l’azione frenante di alcuni degli sfacciati "inconcludenti" che finora hanno approvato sette articoli su dieci, inceppandosi proprio sulla questione degli emolumenti.
Si tratta di dover decurtare le indennità, come già fatto dalle altre regioni, da 22.000 a 11.000 euro lordi. Una cifra ancora eccessivamente alta -dal nostro punto di vista- per il club dei 90 inconcludenti.   
Si è svolta, invece,  la riunione, presieduta da Ardizzone, del gruppo di lavoro tecnico, sempre sull’attuazione del decreto Monti per la riduzione dei costi della politica, comprese le indennità della discordia.
All’incontro operativo hanno partecipato il segretario generale dell’Ars, Giovanni Tomasello, il capo di gabinetto del presidente, Sebastiano Di Bella, il vicesegretario generale, Salvatore Di Gregorio, il direttore della ragioneria, Domenico Cuccia, e il costituzionalista dell’Università di Palermo, Giuseppe Verde.  
Al termine dei lavori, il presidente dell’Assemblea ha deciso di convocare per lunedì prossimo, alle 17, la conferenza dei capigruppo. Al primo punto dell’ordine del giorno, ci sarà proprio quest’argomento “caldo” e dovrebbe intervenire anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta, come da accordo preliminare, per definire pure l’agenda dei lavori parlamentari, inserendo il ddl, appena approvato dalla giunta, sulle variazioni di bilancio per il 2013.  . 

sabato 28 settembre 2013

Al peggio non c'e' mai fine

Berlusconi ha ordinato ai ministri pdl di dimettersi. Essi disciplinatissimi si sono o stanno per dimettersi.
Questa e' la nostra "povera Italia!".
A noi italiani per risollevarci dal fango in cui ci troviamo da decenni, in questo momento, serviva proprio una crisi di governo.  E subito Berlusconi (sempre attento a coltivare i suoi interessi personali) ha staccato la spina. Perche' l'ha fatto ?
Perche' ritiene che non dando tempo al Pd di svolgere il Congresso (che incoronerebbe Matteo Renzi) egli ha ancora possibilita' ....

L'Italia. Un paese incastrato fra incompetenza, ricatti, miseria della classe politica

Che il nipote di Gianni Letta non abbia la stoffa dello statista e' cosa bene nota. Eppure gran parte degli italiani in questa fase storica del paese sono indotti a parteggiare per la sopravvivenza del suo governo.
Il motivo?  se il governo Letta dovesse cadere la settimana prossima prima di aver risolto il nodo coperture per l'Imu e l'Iva, gli italiani dovrebbero far fronte a una mazzata fiscale che potrebbe arrivare nel 2014 se l'Italia fosse costretta a reintrodurre l'imposta comunale sulla prima casa e a far salire di un punto l'Iva per mettere in sicurezza, in ottica Ue, i saldi di bilancio. Secondo alcune proiezioni  nel 2014 gli italiani potrebbero trovarsi a pagare ben 9,4 miliardi di euro di tasse in più. Di questi, a occhi e croce, circa 7,2 sarebbero da addebitarsi direttamente al ritorno dell'Imu sulla prima casa e all'aumento dell'Iva. 
Pare che la Presidenza del Consiglio dei Ministri domani approverà una misura che sposterà l'aumento dell'Iva a partire dal 1 gennaio 2014.

4 Ottobre 2013. Festa del poverello di Assisi e crisi del riccone di Arcore

I difensori del cavaliere Silvio Berlusconi hanno depositato presso la segreteria della Giunta delle elezioni e delle immunita' del Senato la memoria difensiva.
Questa sara' illustrata in seduta pubblica (quindi con ripresa tv) il quattro ottobre in modo che l'opinione pubblica possa farsi, pure essa, un giudizio del contendere, assieme alla comunita' dei giuristi.
La memoria pare che si presenti strutturata sui seguenti punti:
1) vengono ricusati tutti i componenti della giunta perche' gia' si sono tutti espressi pubblicamente sulla questione in esame; 
2) vengono richiamate le questioni preliminari esposte nei giorni scorsi dal relatore pdl e respinte dalla Giunta. In pratica si ribadirebbe l'incostituzionalita' della legge Severino (legge retroattiva, seppure in materia penale) e pertanto da sottoporre al giudizio della Consulta.
3) si vorrebbe una pronuncia sull'intera questione da parte della Corte di Lussemburgo.

Regione Sicilia. L'assessore all'economia preannuncia l'addio

I travagli all'interno della Giunta di governo Crocetta, nella Regione Sicilia, non finiscono mai.
L’assessore regionale all’Economia Luca Bianchi, a suo tempo proposto a Rosario Crocetta da Pier Luigi Bersani, ha rimesso il proprio mandato nelle mani del governatore della Sicilia e del Pd. Ed ha annunciato “la prossima settimana, dopo aver depositato all’Ars il disegno di legge di variazione del bilancio 2013, darò  incarico ai miei uffici di predisporre tutti gli adempimenti necessari alla chiusura del mio mandato di assessore per l’Economia”.
Bianchi è uno dei quattro assessori del Pd ai quali la direzione regionale del partito ha chiesto di dimettersi dopo aver tolto il sostegno al governo Crocetta.
E gli altri tre cosa faranno ?

venerdì 27 settembre 2013

La barca "Italia" . . .

I giornalisti sono in attesa del comunicato di Palazzo Chigi che attestera' la fine del "governo delle larghe intese".
Il ministro Del Rio dice che Letta si presentera' in Parlamento per chiedere una nuova fiducia.

Enti Locali. Vogliono che il Fondo per le Autonomie Locali resti ai livelli del 2012

Ieri da piazza Marina a Palazzo dei Normanni hanno sfilato oltre 300 sindaci provenienti da tutta la Sicilia accompagnati da circa 400 tra assessori e consiglieri comunali.
L'internto degli amministratori territoriali dell'isola era di ottenere risposte precise dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, a conclusione di una manifestazione organizzata da oltre un mese, in base ad una precisa piattaforma di rivendicazioni, annunciata più volte dai media.
Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente vice presidente vicario e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani sottolineano che era presente tutta la Sicilia e mancava solamente il presidente della Regione, uno sgarbo istituzionale che ha lasciato i sindaci molto amareggiati e che non aiuta ai fini di una ripresa delle normali relazioni istituzionali. Per questo motivo, si e' deciso, assieme agli amministratori, che non vi erano le condizioni per aprire, in quella sede, un confronto con gli assessori Bianchi e Valenti. 
Dopo mesi di trattative l’unico interlocutore veramente autorevole non puo' che essere il Presidente della Regione. Crocetta – concludono dall’AnciSicilia – ha comunque assicurato che martedì 1 ottobre, assieme ai capigruppo all’Ars, incontrerà i sindaci e i presidenti dei consigli dei comuni siciliani. Sarà quella l’ultima occasione utile di dialogo per riportare le risorse del Fondo delle Autonomie locali ai livelli del 2012 e per istituire in tempi brevi un’unità di crisi in cui affrontare in maniera organica i problemi che assillano tutti i comuni dell’Isola.

giovedì 26 settembre 2013

L'economia del paese affonda ed i politicanti giocano: la "legge non deve essere uguale per tutti". Letta potrebbe dimettersi

ENRICO LETTA, premier
""La positività di questi giorni è stata influenzata da quello che è successo ieri. Quello che è successo è una umiliazione, non mia personale, ma dell'Italia" 
"Ho comprensione del disagio sul futuro del Pdl ma non condivido le parole espresse che sono fuori luogo. Non c'è alcun colpo di stato in corso. Lo stato di diritto è in corso"
"E' assolutamente necessario - dice Letta - arrivare a un chiarimento che ritengo essenziale. Un chiarimento che deve esserci nel governo e in parlamento".
"Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità".
"Io penso che sia assolutamente comprensibile che ci sia un momento di profondo disagio e di profonda riflessione interna nel Pdl, perchè un partito nato e cresciuto attorno a una leadership oggi si interroga e si arrovella sul suo futuro. E' un ragionamento oggettivo e umano. Ma continuo a ritenere che bisogna tenere separato il governo dalla vicenda che interessa Berlusconi. Da un 'muoia sansone con tutti i filistei' non ha da guadagnare nessuno: non il Pdl",

Hanno detto . . .

MAURO DEL BUE, politico psi
Qui passa lo straniero. Lo mormorò non il Piave, ma la borsa.
Via Telecom, agli spagnoli. Via Alitalia, ai francesi, via un pezzo di Finmeccanica, addirittura ai coreani, dopo che i tedeschi e gli svizzeri ci avevamo fottuto tutta l’industria alimentare.
Si prepara adesso anche l’assalto a Bankitalia.
Cosa ci resta? Il Colosseo. Vendiamolo agli americani.

ANDREA FAVERO, giurista
I Parlamentari PDL minacciano le dimissioni in massa. È l'operazione "Parlamento pulito".
 
ANTONIO POLITO, editorialista del Corriere della sera
1) E pensare che ieri a New York Letta diceva che " l'Italia è affidabile"
2) Che poi dimettersi da parlamentare non costa nulla. Finchè la Camera a scrutinio segreto non accetta le dimissioni, resti deputato e pagato
3) Roma capoccia, la chiesa al centro del villaggio, eccetera eccetera.
 
Manifestazione a Roma contro il divieto alla sperimentazione animale,
PIA LOCATELLI, deputato socialista 
La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di giovedì 26 settembre 2013«Nessuno di noi vuole la vivisezione o non ha a cuore il benessere degli animali, ma tra curare un tumore e sacrificare un ratto io non ho dubbi, così come non ne ha quasi nessuno quando si tratta di disinfestare le proprie case».
Purtroppo nella religione, come nella politica o nei vari movimenti come in quello degli animalisti esistono i fondamentalisti, coloro che devono estremizzare tutto, che non ascoltano ragioni che siano diverse dalle loro, il cui amore e la cui buona fede (perché sono convinta che non ci sia nessun altro interesse) rendono ciechi e provocano danni. Sono coloro, come il deputato Brambilla, che vorrebbero bloccare ogni tipo di ricerca, puntando, come sta avvenendo sul caso Stamina, sugli aspetti emotivi della vicenda».
 «Non si dice che la sperimentazione sui gatti così come quella sui cani randagi è vietata fin dal 1991, e si portano ad esempio casi estremi già proibiti dalla legge come la famigerata “Green Hill”. E non si capisce in base a quale principio si dovrebbe vietare di usare usarne la valvola cardiaca di un maiale per salvare al vita a un cardiopatico e consentire che si continuino a fare prosciutti».
L’esponente socialista non intende approvare gli emendamenti approvati dal Senato in merito all’articolo 13, quello che ha recepito la Direttiva europea in maniera restrittiva. «I legislatori europei – ha proseguito Locatelli – hanno messo a punto una Direttiva equilibrata, che rappresenta il giusto compromesso tra le necessità della ricerca e il benessere animale, ispirato alla cosiddetta regola delle tre “R” (reduction, replacement e refinement). Rimetterla in discussione vorrebbe dire stroncare le aspettative di guarigione per le persone malate e per i loro famigliari, nonché costringere migliaia di ricercatori e ricercatrici ad andare all’estero per mettere a frutto le competenze acquisite in Italia.
Senza ricerca non c’è speranza, non c’è crescita, non c’è futuro».

Con le immagini ... ... è più facile

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Il governo tiene  . . .

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L'edizione siciliana de La Repubblica: risente della crisi PD-Megafono. La 'A' è divenuta "G"
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mercoledì 25 settembre 2013

Nella prima repubblica il popolo scioperava. Nella seconda repubblica i politici (ed i tanti politicanti) scioperano

Domani mattina migliaia di amministratori locali - sindaci, assessori e consiglieri comunali - sfilleranno a Palermo da piazza Marina alla sede dell'Assemblea regionale «contro le politiche nazionali e regionali» che negli ultimi anni hanno «tolto sempre più ossigeno» ai Comuni.
Intenzione dell'Anci Sicilia è di ridefinire il rapporto di finanza pubblica tra la Regione e i comuni.


Quei pubblici funzionari che aspiravano a proseguire l'attività fino a 70 anni, adesso non possono. I privati possono

L'Italia con la classe dirigente più inconcludente del pianeta fa un passo in avanti, tre di lato, quattro indietro e sbanda come capita agli umbriachi.
Arriva, fresco come un gelato lo stop al rinvio della pensione per restare in servizio fino a 70 anni.
Gli impiegati pubblici che hanno maturato un qualsiasi diritto a pensione entro l’anno 2011, infatti, devono essere licenziati dalla Pubblica Amministrazione.
E' quanto afferma la Funzione Pubblica nella nota prot. n. 41876/2013 spiegando che il dl n. 101/2013 ha restituito validità alla circolare n. 2/2012 annullata dal Tar Lazio.
I lavoratori che hanno maturato il diritto alla pensione pertanto, devono mettersi a riposo, non avendo più facoltà di chiedere la permanenza in servizio fino al limite ordinamentale.


Nessun paese del mondo si occupa di pregiudicati quanto l'Italia


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Parassiti

Oggi avrebbe dovuto esserci Assemblea. All'apertura dei lavori questa era l'immagine.
I 90 non vogliono toccati i 25.000,oo euro al mese e nemmeno vogliono ... lavorare.
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Conti Pubblici. Altro che risparmiare sulle tasse; pagheremo più dello scorso anno

Chi aveva detto che l'Imu veniva abolita ?

Forestali. Torna la fiducia fra gli addetti


Lavoratori Forestali. Finanziate le giornate di lavoro garantite per legge


Hanno detto ... ...

GAD LERNER, giornalista
Ricordo male o Enrico Letta aveva promesso un decreto, se entro agosto i partiti non si fossero decisi su abolizione finanziamento pubblico?

VITTORIO ZUCCONI, giornalista
Meravigliosa giornata di settembre a New York. Rovinata dal solito inutile traffico provocato dalla solita inutile Assemblea Generale ONU.

FELICE BORGOGLIO, politico psi
«Bisogna guardare lo sviluppo della nostra politica industriale e del nostro debito pubblico in rapporto alla Prima e alla Seconda Repubblica»,
«Quando ci hanno raccontato il mito dell’inefficienza dello Stato, avevamo una Repubblica con un patrimonio incredibile e 900miliardi di debito. Oggi svendiamo ai saldi i “gioielli di famiglia”, i motori produttivi del Paese, e abbiamo un debito pubblico che supera il 2000 miliardi di euro. Enel, Autostrade, Eni non sono più in mano nostra. Per il resto, assistiamo all’apertura della stagione dei saldi finali».

ANDREA FAVERO, giurista
Letta soddisfatto per la vendita di Telecom: "Positivo l'arrivo di capitali stranieri".
Non hai capito, ce l'hanno proprio portata via !

ANTONIO POLITO, editorialista del Corriere della Sera
-Ma il governo non ha appena lanciato il progetto "Destinazione Italia" per attirare investimenti esteri?
detto fatto.
-Meglio spagnoli che morti !
 
 
 

Con le immagini ... ... è più facile




APERTURA-Svendesi Italia
C’era una volta l’Italia, quinta potenza industriale del mondo. Un’Italia fatta di industrie “pesanti” di cui, il tanto sbandierato “tessuto di piccole e medie aziende”, era corollario, benzina ma non motore. Di quella foto non rimane oggi che un’immagine sbiadita dal sapore di nostalgia: tutti i giornali nazionali aprono con le “scalate” Telecom e Alitalia: gli spagnoli di Telefonica puntano la prima, la cordata franco-olandese AirFrance-KLM la seconda. Insomma, la cartolina dell’Italia di oggi ritrae uno “Stivale” malandato sul quale campeggia uno spietato cartello con la scritta “AAA (s)vendesi”. E per un pugno di dollari.
La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di mercoledì 25 settembre 2013


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La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di martedì 24 settembre 2013

martedì 24 settembre 2013

Ratzinger all'ateo Odifreddi: «Le spiego chi era Gesù»

da Avvenire
 
Una busta sigillata, 11 pagine fitte, la sorpresa: così Piergiorgio Odifreddi, matematico e scrittore, dichiaratamente "miscredente" (parole sue), editorialista di "Repubblica", racconta oggi sul suo giornale l'emozione di aver ricevuto, il 9 settembre, una lettera dal Papa emerito. Joseph Ratzinger rispondeva a una sua sollecitazione: Odifreddi, infatti, gli aveva fatto avere copia del suo libro "Caro Papa ti scrivo", del 2011. Dopo il colloquio epistolare di qualche giorno fa tra il direttore di Repubblica, Eugenio Scalfari, e Papa Francesco, ecco quindi un'altra pagina importante di un percorso di dialogo tra credenti e non. Nel libro - un pamphlet a favore dell'ateismo e contro la religione in generale - Odifreddi si rivolgeva proprio a Benedetto XVI, perché la sua "fede e dottrina erano sufficientemente salde e agguerrite da poter benissimo affrontare e sostenere attacchi frontali".

Il Papa emerito nella sua lettera a Odifreddi, riprodotta solo in parte su "Repubblica" su autorizzazione dello stesso Ratzinger, affronta tutte le questioni sollevate nel libro. Anche quella dell'abuso morale di minorenni da parte di sacerdoti, della quale "posso prenderne atto solo con profonda costernazione. Mai ho cercato di mascherare queste cose". Ratzinger rimarca la "costernazione" con cui ha preso atto degli abusi su minori. "Che il potere del male penetri fino a tal punto nel mondo interiore della fede - scrive - è per noi una sofferenza che, da una parte, dobbiamo sopportare, mentre, dall'altra, dobbiamo al tempo stesso, fare tutto il possibile affinché casi del genere non si ripetano". Ma "se non è lecito tacere sul male nella Chiesa, non si deve però, tacere neppure della grande scia luminosa di bontà e di purezza che la fede cristiana ha tracciato lungo i secoli".

All'affermazione che la teologia sarebbe "fantascienza" il Papa emerito sottolinea che "una funzione importante della teologia è quella di mantenere la religione legata alla ragione e la ragione alla religione".

Poi Benedetto XVI affronta i capitoli su Gesù. "Ciò che Lei dice sulla figura di Gesù - spiega Ratzinger - non è degno del Suo rango scientifico. Se Lei pone la questione come se di Gesù, in fondo, non si sapesse niente e di Lui, come figura storica, nulla fosse accertabile, allora posso soltanto invitarLa in modo deciso a rendersi un po' più competente da un punto di vista storico".

Infine, Ratzinger fa notare al matematico che "se vuole però sostituire Dio con 'La Natura', resta la domanda, chi o che cosa sia questa natura. In nessun luogo Lei la definisce e appare quindi come una divinità irrazionale che non spiega nulla.  Vorrei però soprattutto far ancora notare - afferma - che nella sua religione della matematica  tre temi fondamentali dell'esistenza umana restano non considerati: la libertà, l'amore e il male.  Mi meraviglio che Lei con un solo cenno liquidi la libertà che pur è stata ed è valore portante dell'epoca moderna. L'amore nel Suo libro, non compare e anche sul male non c'è alcuna informazione. Qualunque cosa la neurobiologia dica o non dica sulla libertà,nel dramma reale della nostra storia, essa è presente come realtà determinante e deve essere presa in considerazione. Una religione che tralascia queste domande fondamentali, resta vuota".

Pd-Sicilia. Non ha nemmeno pensato di sospendere i deputati con "mogli in Formazione"

Il Pd ha deciso di togliere il sostegno in Sicilia al governo di Rosario Crocetta. La direzione regionale ha votato infatti a maggioranza la relazione del segretario Giuseppe Lupo, il quale ha invitato gli assessori che rappresentano il partito a dimettersi dalla squadra del governatore. Soltanto sette i voti contrari al documento.
Crocetta: Sono esterrefatto. In uno dei momenti più dolorosi della mia vita, con due agenti di scorta in rianimazione, mi trovo davanti al muro di gomma di un pezzo dei dirigenti del Pd. Mi tolgono sostegno? Si assumano responsabilità storica, io vado avanti, ho il mandato del popolo siciliano e della base del partito”. Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, commenta la decisione del Pd. “Per me si continua il programma che è stato concordato con il popolo siciliano. Io non mi faccio condizionare da alcuno e non sarò il pupo di alcuno. Se c’è qualcuno che mi può domare è il popolo siciliano”. Aveva affermato il governatore prima del ritiro della fiducia da parte del Pd.

Crocetta: ”Il problema del Pd? Le poltrone” - “Il problema con quel pezzo del Pd che ha fatto votare una cinquantina di persone per togliermi il sostegno è legato solo alle poltrone. Ho offerto la massima disponibilità a dialogare, mi hanno risposto con degli aut aut, facendo i nomi degli assessori da sostituire, tra cui quello di Luca Bianchi”. Ha aggiunto Crocetta lasciando però qualche spiraglio: “I margini per il dialogo ci sono sempre quando si parla di politica – afferma – ma se si continua a discutere di rimpastini i margini allora non ci sono”. Non sarà però lui a fare il primo passo. “Io chiamare? No, chi lo pensa allora non mi conosce – aggiunge – Non posso entrare in questi giochi di potere, la verità è che tra me e loro c’è un problema di linguaggio, di comunicazione”.
 
Musumeci: “Crocetta verifichi la maggioranza in Aula”.

Gli assessori del Pd rimangono a fianco di Rosario Crocetta. Nessuno dei quattro componenti della giunta siciliana si dimettera'. E' la risposta di Nelli Scilabra,  Luca Bianchi, Mariella Lo Bello e Nino Bartolotta alla richiesta  della direzione del Pd che ieri ha votato il ritiro del sostegno  al governo Crocetta, chiedendo agli assessori democratici di  dimettersi. Gli assessori hanno convocato una conferenza stampa a Palazzo d'Orleans per spiegare le ragioni della loro scelta.

Secondo l'assessore Bianchi:
non so se questo è il governo migliore del secolo. Certamente i partiti che ci girano attorno non sono i migliori secolo.

Pronta replica di Giuseppe Lupo:
fuori dal Pd Rosario Crocetta e i quattro assessori che non si sono dimessi.
 

lunedì 23 settembre 2013

La fede tra dialogo e perdono ..................................(riflessioni sullo scambio epistorare Papa Francesco/Eugenio Scalfari)

da La Repubblica
di Massimo Cacciari
In che cosa consiste il valore di un dialogo "sincero e rigoroso"? Nel trovare un reciproco adattarsi delle posizioni? Minimi comuni denominatori? Ragionevoli mediazioni? No certo. Esso consiste nel pervenire alla massima chiarezza della distinzione  -  e nel riconoscerne la necessità. Posso pensare infatti di "conoscere me stesso" soltanto attraverso l'ascolto e lo studio dell'altro da me. Papa Francesco fonda questo "metodo" su due aspetti, profondamente connessi, della fede cristiana.

Questa fede è appesa alla Croce, in ogni istante essa è chiamata a rinnovarsi, poiché in ogni istante dubita di sé: "Credo, adiuva incredulitatem meam". Nel modo più radicale in Agostino: sempre il credente si interroga addirittura se non appartenga nel suo fare concreto agli Anticristi. Per l'altro aspetto, più propriamente teologico, la Verità che questa fede testimonia non può essere intesa come assoluta. Papa Francesco ha ragione  -  ma in che senso? Dio Amore, Theos Agape, in quanto appunto Agape, si è absolto dal suo essere semplicemente Uno, assolutamente Uno. È in sé Relatio. Deus Trinitas. Il dogma dell'incarnazione, come già Giovanni lo concepisce, vede l'evento storico, l'apocalisse del Figlio come ab aeterno presente nella Realtà di Dio. Ciò significa che la non-assolutezza della sua Verità non può che essere intesa come il carattere proprio e paradossale della sua stessa assolutezza.

È l'Eterno che nell'incarnazione si manifesta e assume in sé il temporale stesso: divino-umanità. Tra la non assolutezza delle "verità" storiche e la non-assolutezza della Verità cristiana vi è, dunque, l'abisso, il salto. La Relazione non annulla affatto la trascendenza, poiché sta in Dio. E, inoltre, la teologia deve chiedersi: tutto il Divino si incarna? che cosa indica la "persona" dello Spirito? forse proprio la dimensione sempre avvenire, sempre non dum, mai riducibile alla immanenza della relazione, del Deus-Trinitas?

La fede di papa Francesco è perfettamente cristocentrica. Fondamentale ricordarlo: il cristiano si chiama cristiano perché incontra Gesù e lo crede il Figlio, non perché creda in Dio. Anzi, potremmo dire che il cristiano crede in Dio soltanto perché il Figlio ne ha fatto, ne è, la esegesi. Il confronto fede ragione intorno alle "dimostrazioni" dell'esistenza di Dio, non riveste più alcun interesse. Ma ciò lo rende ancora più difficile e drammatico. Perché Gesù chiede essenzialmente non di essere creduto come il Figlio ("chi credete che io sia?"), ma di essere seguito in ciò che fa. E ciò che faesige un amore perfetto come quello del Padre celeste. Amore esigentissimo, sovra-umano, che si manifesta in pieno nelle Beatitudini, in tutte le parabole del Regno, così come nel "date a Cesare" citato da papa Francesco  -  che nessun Padre e nessun Dottore ha mai interpretato come si trattasse di una tranquilla distinzione di "ruoli": a Cesare appartiene la moneta che porta la sua effigie e basta  - e il cristiano se ne libera perché corpo, mente e anima appartiene al Signore.

Scalfari intuisce che intorno al problema del "perdono" ruota la quintessenza della paradossalità di questa fede (opposta a ogni superstitio). Per-donare significa donarsi integralmente. Ma questa misura del dono non può essere concepita che "per grazia". Occorre tenerlo per fermo per non cadere in puro pelagianismo. Su questo papa Francesco ha forse un poco "glissato". È evidente, infatti, che non ha alcun senso pensare che Dio non "perdoni" chi non crede. Non credere non è assolutamente peccato. Poiché la fede è gratia. Chi non crede non pecca affatto  -  e tuttavia, è necessario aggiungere, in base a questa fede non può ritenersi salvo. Questo è il "vino forte"  -  qui di nuovo si apre l'abisso tra diverse forme di vita  -  e nessun ponticello può essere gettato per superarlo.

Che cosa di questa fede interessa essenzialmente il non credente? Che cosa lo interroga, lo inquieta, è per lui assolutamente da pensare? Proprio la sua paradossalità  -  o, meglio, il fatto che il suo estremo paradosso non produca una prospettiva gnostica, non dia vita a una "chiesa degli eletti", superbamente separata dal "popolo", dal "laico". Il paradosso è qui il sale della terra. È chiamato a tenere invita il cammino di tutti. Ma il cammino è uno, il Cristo, e la vita vera è quella nel segno dell'Eterno, a sua immagine, nel segno della sua Verità: Croce e Resurrezione. Il non credente è chiamato, cioè, a pensare il carattere escatologico di questa fede: come è possibile vita autentica che non sia in ogni suo istante chiamata a render conto di sé come all'ultimo? Intorno a questa radicale idea di responsabilità ci interroga questa fede.

Ma allora sulle "cose ultime" non è possibile "passar oltre", come si trattasse di aspetti ancora "mitologici", in quanto tali di ostacolo nel dialogo con "la cultura moderna di impronta illuminista". L'attesa del "ritorno", della Parousia del Figlio, dovrebbe essere considerata essenziale, ora come alle origini. Perché, dopo la sua venuta e le sue parole, continuiamo a fare le opere del male, anche quando vediamo il bene? Perché il Figlio è venuto e il mondo continua a non seguirlo? Non è uno scandalo questo? La fede cristiana può essere sale della terra soltanto nella misura in cui continuamente lo grida, senza compromessi o adattamenti col Principe di questo mondo... Eppure, sì, essa è tutta incarnata  -  e perciò deve anche, ogni volta, trovare le forme della relazione col secolo, "secolarizzarsi". Il paradosso: affermare il più profondo inter-esse col mondo senza mai, neppure per uno iota, appartenervi.

Soltanto, inoltre, su questo contesto escatologico è possibile impostare rigorosamente il dialogo con l'ebraismo. Non basta certo ricordare con Paolo (chiedendo sempre perdono per tutti i peccati commessi contro la sua parola...) che quella radice è sempre santa e che fedele rimane sempre l'amore di Dio per Israele. La differenza radicale col messianismo giudaico deve essere pensata. L'ebraismo non sta alle origini, ma, probabilmente, al Fine dell'Evo cristiano. Può forse il cristianesimo intendersi se non alla luce della mancata "conversione" di Israele? Ma riconoscere tale "rifiuto" è o no necessario per il cristiano? Non è forse esso che rende impossibile "adattarsi" a questo mondo, che è ancora waste land, il mondo delle tribolazioni e delle distruzioni? Non è "ebraico", nella sua essenza, il punto di vista che condanna ogni "trionfalismo", ogni fede "assicurata"? Non sono le domande e provocazioni di senili illuminismi e positivismi che dovrebbero inquietare questa fede, ma quelle dei Dostoevskij, dei Nietzsche, dei Kierkegaard  -  domande emerse dal suo seno stesso così come da coloro che hanno profetizzato meglio di qualsiasi altro il mondo attuale della in-differenza, il mondo che fa guerra ininterrottamente nel momento stesso che proclama come idea unica, pensiero unico "pace e sicurezza", il mondo che nel segno della "rete" che tutto avvolge e omologa sulla superficie deride per tutti i mercati chi cerca Dio o chi si ostina a pensare "le cose ultime", o chi si interroga su come sia sopportabile una vita non in cammino alla Verità.


PD-Sicilia. Lacerazione di un partito in crisi

La direzione del partito avrebbe dovuto iniziare alle 15,oo di oggi pomeriggio in uno dei saloni dell'Hotel San Paolo -Via Messina Marina- ma i lavori sono iniziati alle 17,oo.
Il clima è quello della rottura fra uomini che aderiscono al Megafono e uomini di stretta osservanza Pd.
Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd, ha posto l'aut aut: "Chi sta nel Megafono non può stare nel Pd" ed ha sostanzialmente affermato che il Pd non si sente rappresentato da questa Giunta siciliana.
Lupo ha chiesto agli assessori Pd di trarre le conseguenze della situazione venutasi a creare e di dimettersi.
Sempre Giuseppe Lupo ha accusato Rosario Crocetta di avere offeso tutto il Pd definendolo partito degli scandali.
Ai lavori della direzione sono presenti gli assessori Mariella Lo Bello (espressione Cgil) che pur riconoscendo alcuni errori commessi dalla Giunta invita il Pd a non alimentare polemiche che sfocino della perdita di una opportunità. Gli altri assessori presenti sono Luca Bianchi e Nelly Scilabba.
 
Molto contrastato l'intervento di Giuseppe Lumia che afferma che Rosario Crocetta è il primo presidente della Regione di cui non ci si deve vergognare. Brusii intersecati da "mah, smettila!" accompagnano l'intero intervento di Lumia, ancora in corso.

Trasparenza. Ci sono comuni che non hanno capito nulla ed aspettano ... che arrivino le sanzioni

Pare che il Convegno di oggi a Palermo sulla trasparenza sia stato sufficientemente partecipato dai rappresentanti degli enti locali.
Questo Blog sul tema "trasparenza" è intenzionato a non dare tregua ed insisterà perché chiunque cittadino-elettore paghi le tasse possa conoscere nei dettagli che fine fanno i soldi versati.
L'informazione che intendiamo ricevere è quella prevista dalla legge 190/2012 ed dal d.lgs. 33/2013 di cui finora abbiamo dato ampia divulgazione.
 
Siccome queste sono settimane durante le quali si parla negli enti locali di:
- possibile stabilizzazioni di precari part-time,
- possibilità o meno di assumere personale professionalizzato a tempo determinato e part-time che magari già svolge altra attività (pure essa part-time),
ci piace, da appassionato quale siamo della vita civica, segnalare che la legge 190/2012 (c.d. anticorruzione) impone (impone e non ... consente) che gli Enti Locali si dotino di uno specifico regolamento entro il prossimo 24 gennaio dove si possa capire quali sono le attività extra-comunali che i prestatori pubblici part-time possono svolgere al di fuori delle mura municipali per non cadere .... in posizione di conflitto di interesse rispetto all'Ente. 

Aspettando il nuovo Eparca (n. 30)

Spunti dall'ultimo numero di Iura Orientalia
Ci piace soffermarci ulteriormente su questo strano aspetto del diritto canonico: i fedeli cattolici di rito orientale hanno diritto in qualsiasi parte del pianeta di essere assistiti da sacerdoti di rito orientale, tuttavia le Conferenze Episcopali della gran parte degli stati –costituite ovviamente prevalentemente da Vescovi latini- rifiutano di autorizzare sui territori di loro competenza la presenza di sacerdoti cattolici di rito orientale “sposati”.
Nei XIX e XX secolo sono stati emanati alcuni documenti da parte della Sede Apostolica, intesi a vietare ai sacerdoti cattolici sposati di prestare il ministero incorporati nelle diocesi latine.  Sulla base di essi nessuno dei numerosissimi "papas" di Contessa Entellina (nella parrocchia si arrivò a disporre simultaneamente di 20 sacerdoti in gran parte sposati) potè seguire le migliaia di compaesani che nell'Ottocento si insediarono a New Orleans e dove ancora oggi seguono il rito bizantino.
La rivista Iuria Orientalia riporta alcuni dei provvedimenti in proposito:
-Il Decreto della Congregazione de Propaganda Fide del 1° ottobre 1890 proibiva ai sacerdoti sposati ruteni di stabilirsi negli Stati Uniti.
-La, allora, Congregazione per la Chiesa Orientale proibiva nell’anno 1929 con il Decreto «Cum data fuerit» che il clero sposato ruteno si stabilisse nell’America del Nord; nello stesso anno con Decreto «Qua sollerti» ci fu la stessa proibizione per il clero sposato orientale in America del Nord e del Sud, in Canada e in Australia e nell’anno 1930, con il Decreto «Greci-Rutheni Ritus», per il clero ruteno in Canada.
-Questa proibizione venne estesa anche ad altri paesi: «Per ulteriori disposizioni dei Romani Pontefici la citata normativa è stata estesa su altri territori non considerati “regioni orientali” e non può essere cambiata senza aver sentito la Conferenza Episcopale in loco ed aver ricevuto l’autorizzazione della Santa Sede».
Oggi si pone l’interrogativo se siano ancora in vigore questi documenti restrittivi che sono stati emessi prima del concilio Vaticano II e della promulgazione del CIC e del CCEO. Secondo autorevoli canonisti ogni norma contraria all’immigrazione dei preti sposati emanata dalla Sede Apostolica dal 1890 in avanti, è stata ora abrogata dal Codice.
Non mancano, tuttavia, altri  autori che ritengono, come del resto è la posizione della Sede Apostolica fino a Bertone regnante, che queste norme proibitive siano ancora in vigore. Tanto è vero che oggi le centinaia di migliaia di rumeni in Italia (quelli cattolico-bizantini, ovviamente) devono essere assistiti da sacerdoti non sposati.
C’è da rilevare in ogni caso che nonostante le Conferenze episcopali di Australia e Canada abbiano dato ufficialmente il loro nihil obstat per la presenza di clero cattolico-orientale sposato nel loro territorio, in realtà quei decreti restrittivi continuano a restare in vigore».
Questo divieto che si è radicato nella prassi in Occidente, mancando qualsiasi norma canonica, è considerato dalla Sede Apostolica come norma valida e da osservare anche oggi, tranne che ci sia il permesso dalla Sede Apostolica per i singoli casi.
Come strana conseguenza discende che i preti sposati provenienti dalle Chiese cattoliche Orientali normalmente non devono svolgere il lavoro ministero nelle diocesi latine senza il permesso della Sede Apostolica per ogni singolo caso.
L’assurdità o la stranezza della situazione la si legge nel fatto che nell'Eparchia di Piana degli Albanesi un prese sposato di rito orientale può assurgere a Vicario eparchiale o a parroco della Co-Cattedrale ma non può svolgere il ministero nella parrocchia della folta comunità di origine “contessiota” di New Orleans.

Organizzazione e funzionamento dei Comuni nell'ordinamento repubblicano (n. 3)

L'Italia dei Comuni 
Abbiamo gia' visto come i comuni svolgano un ruolo fondamentale per la convivenza civile sin dalle epoche piu' lontane.
La cultura dei municipi in Italia si e' sempre contrapposta a quella dello Stato centrale. Cio' dipende dal fatto che i comuni sono radicati sul territorio ed hanno rapporti immediati con la popolazione, con i cittadini.
Abbiamo inoltre finora assistito alle varie fasi dell'evoluzione degli enti locali fino al periodo di governo di Francesco Crispi. Questi, e' noto,  e' stato Presidente del Consiglio nel periodo di fine secolo dell'Ottocento, al culmine dell'Italia liberale, quando ancora nel nostro Paese mancava l'identita' nazionale e l'Italia era ancora il Paese dei comuni.
Crispi, un arbëresh di Sicilia, era un ex garibaldino, ossia un liberale di sinistra, ed ha voluto che la figura del "sindaco", fino ad allora nominato con regio decreto, fosse scelto direttamente dai Consigli Comunali.

L'Italia post-liberale
Vittorio Emanuele III re d'ItaliaNell'Italia liberale l'assetto organizzativo dei comuni veniva deciso esclusivamente con disposizioni legislative dello Stato. Lo Stato esercitava inoltre un rigido controllo sulla vita degli enti locali intervenendo sia sui requisiti e le condizioni per essere nominati a rivestire funzioni negli organi dei comuni che sui singoli provvedimenti che venivano emessi.
Con l'avvento del regime fascista la logica e la visione che ebbe a guidare gli enti locali, che sino ad allora seppure lentamente si avviava a forme di autogoverno, fu completamente di tipo accentratrice. Fu fortemente rafforzato il centralismo statale e la stessa figura del sindaco (podesta') torno' ad essere di nomina prefettizia.
Il sindaco (podesta') accentrò in se il ruolo di sindaco e di consiglio comunale. Nei comuni di grande dimensioni il podestà venne affiancato da una Consulta.
Mussolini durante un comizioIl Fascismo curo' inoltre il varo di un nuovo T.U. delle leggi comunali (r.d. 383/1934).
Con la caduta del regime fascista riprese, lentamente, il processo che puntava verso un livello piu' alto di autogoverno. Vennero pertanto (gennaio 1946) soppresse le figure del podesta' e della Consulta e riattivate le funzioni degli organismi elettivi.
Alcune parti del T.u.  del 1934 furono soppresse in un contesto che comunque per molti anni a venire rimase piuttosto difficile e confuso dal punto di vista interpretativo.
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Nel 1948 entra in vigore la nuova Costituzione Repubblicana che riconosce ampia rilevanza ai Comuni negli articoli che qui riportiamo
-Art. 114: La Repubblica si riparte in regioni, province e comuni
-Art. 128: le province e i comuni sono "enti autonomi" nell'ambito dei principi fissati dalle leggi della Repubblica che ne determinano le funzioni
-Art. 129: le province e i comuni sono anche circoscrizioni di decentramento statale e regionale (.....) e le circoscrizioni provinciali possono essere divise in circondari con funzioni esclusivamente amministrative per un ulteriore decentramento.
Il ruolo degli enti locali ebbe un orizzonte quindi completamente diverso rispetto al periodo fascista. Lo si rileva specialmente dal diverso aspetto che viene ad assumere il sistema di controllo sui comuni.
 -L'Art. 130 Cost. prevede che un organo delle Regioni (il Co.re.co.) eserciti un controllo di legittimità, limitatamente sui provvedimenti e non

piu' sugli organi. Prevede, inoltre, un controllo piuttosto limitato sul merito dei provvedimenti.
La Costituzione ebbe in buona sostanza il grande merito di dare rilievo costituzionale ai comuni e alla loro "autonomia" pur riservando allo Stato la competenza legislativa in materia di enti locali.
Vedremo, tuttavia, in seguito che in Sicilia in forza dello Statuto speciale gran parte della competenza legislativa in materia di enti locali è stata assegnata alla Regione.


Trasparenza. E fra non molto scatteranno le sanzioni

L’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica ha organizzato il seminario "Controlli, legalità e trasparenza per una reale riforma della Pubblica Amministrazione".
 
Il seminario rivolto ai funzionari dei Comuni dell'isola è in corso di svolgimento presso la Sala delle Capriate a Palazzo Steri – Palermo - oggi 23 settembre a partire dalle ore 09.00

Hanno detto ... ...

ENRICO MENTANA, direttore del TgLa7
La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di lunedì 23 settembre 2013Frau Merkel non assomiglia certo a Biancaneve, se non per il fatto ormai evidente che tutti quelli che le stanno intorno, politici tedeschi ed europei, al suo confronto sono dei nani. Conservatori, popolari, progressisti e di sinistra, ma sempre nani. Oggi più che mai il nostro mondo è guidato da una donna. Fa gli interessi della Germania? E di chi li dovrebbe fare? Sono i tedeschi che la votano. Siamo noi che - con Prodi, Berlusconi, Monti o Letta - non riusciamo a farci valere. L'attuale premier solo due settimane fa, al G20 in Russia, esultava: "L'Italia non è più dietro la lavagna". Ma rischia di tornarci.
 
MATTEO RENZI, sindaco di Firenze
1) Io faccio il tifo per Enrico Letta ma l'interesse per l'Italia non e' quello delle bandierine del Pd o del Pdl
2) io fretta di fare cadere il Governo? No, ho la fretta degli italiani di farlo lavorare
 
 
 

Paese che vai, criteri che trovi. Reclutare ingegneri o architetti a Bagheria non costa nulla

Un bando per architetti e ingegneri che prevede come compenso per la progettazione la cifra di un solo euro. Per la serie: ti offro un caffè.
È quanto prevede un avviso del Comune di Bagheria rivolto ai professionisti per manifestare disponibilità alla redazione di progetti per la partecipazione al Bando relativo alla delibera CIPE 79/2012 per contrastare la dispersione scolastica.
A denunciare l’accaduto è l’Associazione regionale liberi professionisti architetti e ingegneri.
Il bando prevede la realizzazione di opere per “sanare” il degrado degli immobili scolastici. Poiché i tempi sono ristretti e i tecnici del Comune sono impegnati in altre attività, il Comune ha deciso di pubblicare questo avviso per reclutare architetti o ingegneri.

domenica 22 settembre 2013

Comune di Contessa Entellina. Probabilmente la settimana che sta per arrivare conosceremo la graduatoria "ultima" dell'Ingegnere/Architetto Tecnico

Tanto per non perdere il filo delle informazioni finora date su ciò che va accadendo in Municipio, riteniamo di dover riferire che il Sindaco, Sergio Parrino, dopo avere sostanzialmente messo da parte la determinazione con cui l’11 settembre il responsabile degli Affari Generali aveva formulato la graduatoria definitiva per l’individuazione del Responsabile dei Servizi Tecnici (da assumere a tempo parziale e determinato), ha affidato l’incarico di riformulare la graduatoria (sulla scorta anche del reclamo presentato dall’Ing. Domenico Triveri, risultato secondo) ad altro responsabile amministrativo.
Questo affidamento è risultato fattibile in base alla circostanza che il responsabile Affari Generali si è assentato (per malattia) per tutta la settimana trascorsa.
E’ quindi verosimile che domani, lunedì, potremo conoscere la ennesima stesura della graduatoria: sarebbe la terza, dopo quella del Responsabile AA.gg, dopo quella del Sindaco e adesso quella del sostituto AA.gg.

Allo stato attuale sappiamo, leggendo il provvedimento di riesame adottato dal sostituto degli Affari Generali (221/13-09-2013), che il Sindaco avrebbe revocato il suo provvedimento con cui alterava la prima graduatoria formulata dal titolare Affari Generali.

1700 anni fà il Cristianesimo divenne religione ammessa nell'Impero Romano

L'anno 313 è quello dell'editto di Milano. L'Imperatore romano Costantino (divenuto per questa ragione Costantino il Grande) concesse a tutte le religioni del vasto impero la libertà di culto.
Il documento qui riportato contiene il punto di vista di Costantino sulla decisione da lui assunta congiuntamente al co-imperatore Licinio.
“...Quando noi, Costantino Augusto e Licinio Augusto, felicemente ci incontrammo nei pressi di Milano e discutemmo di tutto ciò che attiene al bene pubblico e alla pubblica sicurezza, questo era quello che ci sembrava di maggior giovamento alla popolazione, soprattutto che si dovessero regolare le cose concernenti il culto della divinità, e di concedere anche ai cristiani, come a tutti, la libertà di seguire la religione preferita, affinché qualsivoglia sia la divinità celeste possa esser benevola e propizia  nei nostri confronti e in quelli di tutti i nostri sudditi.
Ritenemmo pertanto con questa salutare decisione e corretto giudizio, che non si debba vietare a chicchessia la libera facoltà di aderire, vuoi alla fede dei cristiani, vuoi a quella religione che ciascheduno reputi la più adatta a se stesso. Così che la somma divinità, il cui culto osserviamo in piena libertà, possa darci completamente il suo favore e la sua benevolenza.
Perciò è opportuno che si sappia..., cosicché, abolite del tutto le precedenti disposizioni imperiali concernenti i cristiani, ora, invece, in assoluta tranquillità, tutti coloro che vogliano osservare la religione cristiana possano farlo senza alcun timore o pericolo di molestie...”.
 
ciacProprio nella giornata di oggi si apre a Roma un Congresso (dal 22 al 28 settembre) organizzato dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana sul tema “Costantino e i Costantinidi: l’innovazione costantiniana, le sue radici e i suoi sviluppi” che si inserisce nelle numerose celebrazioni del XVII centenario del cosiddetto “Editto di Milano”.
Nel 313 finalmente i cristiani poterono liberamente manifestare la loro fede, ma la Storia mostrerà da quella data a pochi decenni dopo ... sotto l'imperatore Teodosio come sia facile (nella logica degli uomini) che i perseguitati di un tempo possono divenire i persecutori di altre credenze: i pagani, gli eretici, gli islamici, e molti altri.
Teodosio, il 27 febbraio del 380, emanò infatti quello che diventerà l'editto di Tessaloneica con cui la "libertà di culto" di Costantino diventerà l'obbligo di culto:
«Vogliamo che tutte le nazioni che sono sotto nostro dominio, grazie alla nostra carità, rimangano fedeli a questa religione, che è stata trasmessa da Dio a Pietro apostolo, e che egli ha trasmesso personalmente ai Romani, e che ovviamente (questa religione) è mantenuta dal Papa Damaso e da Pietro, vescovo di Alessandria, persona con la santità apostolica; cioè dobbiamo credere conformemente con l'insegnamento apostolico e del Vangelo nell’unità della natura divina di Padre, Figlio e Spirito Santo, che sono uguali nella maestà e nella Santa Trinità.
Ordiniamo che il nome di Cristiani Cattolici avranno coloro i quali non violino le affermazioni di questa legge. Gli altri li consideriamo come persone senza intelletto e ordiniamo di condannarli alla pena dell’infamia come eretici, e alle loro riunioni non attribuiremo il nome di chiesa; costoro devono essere condannati dalla vendetta divina prima, e poi dalle nostre pene, alle quali siamo stati autorizzati dal Giudice Celeste.»
Ci vorranno parecchi secoli e parecchi "roghi" perché in Occidente la libertà religiosa torni ad essere  tutelata dalla maggior parte degli Stati moderni attraverso le proprie Costituzioni e, in sede internazionale, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata all'ONU nel 1948.
 
Costantino, imperatore dal 306 al 337 della nostra era -specialmente nei paesi ortodossi- resta ancora oggi Costantino il Grande e nonostante abbia chiesto il battesimo in punto di morte  è ritenuto santo, «simile agli apostoli».
Per la tradizione cristiana resta quindi un uomo eccezionale che cambiò il corso degli eventi, anche perché a lui si deve la convocazione del concilio di Nicea nel 325, il primo ecumenico, che presiedette a dimostrazione che nel IV secolo il Papa di Roma non era quel Papa che invece diventerà tale nel secondo millennio.
Per altri Costantino diventò, o assomiglia, a un mito; ovvero a quelle figure che sanno influenzare idee e tendenze al di là delle interpretazioni, della stessa verità storica.
Costantino è ricordato inoltre dagli storici come il fondatore di Costantinopoli, oggi Istanbul, allorché decise di spostare la capitale dell’impero e fece perdere il ruolo che Roma assolveva da secoli. Al suo nome è pure legata la celebre Donazione che giustificò per secoli il potere temporale della Chiesa e denunciata come falsa parecchi secoli dopo da Lorenzo Valla, nel 1440.