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mercoledì 23 gennaio 2013

I parlamentari all'Ars con l'assenteismo rubano la diaria ? No, esercitano liberamente il mandato

Aveva suscitato tanto clamore, persino una denuncia alla
Procura della Repubblica da psrte del Codacons, l'iniziativa del
M5S di segnalare che qualche giorno fà su 59 tesserini inseriti nelle
feritoie ben 30 erano lì in assenza dei deputati proprietari.
Il Presidente Ardizzone, con testi costituzionali in mano ha spiegato ...
 
Comunicazioni della Presidenza

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, potete pure rimanere in Aula estraendo i tesserini.

Prima dell’abbandono dell’Aula, come fatto politico - anche questo è un modo di esprimere la propria posizione politica - ho il dovere di fare una comunicazione, anche con riferimento alla precedente seduta.

Sono e devo dire, purtroppo, tenuto a svolgere alcune considerazioni sulla normativa che presiede alla presenza in Aula dei deputati, perché pensavo fosse chiara a tutti.

In primo luogo, occorre tenere distinta la presenza ai fini amministrativi da quella sulle votazioni. Giova infatti ricordare, così come comunicato nella seduta n. 3 del 12 dicembre 2012, che il primo tipo di rilevazione, quella amministrativa, consente di evitare la decurtazione della diaria anche se il parlamentare, per propria insindacabile scelta politica, decida di non prendere parte ad alcuna votazione o in genere ai lavori parlamentari.

Ciò non a tutela di ipotetici assenteisti, ma per diretta disposizione di rango costituzionale, art. 67 della Costituzione e art. 3 del nostro Statuto, che prevedono il divieto di mandato imperativo volto ad assicurare la piena libertà dei deputati nello svolgimento della loro attività.

Lo stesso principio si evince a contrario dalla espressa previsione della “mancanza del numero legale”, nel corso della seduta che è disciplinato, come sanno tutti coloro che hanno dimestichezza con le cose della politica, come uno degli strumenti in possesso dei deputati per fare valere la loro posizione in ordine all’argomento in esame. Ricordo, per converso, che la prassi parlamentare conosce l’opposto strumento, il cosiddetto “ostruzionismo parlamentare” che è funzionalmente teso

allo stesso fine.

Ogni valutazione sul comportamento e sull’opportunità politica di partecipare o meno ai lavori parlamentari è quindi rimessa al giudizio dell’opinione pubblica, che si sostanzia, sia nel giudizio espresso dai media sia, da ultimo, nell’eventuale “sanzione elettorale”.

Ricordo, poi che, proprio da ultimo, con disposizione del Segretario generale del 4 dicembre 2012, gli assistenti parlamentari, oltre a custodire i duplicati del badge di ciascun deputato, sono tenuti, provvedendo a prenderne nota, a consegnare gli stessi esclusivamente ai loro titolari, avendo cura che siano restituiti a fine seduta e annotandone l’eventuale mancata riconsegna.

Annunzio infine che, compatibilmente con quanto testé detto, il Consiglio di Presidenza tornerà presto ad occuparsi della vicenda per eliminare il pericolo di qualsiasi comportamento improprio, che non mi risulta ci sia stato.

Tanto sentivo di rassegnare all’Assemblea nella mia funzione di garante dell’Istituzione parlamentare, sia nei confronti dei diritti e dei doveri del parlamentare, sia nei confronti dei diritti del popolo siciliano.

A maggior ragione sto dando distribuzione, io in questo momento, alla stampa di copia delle presenze e delle assenze della volta precedente perché, siccome la memoria inganna ciascuno di noi

e non ci sono atti ufficiali, ciascuno ricordando ha fatto risultare presenti o assenti sulla base di quello che ricordava.

Abbiamo avuto il caso eclatante dell’onorevole Vinciullo, che posso assicurare che era presente, il caso dell’onorevole Picciolo che risultava in congedo, come risulta dai verbali. Per cui io, per il futuro, pregherei ogni parlamentare di attenersi rigidamente al Regolamento interno per evitareequivoci perché ne va della dignità di quest’Aula che non riguarda il singolo, né i singoli Gruppi né i singoli parlamentari, ma tutti noi.

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