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domenica 20 gennaio 2013

Dal 18 al 25 gennaio si svolgono iniziative per l'unione dei cristiani

ecumenismo
Oggi abbiamo avuto modo di assistere su tutto il territorio nazionale su Rai1 alla Liturgia domenicale (messa viene detta comunemente) secondo il rito bizantino. L’occasione è stata offerta dalla Settimana per l’unione dei Cristiani che ricorre ogni anno nella seconda metà di gennaio. Il rito è stato trasmesso dalla Cattedrale di Lungro, in Calabria, e celebrante è stato il nuovo Eparca, Mons. Donato Oliviero.
Cosa è l’ecumenismo ?
Si potrebbe dire che è l’insieme delle iniziative e dei propositi  per addivenire all’unità dei cristiani (cattolici, ortodossi, protestanti). Alcuni fanno risalire questo Movimento al Medioevo,  quando ci furono tentativi d’unione, come quelli della Chiesa di Roma con le Chiese orientali ai Concili di Lione (1245 e 1274) e soprattutto di Ferrara-Firenze-Roma (1438-45). Però quei tentativi erano mossi dalla Chiesa di Roma nella consapevolezza che l’Oriente si trovava in estrema debolezza in quanto incalzato dalla minaccia turca. Non c’era in quelle iniziative alcuno spirito di fraternità ma molta volontà di ricatto.
Altri tentativi si ebbero tra il 16° e il 19° sec., mentre maturava, in isolate figure di pensatori ed ecclesiastici (per es., J. Križanić, G.W. Leibniz, V.S. Solov′ëv, J. Keble, Pusey, J.H. Newman, H.E. Manning), la riflessione sull’esigenza dell’unità dei cristiani.
Ma solamente dagli inizi del 20° sec. si è iniziato a usare il termine ecumenismo per indicare il movimento per l’unità dei cristiani.
La svolta decisiva, nella Chiesa Romana, in direzione dell’ecumenismo fu segnata da Giovanni XXIII con l’annuncio (1959) del concilio Vaticano II e l’istituzione (1960) del Segretariato per l’unione dei cristiani, presieduto nel primo periodo dal card. A. Bea e quindi dal card. J. Willebrands.
Il concilio, a cui presero parte per la prima volta numerosi osservatori non cattolici, approvò (1964) quasi all’unanimità il decreto Unitatis redintegratio sull’ecumenismo, che riconosce un patrimonio comune e una comunione fondamentale tra la Chiesa cattolica e le altre Chiese e comunità cristiane.
Un gesto carico di significato fu, alla vigilia della conclusione del Vaticano II, la revoca delle reciproche scomuniche pronunciate nel 1054 da Roma e Costantinopoli.
Paolo VI sviluppò e approfondì notevolmente l’impegno della Chiesa cattolica nel dialogo ecumenico, poi ribadito da Giovanni Paolo II. Nel 1988 Giovanni Paolo II promosse il Segretariato per l’unione dei cristiani a Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, che nel 1993 pubblicò il nuovo Directoire pour l’application des principes et des normes sur l’oecuménisme, cui seguì nel 1995 l’enciclica Ut unum sint.

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