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giovedì 17 gennaio 2013

Genovese, Crisafulli, Papania ... cosa hanno di Sinistra ?

La Sicilia, ci viene ripetuto in queste ore dai media, appare dal punto di vista elettorale in bilico e potrebbe essere determinante per la maggioranza parlamentare che si andrà a formare al Senato dopo il 24 febbraio.
Per chi ha sempre votato nella galassia della Sinistra italiana si prospetta a questo punto una grande e grave responsabilità.

A) La storia recente del Partito Democratico, con la sconfitta di Renzi e la vittoria di Bersani, ha riportato sulla scena purtroppo i i soliti volti e le solite idee, e favorito, peraltro, il ritorno di Silvio Berlusconi sulla scena. Addirittura si sussurra dell'assegnazione a Veltroni e a D'Alema di due ministeri di peso in caso di vittoria di Bersani. C'è da rabbrividire !

B) Se ci soffermiamo sul Pd locale, quello siciliano, ci accorgiamo che i politici di lungo corso sono tutti rigogliosi ed in procinto di riconfermare il loro domicilio nel comune di Roma. Il partito di Papania e Gucciardi ma anche di Crisafulli e Capodicasa e Genovese è il partito della muffa ed il partito di stagioni nient’affatto gloriose.

C) In Sicilia il Pd ha sostenuto il governo di Raffaele Lombardo, ed è stato protagonista di prove di forza nei confronti del resto della Sinistra per far valere la vergognosa teoria della vocazione maggioritaria (ossia autosufficienza). I dirigenti locali del partito sanno benissimo di non avere alcun appeal elettorale e la debacle dei notabili alle primarie, a Palermo, si pensi al caso D’Antoni e/o Mattarella, tutti a sostegno di Bersani, ne è la conferma.

D) Adesso spetta al cittadino valutare. Cosa questi esponenti di partito abbiano realmente contribuito a fare nei confronti dei propri concittadini è un mistero. E mentre Bersani a Milano sceglie Umberto Ambrosoli e candida Pietro Grasso, in Sicilia ci assegna capolista Corradino Mineo persona di valore ma che mai nulla ha mostrato di voler fare per la nostra terra e la scelta degli altri componenti la testa della lista cade sui soliti esponenti in auge da anni, fra cui il senatore Papania, Crisafulli e Genovese.

E) E’ legittimo che l’elettorato di Sinistra non voglia votare il Pd siciliano? Io penso di si. Non sappiamo, ad oggi, se il senatore Papania sia indagato o meno (e magari non lo è), ma non è questo il punto: il solo dubbio dovrebbe bastare a questo partito, che rivendica ascendenti come Pio La Torre, a fermarlo per un turno. A dire il vero, potrebbe essere lo stesso senatore, con eleganza, a fare il bel gesto. Così come la precedente disavventura giudiziaria (di cui scrivono i compagni di partito e di cui racconta lo stesso senatore), per quanto culminata con l’estinzione del reato, dovrebbe bastare: nei Paesi occidentali a democrazia avanzata funziona così (in quei paesi finanche le assoluzioni, automaticamente, non consentono un rientro in politica), ma magari i compagni di partito del senatore Papania non lo sanno. Come non sanno che il ruolo della libera stampa è quello di informare. Basterebbe finanche aver visto qualche film americano per divenire esperti. In realtà, gli aspetti giudiziari, c’entrano poco: il Pd siciliano è inadeguato, culturalmente e politicamente. Hanno sostenuto il governo Lombardo e finanche fiancheggiato Cuffaro. Cosa chiedere di più?  E non parliamo degli inciuci nei piccoli comuni dove ad un sindaco di Forza Italia (poi Grande Sud) è stato associato per cinque anni un Vice-Sindaco pseudo-Pd. Pseudo Pd perchè la mattinata in cui si stesero le liste era personaggio Udc ed il pomeriggio divenne personaggio Pd.

F) Bersani, dunque, non ripeta, per favore, la litania del voto utile: l’elettore ed il cittadino meritano rispetto. Il ricatto della vittoria di Berlusconi non serve ed è indegno: Bersani poteva pensarci al momento della formazione delle liste ed al momento in cui i vari notabili locali lo hanno sostenuto in blocco, per prevalere su Renzi.
Queste liste adesso allestite fanno lo stesso odore che facevano le liste democristiane. Indro Montalelli, in una occasione in cui volle votarle -pare sia stata l'unica volta- , si turò il naso. Oggi non c'è motivo di tanto sacrificio, di turarsi il naso. La democrazia progressista è più ampia del Pd.

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