StatCounter

mercoledì 23 gennaio 2013

DOCUMENTI: Il Ponte sullo Stretto che la classe dirigente non vuole

Ci piace pubblicare la cronostoria del Ponte di Messina,
cosi come ricostruita dall'Assessore alle Infrastrutture nel
suo intervento nell'Aula di Sala d'Ercole nella giornata di ieri.

BARTOLOTTA, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Signor Presidente, onorevoli deputati, riprendo dall’ultima seduta, quando abbiamo ascoltato diversi interventi su questa mozione presentata dall’onorevole Ferrandelli, sicuramente di importanza notevole per un’opera che, senz’altro, riteniamo strategica nell’interesse non soltanto del panorama regionale siciliano ma anche di quello nazionale e, devo dire, anche internazionale.

E’ ovvio che i dubbi, le perplessità della mozione e di tutto ciò che, in questi anni, noi tutti, abbiamo potuto seguire con determinate problematiche che riguardano diversi aspetti procedurali ma anche contenuti essenziali dell’iter progettuale che porterà, ancora questo non lo sappiamo, alla realizzabilità dell’opera, pone di una convinta e profonda valutazione in merito alla problematica.

Per una sorta, devo dire, di puntualità di dati perché nella scorsa seduta ci sono stati vari interventi  anche con dati che in un certo senso contrastavano tra di loro, io mi permetto di fare una elencazione puntuale, se così vogliamo, di quelli che sono stati i vari passaggi, ad oggi consumati, e che ci hanno portato allo stato attuale, circa il percorso procedurale dell’opera Stretto di Messina.

Ovviamente una ricostruzione puntuale, che è stata fatta dal nostro Assessorato sulla scorta degli atti d’uffici, e anche intervistando e anche raccogliendo dati dagli altri Istituti e gli altri organi che sono interessati nel procedimento di progettazione del ponte sullo stretto di Messina.

Ritengo doveroso avviare questa breve disamina: a partire dal 2001, allorquando nella delibera CIPE n. 121 l’opera ‘ponte stretto di Messina’, viene inclusa come opera già avviata con legge propria. Si conferma il carattere di rilevanza nazionale, e il costo previsto iniziale è di 4.957, 99 Meuro, e la previsione di spesa, nel triennio 2002 - 2004, è di 305 Meuro.

Nel 2002 il decreto legislativo n. 190 stabilisce le procedure per l’approvazione dei progetti e individua nella società ‘Stretto di Messina Spa’ il soggetto aggiudicatore.

Il Gruppo di alto livello per la rete di trasporto Transeuropea, include, nel 2003, il ponte sullo stretto tra i diciotto progetti prioritari a livello europeo, da rendere operativi entro il 2020.

Gli assessorati per l’ambiente ed i beni culturali delle regioni Calabria e Sicilia esprimono parere favorevole, con raccomandazioni e prescrizioni. Il 31 luglio il Ministero delle Infrastrutture trasmette  al CIPE la relazione strutturale sul progetto preliminare, il CIPE con delibera n. 66 del primo agosto, approva il progetto preliminare del ponte sullo Stretto e dei suoi collegamenti, determinando l’accertamento della compatibilità ambientale dell’opera, e il perfezionamento, ad ogni fine, ovviamente, urbanistico ed edilizio dell’intesa Stato-Regioni sulla sua localizzazione.

Il costo previsto è di 4.684,3 M/euro, a valori determinati nel 2002.

In novembre viene firmato l’accordo di programma dal Ministero Infrastrutture dal Ministero dell’Economia e dalle regioni Calabria e Sicilia, RFI - ANAS e Società Stretto di Messina S.p.A.

A dicembre il Consiglio dei Ministri dei trasporti europei, approva la proposta della Commissione del primo ottobre di revisione delle reti transeuropei che prevede anche la realizzazione del ponte sullo stretto.

A gennaio del 2004 sono approvati, la Convezione e l’allegato piano finanziario; il Ministero per le Infrastrutture e la Società stretto di Messina stipulano l’atto aggiuntivo della nuova Convenzione, relativa alle modalità di approvazione dei futuri aggiornamenti del piano finanziario. Viene pubblicato il bando di gara dello Stretto di Messina S.p.A per la selezione del General Contractor al quale affidare la progettazione definitiva e la realizzazione dell’opera.

Nella relazione presentata al Parlamento dalla struttura tecnica del Ministero, in data 30 dicembre si riporta che il 40% del costo totale è a carico della Società stretto di Messina, il restante 60%, da reperire sui mercati internazionali, senza garanzie dello Stato, questo per puntualizzare anche un passaggio che giovedì scorso era stato fatto sulle risorse da destinare alla realizzazione del ponte.

Nel 2005, e per l’esattezza il 12 ottobre, la gara viene aggiudicata in via provvisoria alla cordata che viene guidata da Impregilo S.p.A. con la SAC S.p.A e la Società italiana per condotte acque S.p.A., queste le principali imprese che fanno parte di questa holding.

L’inizio dei lavori è previsto per il 2006 e avrà una durata di sei anni.
Il 24 novembre il Consiglio di amministrazione dello Stretto di Messina SPA delibera l’aggiudicazione definitiva per la gara del General Contractor a raggruppamento guidato da Impregilo.

Il 16 gennaio del 2006 viene firmato il contratto con Parsons Transportation Group per l’affidamento dei servizi di project management consultant riguardanti le attività di controllo e verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del Ponte sullo Stretto e deis suoi collegamenti stradali e ferroviari.

Il 26 marzo viene sottoscritto il contratto tra la “Stretto di Messina S.p.A.” e la società Impregilo capogruppo mandataria del raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) per l’affidamento al Contraente generale della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina ivi compresi i suoi collegamenti stradali e ferroviari.

Il contratto è del valore di 3,9 miliardi di euro e prevede 10 mesi per la progettazione definitiva ed esecutiva e cinque anni per la realizzazione dell’opera.

Nel 2008 il Cipe con delibera n. 91 del 30 settembre prende atto dell’imminente scadenza, 5 novembre 2008 per l’esattezza, del termine quinquennale di efficacia del vincolo preordinato all’esproprio derivante dalla delibera n. 66/2003 e delle possibilità di approvare entro tale termine il progetto definitivo dell’opera.

Delibera, quindi, che venga reiterato il vincolo preordinato all’esproprio sugli immobili interessati dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina il cui progetto preliminare è stato approvato con delibera dell’1 agosto 2003, n. 66.

Nel 2009 l’opera è contemplata dalla delibera CIPE n. 10 di ricognizione sullo stato di attuazione del bis. Il decreto legge n. 78 assegna alla società Stretto di Messina S.p.A. un contributo in conto impianti di 1.301,00 euro a valere sulle risorse del fondo infrastrutture in sostituzione dei fondi della società Fintecna, ex azionista di maggioranza dello “Stretto di Messina” e demanda al CIPE di determinare le code annuali del contributo. Viene prevista la nomina di un Commissario straordinario, fissando in sessanta giorni la durata dell’incarico.

Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 agosto del 2009 il Commissario straordinario viene individuato nella persona dell’amministratore delegato dello Stretto di Messina S.p.A. dottore Piero Ciucci.

Il 25 settembre viene, finalmente, firmato l’accordo dalla Società Stretto di Messina e il contraente Generale Eurolink finalizzata al riavvio delle attività. Nella stessa data viene sottoscritta l’intesa tra Stretto di Messina e Project Management.

Il 2 ottobre ha inizio l’attività di Eurolink inerente le attività propedeutiche alla realizzazione dell’opera. L’8 ottobre viene dato avvio alle attività e il 28 ottobre avvia le attività anche il Monitore ambientale.

Il CIPE, con delibera n. 102, prende atto della relazione del Commissario straordinario relativo alla rimozione degli ostacoli che si frappongono all’avvio delle attività di realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e delibera la prima coda annua del contributo in conto impianti di 1,3 miliardi di euro determinata in 12,7 miliardi di euro e imputata sulle disponibilità del fondo infrastrutture.

L’11 novembre, ai sensi dell’articolo 20 del decreto legge n. 185/2008 viene nuovamente nominato il commissario straordinario questa volta, però, per la durata triennale.

Il 29 dicembre - e arriviamo a porre in evidenza quelli che sono i dubbi anche evidenziati dall’onorevole Ferrandelli nella sua mozione - la Corte dei Conti approva la relazione concernente “Esiti dei finanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina”...

(Brusìo in Aula)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi prego di permettere la replica all’assessore.

BARTOLOTTA, assessore per le infrastrutture e la mobilità... Credo che voleva essere una replica esaustiva ed integrativa degli interventi dello scorso giovedì. Credo che sia un’argomentazione importante. Sulla scorta di questi dati che sto leggendo e che mi sono puntualmente stati forniti, come ho detto prima, dagli uffici dell’assessorato ma anche da una interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture e con l’assessore per il bilancio, probabilmente, alla fine di questo intervento e di questa disamina tutti noi potremmo avere le idee un po’ più chiare.

Detto questo, il 29 dicembre, dicevo la Corte dei Conti approva la relazione concernente “Esiti dei finanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina”. La Corte ritiene opportuna un’attenta valutazione di fattibilità tecnica, attualizzazione delle stime di traffico, compatibilità ambientale, completezza delle modalità di imputazione nel bilancio dello Stato nelle somme già destinate all’intervento per il ponte sullo stretto di Messina e successivamente oggetto di riutilizzazione.

Nel 2010, il 1° aprile per l’esattezza, il General Contractor Eurolink avvia la progettazione definitiva delle opere a terra.

Il commissario, nell’audizione del 3 febbraio presso l’ottava commissione della Camera dei deputati, comunica che sono state avviate le indagini geognostiche che dureranno fino ad aprile 2010 e il monitoraggio ambientale ante operam che avrà una durata di almeno dodici mesi.

Tra maggio e giugno 2010 sono avviate indagini di campo, il monitoraggio ambientale, territoriale e sociale e prove aerodinamiche per il Ponte nelle gallerie del vento di Milano, Copenaghen e Ottawa.

A settembre viene siglato il protocollo d’intesa tra l’università degli studi di Messina e quella degli studi mediterranei di Reggio Calabria finalizzato a creare opportune forme di collaborazione per l’intera durata della realizzazione dell’opera.

E arriviamo ai giorni nostri. Nell’allegato infrastrutture 2011 e 2013 l’opera Ponte Stretto di Messina risulta inserita come collegamento stabile stradale e ferroviario tra la Sicilia ed il continente ed è riportata nelle tabelle uno e cinque.

Nella seduta del 4 novembre, la Conferenza unificata Stato-Regione sancisce l’accordo sull’allegato infrastrutture e a novembre sono completate le attività operative da parte del contraente generale, del monitore ambientale e del project management per l’esecuzione dell’indagine topografica e geognostica nonché nelle attività monitoraggio ante operam e nel relativo controllo dei vari lavori.

Tra il 21 marzo e il 10 maggio, la Società Stretto di Messina e il contraente generale Eurolink firmano accordi procedimentali per la gestione dei siti di conferimento delle terre con Comuni di Melicuccà sul lato calabro e con i Comuni di Messina, Torregrotta, Valdina e Venetico sul lato siciliano. Viene inoltre firmato un accordo con la Coldiretti, unione piccoli proprietari immobiliari, associazioni sindacali, piccola proprietà immobiliare territoriale per la definizione delle procedure espropriative.

In ultimo, nell’allegato “infrastrutture” 2012-2014 l’opera Ponte sullo Stretto di Messina, collegamento stabile, statale e ferroviario tra la Sicilia e il continente, è riportata nuovamente nella tabella “1: Programma delle infrastrutture strategiche - Aggiornamento aprile 2011.

Il 6 maggio Anas comunica che in fase conclusiva il processo di verifica del progetto definitivo strutturato dalla società con il coinvolgimento di Parsons Transportation Group che assicura un controllo tecnico, terzo e indipendente della progettazione del ponte, del validatore Rina Check S.r.l. e del Comitato scientifico.

Dalla verifica ormai conclusa risulta che i costi dell’opera (ponte più quaranta chilometri di raccordi stradali e ferroviari) è in linea con l’ammontare previsto nel progetto preliminare approvato  dal Cipe nel 2003 e aggiornato a 6,3 miliardi di euro nel piano finanziario approvato e ancora attualmente in vigore.

Dalla rilevazione dell’Autorità per la vigilanza dei contratti pubblici sullo stato di attuazione delle opere comprese nel PIS e che si basa sui dati comunicati da Rup al 31 maggio 2011 risulta completata la progettazione definitiva ed in fase di elaborazione il piano economico-finanziario.

L’avvio dei lavori è programmato per aprile 2012 e l’ultimazione per giugno 2012.

Detto questo, è inevitabile la condivisione dei dubbi contenuti nella mozione dell’onorevole Ferrandelli, come anche le perplessità espresse in sede di dibattito nella seduta di giovedì scorso da parte di numerosi deputati in relazione ad un’opera che, certamente, riveste rilevanza strategica nel panorama infrastrutturale regionale e nazionale, verso la quale, però, permangono criticità inerenti la fattibilità ambientale e geosismo-tettonica, nonché la sostenibilità economica dell’opera in un contesto in cui, peraltro, la conferenza dei servizi, in capo al Ministero delle Infrastrutture, ad oggi, non ha detto ancora la parola “fine” ai cento e più rilievi mossi dai soggetti preposti e interessati dal procedimento per il rilascio della Via Vas.

In attesa del responso a tali rilievi del Gruppo struttura del Ministero non si può tuttavia rilevare che per il territorio siciliano, in questo particolare momento storico e di particolare crisi economica, sia prioritario per il Governo regionale la messa in sicurezza del territorio e lo sviluppo della rete infrastrutturale interna all’Isola, intendendo con ciò la pianificazione e la mitigazione del rischio idrogeologico, la programmazione e la destinazione di adeguate risorse per ridare slancio ed incentivazione alla rete infrastrutturale, aeroportuale, portuale, ferroviaria, ma anche stradale ed autostradale dell’Isola che riteniamo ad oggi, purtroppo, ancora carente e certamente non in linea per quantità e per qualità agli standard europei e alla potenzialità socio-economica che la nostra Regione certamente rappresenta.

In tale contesto, il Governo regionale, ritengo, non abbia, ovviamente, una posizione preconcetta e/o ideologica alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, ma intende affrontare l’argomento con tutta l’attenzione e la profonda valutazione in ordine alla reale fattibilità e al rapporto costi-benefici che tale opera, in una società ormai proiettata ormai verso mezzi di trasporto veloci ma, al tempo stesso, economicamente sostenibili, potrebbe rappresentare per il territorio siciliano e per la nazione più in generale.

In questa fase non ci sono fatti concreti o elementi nuovi che ci possano permettere di fare una riflessione critica dell’opera per cui riteniamo che la stessa non figuri al momento tra le priorità del Governo regionale.

In modo particolare - e sottolineo in modo particolare - qualora priorità significa continuare asostenere costi di gestione per lo più improduttivi e/o sottrazione di risorse che potrebbero essere indirizzate ed utilizzate in altri settori altrettanto strategici per lo sviluppo infrastrutturale e socioeconomico della nostra Isola.

E’ però opportuno ribadire che il Governo regionale, nel riconoscimento del potere sovrano dello Statuto e dalla legge riconosciuto a questa Assemblea e nel doveroso rispetto e condivisione del processo democratico di formazione delle decisioni che in essa si esplica, ritiene opportuno valutare la determinazione del proprio indirizzo e della propria azione anche alla luce del responso definitivo che l’Aula darà alla mozione in argomento.

Questo in sintesi l’intervento in rappresentanza del Governo regionale per, in un certo senso,  arricchire quello che era il dubbio, quelle che erano le perplessità che sono state individuate nella mozione, per dare una serie di requisiti e di informazioni di carattere tecnico-scientifico al percorso procedurale inerente alla progettazione definitiva del ponte sullo Stretto.

Vorrei, a tal proposito, soffermarmi e soprattutto ribadire che in questo preciso momento la valutazione sul Ponte sullo Stretto e sulla possibilità che questa opera possa andare avanti è sicuramente in maniera concreta legata a quella che è la reale fattibilità dell’intervento, che attualmente non c’è, e come tale ritengo che, in questo preciso momento, in questa precisa fase, proprio perché mancano delle indicazioni reali di carattere concreto, ci sono molti dubbi e molte perplessità sulla realizzabilità dell’opera, ritengo che non sia prioritaria nell’agenda del Governo regionale. Tuttavia, interpretando anche quello che è il pensiero del nostro Presidente, riteniamo di uniformare e, quindi, di definire l’indirizzo dell’azione di Governo in merito a tale problematica anche alla luce del responso che quest’Aula vorrà dare alla mozione dell’onorevole Ferrandelli.

Nessun commento:

Posta un commento