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sabato 31 agosto 2013

Hanno detto ... ...

ERNESTO BELLISARIO, avvocato e docente
 La verità è che questo Paese non è capace di andare oltre Berlusconi. Non ci riesce proprio

ENRICO ZANETTI, dottore commercialista, deputato Scelta Civica
1) La coperta è corta, la copertura manca, sul ponte sventola bandiera bianca.
2) Pure la precedenza delle seconde case sfitte sui capannoni.
Questo PDL da "tutto sulla casa" manderà "tutti a casa", lavoratori, imprese e consumatori.
 
GIANNI RIOTTA, giornalista e scrittore
1) Criticare Barack Obama in Italia fino a oggi era impossibile ed eravamo in pochissimi a indicarne errori. Ora tiro al piccione all'italiana.
2) Con la sua incertezza Barack Obama ha moltiplicato i pericoli del blitz in Siria. Poco tempo disponibile ed i militari Usa e francesi sono molto preoccupati
 
CECILE KYENGE, ministro della Repubblica
"In Sicilia ci sono molti esempi positivi di integrazione e accoglienza. Ringrazio le forze di polizia per il loro impegno, profuso, ogni giorno, in silenzio. La mia visita vuole essere un segnale per testimoniare la sensibilità del governo e il sostegno al territorio siciliano. Il tema dell'immigrazione non riguarda solo quanti arrivano ma anche chi è sul posto ed è chiamato ad adoperarsi per l'integrazione".
 
GIANLUIGI NUZZI, giornalista
Sembra un paradosso ma per la fuoriuscita di Bertone bisogna ringraziare anche Ratzinger

Alcuni articoli del d.l. sull'abolizione Imu

 
Art. 1 (Abolizione della prima rata dell'IMU 2013 per gli immobili oggetto della sospensione disposta con decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54)1. Per l'anno 2013 è abolita la prima rata dell'imposta municipale propria di cui all'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, relativa agli immobili di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 luglio 2013, n. 85.
 
Art. 2 (Altre misure in materia di IMU)1. Per l'anno 2013 è abolita la seconda rata dell'imposta municipale propria di cui all'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, relativa ai fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati.
2. All'articolo 13 del predetto decreto-legge n. 201 del 2011 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 9-bis è sostituito dal seguente: "9-bis. A decorrere dal 1° gennaio 2014 sono esenti dall'imposta municipale propria i fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati."
b) al comma 10, sesto periodo, le parole "alle unità immobiliari di cui all'articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504" sono sostituite dalle seguenti: "agli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli IACP, istituiti in attuazione dell'articolo 93 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616.
3. Ai fini dell'applicazione della disciplina in materia di IMU, le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, sono equiparate all'abitazione principale.
4. Ai fini dell'applicazione della disciplina in materia di IMU concernente l'abitazione principale e le relative pertinenze, a un unico immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare, nonché da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile e non concesso in locazione, non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica.
 
Art. 3 (Rimborso ai comuni del minor gettito IMU)1. Al fine di assicurare ai comuni delle Regioni a statuto ordinario e delle Regioni Siciliana e Sardegna il ristoro del minor gettito dell'imposta municipale propria di cui al comma 1 dell'articolo 13 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, derivante dalle disposizioni recate dagli articoli precedenti, è attribuito ai medesimi comuni un contributo di .......milioni di euro per l'anno 2013 e di ....milioni di euro a decorrere dall'anno 2014.
2. Il contributo di cui al comma 1 è ripartito tra i comuni interessati, con decreto del Ministero dell'interno, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, da adottare, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, in proporzione alle stime di gettito da imposta municipale allo scopo comunicate dal Dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e delle finanze.
 
Art. 7 (Deliberazioni in materia di TARES)1. Per l'anno 2013 il comune con regolamento di cui all'articolo 52 del decreto legislativo n. 446 del 1997, da adottarsi entro il termine fissato dall'articolo 10 per l'approvazione del bilancio di previsione, può stabilire di applicare la componente del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi di cui all'articolo 14 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, diretta alla copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti tenendo conto dei seguenti criteri e nel rispetto del principio "chi inquina paga", sancito dall'articolo 14 della Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti:
a) commisurazione della tariffa sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti;
b) determinazione delle tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l'anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti;
c) commisurazione della tariffa tenendo conto, altresì, dei criteri determinati con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158;
d) introduzione di ulteriori riduzioni ed esenzioni, diverse da quelle previste dai commi da 15 a 18 dell'articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011.
2. È abrogato il comma 19 dell'articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011.
3. In ogni caso deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio, ricomprendendo anche i costi di cui all'articolo 15 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36.
4. Il comune predispone e invia ai contribuenti il modello di pagamento dell'ultima rata del tributo sulla base delle disposizioni regolamentari e tariffarie di cui ai commi precedenti.
Art. 9 (Ulteriore anticipo di liquidità ai comuni)Nelle more della definizione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all'articolo 1, comma 380, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, il Ministero dell'interno eroga, entro il 5 settembre 2013, ai comuni delle Regioni a statuto ordinario ed ai comuni della Regione Siciliana e della Regione Sardegna un importo di 2.500 milioni di euro, quale ulteriore anticipo su quanto spettante per l'anno 2013 a titolo di Fondo di solidarietà comunale. L'importo dell'attribuzione, per ciascun comune, è quello riportato nell'allegato.
 
Art. 10 (Differimento del termine per la deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali)1. Il termine per la deliberazione del bilancio annuale di previsione 2013 degli enti locali, di cui all'articolo 151 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, già prorogato al 30 settembre 2013, dall'articolo 10, comma 4-quater, lettera b), punto 1), del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, è ulteriormente differito al 30 novembre 2013.
2. Per l'anno 2013, in deroga a quanto previsto dall'articolo 13, comma 13-bis, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, le deliberazioni di approvazione delle aliquote e delle detrazioni, nonché i regolamenti dell'imposta municipale propria, acquistano efficacia a decorrere dalla data di pubblicazione nel sito istituzionale di ciascun comune.

Calendario bizantino. Il primo settembre è capodanno

Domani -primo settembre- secondo il calendario bizantino, in uso nell’impero romano sin dal 312 per volere dell’imperatore romano Costantino I (306-337) e poi vigente fino al Settecento in parecchi paesi europei (Regno di Sicilia compreso), avrebbe dovuto essere il primo giorno dell’anno
Quell'inizio dell'anno civile, ma anche ecclesiastico (ancora osservato nella Chiesa Ortodossa e nelle Chiese cattolico-bizantine), rappresentava o meglio rievocava l’origine del mondo.
In quel giorno gli amici pranzavano insieme scambiandosi le strenne, doni augurali che consistevano più che altro in ramoscelli di alberi.
 
Non risulta che esistesse l’usanza di mangiare lenticchie.
Nell’Italia meridionale, in molte realtà grecaniche, e in alcuni paesi del nord si festeggia tuttora il capodanno il primo settembre, come da calendario bizantino.
 
Dal 1980 è stata ripristinata la festa del capodanno bizantino ad Amalfi, cittadina turistica in provincia di Salerno, che prevede la rievocazione di riti, cortei e concerti medievali, per ricordare gli antichi fasti della città.
 
In Sicilia, nei paesi ricadenti nel territorio dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, domani inizia l'anno liturgico.
Questa notte, trascorsa la mezzanotte, a Contessa le campane della Chiesa Madre suoneranno allungo.
 
Ci piace riportare il pensiero di Paolo Borgia sull'argomento:
Solo la scuola conserva la tradizione di iniziare l’anno come facevano i pastori e i contadini. Ormai essi contano poco.  
Invece l’anno inizia proprio quando non inizia proprio nulla; al più inizia il grande freddo.
Forse, però, possiamo ancora andare a ‘capo’ approfittando della pausa delle trombette  e degli altoparlanti spenti per cimentarci a pensare liberamente per risorgere.
A ciò serve il ‘capo d’anno’ che per essere una discontinuità simbolica di riposo plurale, è occasione per far bilanci definitivamente senza trucchi e senza inganni.

Contessa Entellina. Domani nell'aula consiliare "Francesco Di Martino" convegno sull'iconografia

Le icone, per un occhio non allenato, sembrano tutte uguali; tutte sullo stesso stile, tutte ferme ad una cultura ripetitiva.
Nonostante ciò cominciano ad entrare, alla grande, in tutte le case, in tutte le famiglie.
 
Viviamo nella società dell'immagine e l'icona cristiana rispetto alle immagini che ogni giorno ci passano sotto gli occhi è sicuramente una provocazione. Rispetto alle immagini a flusso continuo che la società odierna ci offre l'Icona cristiana ci dà, appunto provocatoriamente, l'immagine dell'eternità, o se vogliamo dell'intramontabilità.
 
L'immagine della società odierna (che può essere quella offertaci dalla tv, da internet, dell'arredo che ci circonda ...) ci offre i riflessi multicolori del tempo che scorre, ora con meraviglie raggiunte dall'uomo ed ora con miserie pure esse raggiunte dall'uomo. L'Icona cristiana di contro punta a trasmettere, sia pure in forma allusiva, il mondo definitivo della risurrezione, del mondo nuovo.
Il mondo delle immagini oggi correnti ci illude e ci sfugge, perché non è reale, esso non è in ogni caso per tutti.
Il mondo delle Icone cristiane ci parla di un mondo inafferrabile, ma non per questo irreale. Un mondo di oro diffuso di cui viene offerto a tutti di rivestirci, solo se sappiamo aprire gli occhi e saper leggere il Tutto.
Quel mondo, quel regno, è molto più vicino di quanto ciascuno di noi possa pensare.

Università. Forte incremento nelle iscrizioni ai test

Quasi tre candidati per posto, il 13 per cento in piu’ dell’anno scorso.
L’Universita’ di Palermo, alla scadenza delle iscrizioni ai test d’ingresso (28 agosto, alla chiusura degli sportelli bancari), registra un boom di aspiranti matricole: a fronte dei 10.017 posti disponibili nei corsi di laurea, i candidati sono 27.059. Un numero che nell’ultimo triennio e’ in costante crescita, dagli oltre 22 mila del 2011 si e’ passati ai quasi 24 mila del 2012 e agli oltre 27 mila di quest’anno.
Un segnale di interesse degli studenti e delle famiglie per l’offerta formativa dell’Ateneo palermitano.

Regione Sicilia. A breve cantieri di lavoro per €. 50 milioni

Fonte: Qds

A breve partiranno i nuovi cantieri-lavoro, finanziati dalla Regione con 50 milioni di euro.
Una cifra significativa se si considerano i tempi che attraversiamo.
Secondo alcuni osservatori in Sicilia si pensa sempre ai piccoli interessi di bottega, a perdere in mille rivoli risorse che invece avrebbero bisogna di essere valorizzate. In 20 mila nell’Isola si apprestano dunque ad attingere da questi cantieri-lavoro: tanti saranno i “posti di lavoro” assicurati ovviamente per un breve periodo, una manciata di mesi. 
 
 A beneficiarne saranno soprattutto i giovani, dai 18 ai 35 anni, portatori di handicap e immigrati.
I cantieri, per legge, sono definiti di pubblica utilità.
I progetti saranno individuati dai Comuni stessi che chiederanno i finanziamenti alla Regione per piccole opere pubbliche (bonifica di spiagge e pulizia di parchi e verde in genere), da qui l'accusa che siamo in presenza dell’ennesima colata di soldi che rischia di perdersi senza neanche rendersene conto. Perché il problema vero è anche quello della reale utilità di questi cantieri. 
 
Non essendoci manodopera specializzata si possono realizzare lavori di piccola entità. Per cui si finisce puntualmente con i Comuni che chiedono questi soldi per opere assolutamente superflue. Nella maggior parte dei casi per rifare marciapiedi. 

Hanno detto ... ...

Collegamento permanente dell'immagine integrataFERRUCCIO DE BORTOLI, direttore del Corriere della Sera
Finisce la tormentata era Bertone, con Parolin alla segreteria di Stato la svolta di governo del Papa

GIOVANNI VILLINO, giornalista palermitano
La portaelicotteri Illustrious della Royal Navy britannica ha lasciato il porto di Palermo lunedì mattina. Quasi duecento metri di armamenti e mezzi aerei sono scivolati silenziosi, poco dopo l'alba, davanti al prato del Foro Italico.
Ancora una volta la Sicilia si rivela un approdo strategico nell'area del Mediterraneo. Un'area che, con la task force navale di Mosca e la flotta guidata dalla nave ammiraglia britannica, torna ad essere "affollata". 
La presenza della nave inglese nel capoluogo siciliano sarebbe passata totalmente inosservata se alcuni soldati non fossero stati coinvolti, proprio al loro arrivo in città, in una mega rissa nella zona di via Bara all'Olivella. La notizia della scazzottata è rimbalzata velocemente su blog e quotidiani on line locali. La Illustrious, per tutta la durata della sua permanenza a Palermo, è stata all'interno del cantiere navale, lontana da occhi indiscreti.

GIUSY CANTONE, giornalista
La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di sabato 31 agosto 2013Berlusconi sfida Letta e spiazza le “colombe”. Scontro per la gestione del Pdl

LUCIANO VIOLANTE, dirigente Pd
Il modo in cui il Pd affronta la questione della decadenza del senatore Berlusconi contribuisce a definire la natura del partito. Essere un partito democratico indica un preciso modo di essere, come si desume da tutti i nostri documenti fondamentali.

ELVIRA TERRANOVA, giornalista palermitana
L'avvocato di Berlusconi, Coppi: "non so se e' valsa la pena di essere prudenti. Stiamo studiando soluzioni per tamponare i danni".
Collegamento permanente dell'immagine integrata

ROBERTO SAVIANO, scrittore
Claudio Abbado senatore a vita. La sua genialità sono certo porterà luce nelle stanze buie delle istituzioni italiane.
 
 

Scadenze. Oggi scade il termine per pagare la prima rata della Tares

Scade oggi il pagamento dell’acconto (prima rata) della Tares (Tassa sui rifiuti e servizi comunali), che da quest’anno sostituisce la Tarsu.

La Tares, tributo di nuova istituzione sulla raccolta dei rifiuti che già nel 2014 cambierà nome e conformazione, si dovrà pagare, quest'anno in tre rate. La prima entro il 31 agosto, la seconda entro il 31 ottobre e la terza entro il 31 dicembre.
Ogni Comune ha comunque fissato scadenziari tutti propri. A Palermo la prima rata scadrà infatti il 15 settembre.
  

venerdì 30 agosto 2013

Bilanci di previsione dei comuni. Per il 2013 prorogati i termini di 11 mesi su 12

Ancora una volta il governo ha prorogato i termini ai Comuni perché possano definire i bilanci. Questa volta è  arrivato a fissare la scadenza al 30 novembre, ad un mese dalla chiusura dell'esercizio.
La proroga è contenuta nel decreto Imu di due giorni fà.
Con questa proroga l'Italia conquista un record sul pianeta. La scadenza ordinaria -in tutti gli angoli del mondo- per approvare i bilanci di previsione è il 31 dicembre dell'anno precedente l'esercizio di riferimento.
Nel caso italiano basta una ulteriore proroga fino al prossimo 31 dicembre ed invece di parlare di "bilancio di previsione 2013" parleremo di "bilancio consuntivo 2013".
Nulla di cui meravigliarci: siamo governati da un premier nipote del consulente di Silvio Berlusconi, Gianni Letta. Siamo governati da due grossi partiti liberisti. Siamo governati da una classe dirigente che i giornali del pianeta definiscono cialtrona e corrotta al pari di quella che governa il Ghana.
 
Le motivazioni che ci vengono somministrate dal governo per questa farsesca situazione dicono:
-incertezza sui conti dei comuni.
In effetti i sindaci hanno difficoltà a potere chiudere i bilanci. Presumiamo
che anche il nostro sindaco, Sergio Parrino, abbia dei seri problemi a far quadrare i conti.
Ma, se difficoltà esistono in capo agli enti locali, questi derivano dall'inconcludenza del ceto politico nazionale, ed in parte da quello regionale, che ancora non definisce, non fissa, il grado di "concorso" ai bilanci dei comuni.
Il governo ancora non ha individuato i fondi con cui sostituire la rata di giugno e dicembre 2013 dell'Imu, ora abolite.
Berlusconi (che a suo tempo ha istituito l'Imu ha deciso, adesso, che va abolita, ma non si preoccupa di cosa dare in suo luogo ai Comuni).
Il nipote di Gianni Letta finora ha rintracciato la metà del gettito che sarebbe andato ai Comuni.
Ad otto mesi dall'inizio del 2013 il governo ha inoltre modificato la Tares e soprattutto la disciplina del Fondo di solidarietà comunale.
Questo era stato istituito con la legge di stabilità (l. 228/2013) al posto del Fondo sperimentale di riequilibrio. Però non è mai stato reso operativo.
La successiva legge 64/2013 l'ha parzialmente modificata ma l'impasse è rimasta tale e quale.
Esisterebbero, si dice, difficoltà su come procedere con la spending review.
Il governo, l'altro ieri, ha pertanto messo una pezza sulla triste situazione del "fondo di solidarietà": entro il 5 settembre i Comuni riceveranno 2,5 miliardi di euro.
 
I Comuni che non hanno approvato i bilanci dispongono, adesso, di altri tre mesi per farlo.
Il premier, nipote di Gianni Letta, pretenderebbe che in un paese dove non si è capaci di programmare la spesa pubblica ci sia Fiducia da parte degli investitori esteri.
E la borsa .... va giù !

Organizzazione e funzionamento dei Comuni nell’ordinamento repubblicano (2)

L'Italia dei Comuni

Fino al 2001

Prevalenza della tendenza accentratrice di matrice napoleonica e poca considerazione per le esigenze delle realtà preesistenti all’unificazione.
Oggi l'80% della popolazione italiana risiede in aree metropolitane, eppure la cultura dei Comuni ancora oggi si contrappone a quella dello Stato.

Punteremo a delineare assetti e sviluppi storici dei Comuni a cominciare dallo Statuto albertino (1848).
Teniamo però presente che in Sicilia durante l'ancien regime (feudalesimo) i comuni, chiamati allora "Università"(=tutto), si distinguevano in demaniali (ed erano meno di cinquanta) ed in feudali (erano parecchi di più, anche se con popolazione più ridotta).
Nei primi la presenza dello Stato (il Re) era più percepibile, nei secondi lo Stato (ente, Re) non esisteva affatto se non per il prelievo fiscale, tutto era in mano al barone del luogo (potere esecutivo, regolamentare della vita, giustizia etc.). I giurati, ossia gli amministratori locali, il capitano di giustizia ed i giudici, ossia il capo della polizia e la magistratura, la gestione di terre, feudi e centri abitati, erano tutte funzioni svolte dagli uomini del barone, uomini di sua fiducia e da lui scelti. Costui era un monarca con controllo assoluto sui territori da lui posseduti e governati.
Fino al 1859, con Statuto albertino vigente, ed anche dopo ad Unita' d'Italia avvenuta (1861), i sindaci di tutti i comuni  erano di nomina regia e questo vuole significare che il radicamento culturale delle popolazioni ai territori di appartenenza era fortissimo e che creare l'identita' nazionale era impresa non proprio facile.
Il sindaco scelto dai prefetti, che proponevano al governo centrale l'emissione del regio decreto, si voleva che fosse  mezzo di collegamento ed espressione dello Stato. Egli era chiamato a svolgere un ruolo ben distinto dai consiglieri comunali, era -doveva essere- il guardiano dello Stato.
La figura del sindaco ci servira' come chiave di lettura per capire la "ratio" su come lo Stato intendesse comportarsi con le realta' locali.
 RATTAZZI1) La legge Rattazzi del 1859 assegna una forma di governo ai comuni che in seguito si evolvera', ma conservera' per lungo tempo gli aspetti strutturali di base:
-Sindaco -  di nomina regia
-Esecutivo - non coincide esattamente con l'attuale Giunta, tuttavia si tratta di collaboratori del sindaco
 -Consiglio Comunale
Ad Unita' d'Italia avvenuta il tessuto sociale del paese appare variopinto e per nulla unitario.
L'Italia era e restera' ancora per molti decenni un Paese di comuni con identita' specifiche locali. L'identita' nazionale appartiene, come fatto culturale, a ristretti gruppi sociali, estreme minoranze. "Fatta l'Italia bisogna fare gli italiani" era il convincimento dei ceti che avevano partecipato al moto risorgimentale.
Per dire quale fosse il livello culturale: era facile far scoppiare attriti, con conseguenze di atti di violenza, fra la popolazione di Bisacquino e Contessa, per vicende di confini territoriali fra comuni.
Inoltre ogni singolo Comune non esitava a contestare provvedimenti delle Prefetture (ossia con l'organo che rappresentava lo Stato). Le Prefetture non esitavano a sciogliere i Consigli Comunali con ricorrenza oggi ritenuta incredibile. I sindaci fedeli all'identita' nazionale non li si trovava con facilita' perche' l'orizzonte culturale e politico non andava oltre i confini del comune, ritenuti invalicabili agli influssi esterni ed guardati e custoditi come tali da secoli di dominio baronale.
A Contessa nei primi anni dell'Unita' la Prefettura non si fido' del ceto dominante locale, il ceto che da secoli forniva -e fornira' ancora- sacerdoti, amministratori del Municipio e dei feudi della baronia. Questa classe dirigente si era sviluppata nell'ambito del riformismo di Domenico Caracciolo, il vice-re borbonico di fine Settecento, era quindi si' anti baronale ma aveva fatto propria la vocazione filo borbonica.
Basto' comunque la nomina per alcuni mesi di un sindaco savoiardo fatto venire da Salaparuta perche' il ceto dominante locale si allineasse pure esso alla volonta' della Prefettura e si riappropriasse, anche formalmente occupando la carica di sindaco, della guida del Municipio.
 Antica Stampa del Ponte VecchioNel 1865 la Capitale del Regno viene trasferita da Torino a Firenze ed il governo centrale impone l'unificazione amministrativa, ossia la decadenza delle legislazione sorta sotto gli stati preunitari e l'applicazione della legislazione piemontese.
 Una novita' consiste nella circostanza che i Comuni hanno l'unico interlocutore nelle Prefetture (decentramento dalla Capitale al capoluogo di provincia delle funzioni statali).
Le funzioni dello Stato che prima avvenivano nella Capitale adesso vengono svolte in periferia, ma pur sempre da funzionari statali (prefetti). Nulla a che vedere, quindi, col concetto di autogoverno locale, che in qualche modo le popolazioni conoscevano da secoli sia pure sotto l'egida baronale.
I comuni hanno perso tutte le loro antiche funzioni e lo svolgimento dei servizi tipicamente locali sono proposte alla Prefettura dal sindaco, che non e' altro che "ufficiale del governo" di nomina regia.
I comuni quindi non hanno piu' funzioni proprie ma "competenze derivate" da quelle dello Stato (mediante la prefettura) come ancora oggi, per esempio,  restano le funzioni di Stato Civile o dell'Anagrafe.
 Nel 1888 viene varata una nuova legge sulle amministrazioni locali (Legge Crispi). Nei comuni di grosse dimensioni demografica il sindaco viene eletto dai Consigli Comunali, quindi rappresenta finalmente oltre allo Stato anche i cittadini. E' un primo labile segnale in direzione dell'autogoverno locale; tuttavia i comuni restano enti di derivazione statale (centralismo statale) ed il sindaco continua a svolgere le funzioni non per conto del comune ma dello stato (ufficiale dello stato) e quindi, in questa veste,  giura dinanzi al Prefetto. Essendo eletto dal Consiglio egli puo' essere -adesso- revocato sia dal Consiglio che dalla Prefettura, che rappresenta lo Stato Centrale.
La Giunta, in seguito alla ulteriore riforma del luglio 1896, diventa pure essa "organo di governo", da semplice "collaboratore del sindaco" che fino ad allora  era stata.
Essa deve essere formata, per intero, da esponenti che emanano dal Consiglio Comunale. Inoltre, a prescindere dalle dimensioni demografiche, la normativa del 1888 si applica a tutti i comuni, quindi anche a Contessa.
Il Sindaco puo' essere revocato dal Prefetto se non si attiene a quanto sufficiente per degnamente rappresentare lo Stato, mentre dal Consiglio con una mozione:
-con voto dei 2/3 dei componenti e la deliberazione diventa immediatamente esecutiva,
-che se non si raggiungono i 2/3 dei voti ma la semplice maggioranza assoluta fa passare la decisione al Prefetto.
Nel contesto finora illustrato alle province spettava -pure ad esse- il ruolo di circoscrizione del decentramento dello Stato. Al vertice di esse era il Prefetto, rappresentante del governo centrale,
Come si puo' cogliere a colpo d'occhio un ruolo, quello delle province, ben diverso da quello odierno sancito dalla Costituzione del 1948 e dalla revisione costituzionale del 2001 che ne fa, appunto-
-ente previsto in Costituzione
-munito di autonomia politica, normativa, amministrativa e finanziaria.
(aggiungiamo noi, i-n-u-t-i-l-e).

Anche dopo la riforma del 1896 rileviamo che i comuni non dispongono di alcuna reale autonomia. Essi sono organizzati da disposizioni che arrivano dallo Stato centrale e sottoposti a controlli sia sugli organi (sindaco, giunta e consiglio) che su qualsiasi provvedimento questi adottano (ordinanze, deliberazioni etc.).


(segue)

Non saremo più palermitani, milanesi o contessioti. Tutti italiani

Un simbolo, un servizio fra i più antichi che ha caratterizzato nell'immaginario collettivo la presenza dei Comuni sui territori è l'Anagrafe della Popolazione. 
Ogni Comune ha sempre avuto questo servizio e ciascun cittadino vi è registrato. Il Comune di registrazione è quello che dà una delle impronte identificative al cittadino. Quest'ultimo infatti può essere cittadino residente a Milano, Palermo o Contessa Entellina.
La carta di identità è il documento che attesta la localizzazione dei cittadini sul territorio nazionale. Negli anni più recenti il rilascio di questo documento è stato possibile ottenerlo presso qualsiasi comune del territorio nazionale, però è servito il nulla osta del Comune di residenza.
Su questo storico Servizio dei Municipi d'Italia sta per arrivare una novità.
E' quasi pronto il via al passaggio dall’anagrafe comunale a un’unica anagrafe nazionale.
La centralizzazione dell’anagrafe dovrà infatti completarsi entro il 31 dicembre 2014.
La macchina amministrativa si è ormai attivata e porterà alla costituzione dell’anagrafe nazionale della popolazione residente, nella quale confluiranno l’indice nazionale dell’anagrafe, e l’anagrafe della popolazione residente all’estero (aire).
E' prossimo a crollare, quindi, uno dei simboli del municipalismo italico.

Tributi Locali. Va via l'Imu ed arrivano nuove -più pesanti- imposte

Novità per la vita dei Comuni sono in arrivo. Il Consiglio dei Ministri ha varato una nuova tassa sui rifiuti e una service tax sui servizi indivisibili.
Le modalità operative di queste novità però non sono note perché saranno inserite entro metà Ottobre nel disegno di legge sulla stabilità (prima definita "la finanziaria").
In pratica si è fatto finta di abolire l'IMU e si è -al suo posto- istituita una nuova tassa (chiamata, ma solo per poche ore,  Taser (poi si è scoperto che è il nome di una pistola).
Il governo presieduto dal nipote di Gianni Letta ha
1)  cancellato l'Imu sull'abitazione principale
2) ha in buona sostanza rimodulato la Tares.
3) ha istituito  il nuovo tributo che dovrà fornire un gettito superiore.
 
I sindaci avranno più tempo per approvare i bilanci annuali di previsione 2013 e, per le deliberazioni di approvazione delle aliquote e delle detrazioni Imu, nonché per i regolamenti d'imposta.
ll nuovo termine di approvazione dei bilanci di previsione degli enti locali slitta dal 30 settembre al 30 novembre.
Il decreto legge approvato, tra l'altro, prevede che la tariffa 2013 sui rifiuti potrà essere commisurata
alla quantità e qualità media ordinarie dei rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte, nonché al costo del servizio sui rifiuti.
 
La service tax  entrerà in vigore dal 1° gennaio 2014 ed avrà due componenti: «la gestione dei rifiuti
urbani (Tari) e la copertura dei servizi indivisibili (Tasi)». Per la prima «le aliquote saranno commisurate alla superficie e nel rispetto del principio comunitario che "chi inquina paga" e comunque in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio». Sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani.
Per i servizi indivisibili, «il comune potrà scegliere o il criterio della superficie o quello della rendita catastale».
Il comune avrà adeguati margini di manovra, nell'ambito di limiti fissati verso l'alto. Viene cioè preservata la capacità fiscale dei comuni, nel pieno rispetto dell'autonomia finanziaria sancita dalla Costituzione.
 
Su queste problematiche il Blog tornerà ad occuparsi nei prossimi giorni.
 
 

Hanno detto ... ...

La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera SILVIO BERLUSCONI, ex premier
«Eliminarmi sarebbe una ferita alla democrazia»

MARIO MONTI, ex premier
«Si facciano accertamenti ma la legge Severino è costituzionale»

Collegamento permanente dell'immagine integrata

GIORGIO BENVENUTO, già Segretario generale Uil
Collegamento permanente dell'immagine integrata1) Paradossi italiani. La legge sul prestito d'onore ai giovani è stata utilizzata in due anni solo da597 giovani; in USA da 39 milioni
2) Ecco come non funziona l'Italia: recapitati in una unica soluzione la Stampa di tutt'agosto a Roma !!!!
3) Burocrazia italiana. Sono 490 le norme attuative delle leggi del governo Monti che sono inoperanti, mancando ancora i relativi provvedimenti

mercoledì 28 agosto 2013

Precari degli enti locali. Il disegno di legge di Enrico Letta in Sicilia non garantisce nessuno

Allarme per il destino degli oltre 20.000 lavoratori precari degli enti locali, in Sicilia. Eppure da qualche giorno telegiornali e carta stampata hanno riportato notizie rassicuranti in quanto il governo -presieduto dal nipotino di Gianni Letta- ha varato un disegno di legge proprio a beneficio dei precari della pubblica amministrazione.
I sindacati  pero' adesso fanno sapere che sulla base di questo disegno di legge, in Sicilia, non piu' di 2000/3000 unita' potranno essere assunte in quanto i vincoli imposti dal disegno di legge non sono posseduti dai comuni dell'isola. Inoltre fanno osservare che a stabilire i profili delle unita' lavorative da  assumere saranno i sindaci e questa circostanza,  in Sicilia, significa che "chi ha amici andra' in paradiso mentre chi non non ha restera' nella valle di lacrime". In altre parole in Sicilia non esistono sindaci che ignorino i meccanismi del piu' becero  clientelismo.
Giampiero D'Alia, ministro  della Funzione Pubblica, gia' di area cuffariana, controbatte che col disegno di legge si aprono finalmente i concorsi, passaggio obbligato per la stabilizzazione ed aggiunge che nessuno deve attendersi assunzioni di massa senza il rispetto dei parametri di economicita' ed efficenza.
Quali sono i requisiti ed i vincoli imposti dal disegno di legge ?
- Tutti i posti vacanti degli enti locali vanno messi a concorso  ed il 50% di questi sono da riservare ai lavoratori precari;
Dove stanno i problemi allora  ?
C'e' che i Comuni per indire i concorsi vacati in pianta organica
1) non devono sforare il patto di stabilita',
2) non devono sforare la soglia del 50% della spesa corrente destinata al personale,
(questa condizione ci ricorda la diatriba ancora in atto fra Servizi Finanziari ed Amministrazione Comunale a Contessa Entellina, per l'assunzione di un funzionario a tempo determinato),
3) la Regione trascorsi cinque anni dalla stabilizzazione non somministrera' ai comuni, come fa attualmente, il 90% della spesa oggi destinata ai precari.
In Sicilia questi vincoli non sono sostenibili dai Comuni ed inoltre quell'ipotizzato 50% di posti liberi in organico da mettere a concorso e destinarlo ai precari corrisponde a qualcosa di molto, ma molto, irrisorio.
Secondo i sindacati e l'Anci Sicilia ben 200 Comuni non rientrano entro i parametri fissati dal governo del nipotino di Gianni Letta.
Il ministro D'alia, finito nel mirino della contestazione dei sindacati, replica che questo governo sta facendo qualcosa per i precari e che questi, se insoddisfatti, dovrebbero prendersela con i governi precedenti che hanno creato masse di precari.
 Occorrerebbe prendersela, quindi, con Toto Cuffaro e predecessori, aggiungiamo noi.

Assemblea Regionale Siciliana
Ieri -per intanto- l'Assemblea Regionale Siciliana ha votato la proroga dei contratti in essere con i precari degli enti locali siciliani fino al 31 dicembre.

Comune di Contessa Entellina. Definita la graduatoria per assumere un ingegnere a tempo determinato


Il Comune di Contessa Entellina ha vissuto nelle ultime settimane l'ennesimo confronto (punti di vista differenti, preferiamo definirli noi) fra l'Amministrazione di Sergio Parrino e l'apparato burocratico cui compete formulare pareri sugli atti deliberativi.



La contrapposizione verte sulla possibilità o meno che il Comune possa assumere a tempo determinato e part-time un ingegnere che dia il senso di marcia ai "Servizi tecnici".



I Servizi Finanziari ed il Revisore dei Conti hanno ritenuto che il Comune non possiede i requisiti ed i parametri finanziari.



La sensazione è che, nella sostanza ma con accenti differenti, le due parti che si "fronteggiano" facciano riferimento alle medesime normative ed ai medesimi paletti ma ne traggano conclusioni differenti.



In una società "razionale" entro la quale, nel terzo millennio, viviamo non sarebbe impresa difficile trovare il punto focale .... e trarne le conseguenze in favore o meno dell'una o l'altra posizione; però ci pare che non lo si vuole congiuntamente individuare, manca il dialogo (riteniamo noi).



Aggiornamenti 

L'Amministrazione ha già curato la selezione e redatto la graduatoria degli aspiranti.



In una situazione che possiede tutte le condizioni della reciproca sfiducia (o la norma fa divieto o consente, non è ragionevole che si lasci nell'opinione pubblica dubbio alcuno),   giustamente -dal suo punto di vista- si inserisce adesso il gruppo consiliare di minoranza con una mozione con cui prende le ragioni della struttura burocratica e del Revisore dei Conti.

Non si sta in pratica rasentando il massimo dell'eleganza operativa.



In graduatoria leggiamo, comunque, al primo posto il nome dell'Ing. Domenico Triveri, che da alcuni anni ha già ricoperto la funzione di dirigente del Servizio tecnico, quindi quello dell'Ing. Salvatore Cottone e dell'Arch. Maurizio Parisi.