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sabato 12 gennaio 2013

Sono trascorsi 45 anni. Manifestazioni di memoria del terremoto sono programmate in tutti i Comuni - Solamente Contessa Entellina non spunta nel programma concordato fra i sindaci della Valle

Sono trascorsi 45 anni. Sono tanti, eppure per chi allora c’era è tutto conservato in maniera indelebile nella memoria.
Era domenica quando all’ora di pranzo, in quel 14 gennaio, la terra nella Valle del Belice tremò. Non scattò tuttavia alcun allarme, le scosse di terremoto in questa terra ci sono sempre state senza che abbiano procurato gravi danni.
Fu durante la notte che invece accadde l’irreparabile. Ci furono delle scosse premonitrici, ma la gente non tutta avvertì l’esigenza di mettersi al riparo, fuori casa. Anche perché fuori la neve raggiungeva in più luoghi i cinquanta centimetri. Lo spiazzo Greco, ad esempio, era ricoperto di neve e la gente cominciò ad adunarsi lì solamente dopo  la grande scossa, quella in cui perse la vita il concittadino Agostino Merendino.
Ovviamente i punti di aggregazione dopo la grande scossa furono tanti oltre a quello dello Spiazzo Greco: Santa Rosalia, Giarrusso, Case popolari, Ponte etc.
Tutto l'impegno aggregativo e di conforto avveniva un po’ nella spontaneità, ma apparve evidente il coordinamento scattato immediatamente da parte del giovane Sindaco, Francesco Di Martino, costretto a correre da un punto aggregativo all’altro.
Solamente nella mattinata del 15 gennaio finalmente arrivarono, da fuori, forze dell’ordine e soccorsi per la gente impaurita ed infreddolita.

Memoria del terremoto si terrà nei prossimi giorni in tutti i comuni del Belice.
Ad oggi nulla risulta tuttavia programmato a Contessa Entellina.
Nessun cittadino qui da noi, peraltro,  si stupisce dell’inerzia (inconcludenza) di chi dovrebbe attivarsi e non lo fa.
Vediamo la scaletta fissata negli altri comuni:
 
-Il 12 gennaio alle ore 11.00 a Partanna, presso le scuderie del Castello Grifeo, è prevista una conferenza stampa-dibattito dal titolo “Oltre il Terremoto”

- nel pomeriggio a Gibellina alle ore 17.00 presso l’auditorium “L. Corrao” i Consigli delle unioni dei Comuni presenti nelle tre provincie proveranno a fare il punto sul futuro del territorio belicino.
-Il 13 gennaio alle ore 11.00 a Salaparuta, presso i ruderi della Chiesa Madre S. Caterina nel vecchio centro, è prevista la Santa Messa in suffragio delle vittime del sisma, celebrata da S.E. Mons. Domenico Mogavero Vescovo di Mazara del Vallo.
-Il 14 gennaio a Poggioreale, alle ore 15.00 sarà effettuata una visita guidata ai ruderi della vecchia città,
-alle 17.00 nella Chiesa Madre si celebrerà la Santa Messa
- alle ore 18.00 nell’aula consiliare “Cangialosi” saranno presentate le linee guida del progetto di recupero del vecchio centro,
-Sempre il 14 gennaio alle ore 18.30 a Menfi, presso il Museo civico Palazzo Pignatelli si aprirà la mostra “segni d’Arte dalle chiese di Menfi distrutte dal terremoto del ‘68”
-e alle ore 19.00 in piazza Vittirio Emanuele si proietteranno documentari sul terremoto nel belice “1968 Immagini e Ricordi”.
-La serata del 14 gennaio si chiuderà a Montevago dove è prevista per le ore 22.00 la consueta “Fiaccolata commemorativa in memorie delle vittime del sisma”che si articolera per le vie del nuovo centro fino ad arrivare ad i ruderi del vecchio abitato.
- la mattina del 15 gennaio a Gibellina, dove alle ore 9.30 presso l’auditorium-museo civico “L.Corrao” inizierà il convegno “Dalla distruzione del territorio alla rinascita di una comunità” e a seguire “io mi ricordo, La memoria del terremoto del ‘68”, il filmato di Salvo Cuccia “Ludovico Corrao realizza il Sogno” e infine l’inaugurazione della mostra fotografica “Belice’80, dal reportage del 1981 per la XVI Triennale di Milano” a cura di Roberto Collovà.
- a Sambuca di Sicilia, presso il Teatro Comunale, con inizio alle ore 9.30,si svolgerà il convegno sui nuovi meccanismi di prevenzione “sensore sismico-brevetto G.Bavari”.
-Il pomeriggio del 15 gennaio si torna a Menfi, dove alle ore 16.00 presso il Centro civico Polifunzioanale sarà scoperta l’opera dello scultore romeno Stefan Calaresanu, “La Campana della Memoria” di seguito il concerto dei “Ribeira Brass Quintet” con la presentazione dell’Almanacco Menfitano per finire in Chiesa Madre, alle ore 19.00, dove sarà celebrata la Santa Messa in ricordo delle vittime del terremoto.
- Concelebrazioni eucaristiche saranno inoltre effettuate, sempre nella giornata del 15 gennaio, alle ore 18.00 a Santa Ninfa presso la chiesa Cristo Risorto e a Santa Margherita Belice alle ore 17.00 presso la Chiesa Madre, seguita dalla deposizione di una corona di fiori al “Cristo Redentore” in via
della Libertà.

1 commento:

  1. Di quella notte restano incancellabili nella memoria di chi scrive:
    1) le grida, i lamenti dei familiari del compianto Agostino che dalla Via Croja (luogo della più grande tragedia avvenuta a Contessa E.) arrivavano nello Sp.zzo Greco;
    2) La successiva narrazione di Francesco Di Martino, il sindaco, che coadiuvato da un solo Vigile resosi reperibile e disponibile ha setacciato -strada dietro strada- l'intero paese, nel corso della notte, per appurare se nuclei familiari composti da soli anziani e/o ammalati fossero rimasti nelle case ormai pericolanti.
    In due, Sindaco e Vigile, soccorsero alcune decine di vecchi concittadini e di ammalati impediti dal loro stato a mettere in salvo e di lasciare le loro abitazioni.
    Oltre a loro due (Sindaco e Vigile) a Contessa E. in quell'anno, in quella notte, non ci furono volontari, volenterosi, che si misero a disposizione del prossimo, se costui non era un parente o un vicino di casa.
    A distanza di 45 anni dai fatti è giusto rilasciare questa amara testimonianza.
    IlContessioto

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