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venerdì 14 dicembre 2012

Marcello Dell'Utri e le liste pulite. Un seggio al Senato dice che gli serve per non finire in ... galera

Marcello Dell'Utri oggi ha rilasciato una intervista al Fatto Quotidiano ed ha messo in chiaro che la sua scelta di entrare in politica è da sempre“legittima difesa” ed ha pure raccontato perchè Silvio Berlusconi, che l'ha definito “purtroppo incandidabile”, si sia sbagliato sul suo conto, egli sarebbe infatti candidato-senatore di “diritto o dovere”.
Dell'Utri racconta di problemi con la sua villa e il suo conto depositi a Santo Domingo, sequestrati dalle autorità locali su “input della Procura di Palermo”. Egli può vivere nella villa, ma non può venderla e il senatore dice “se uno non vuole andare in galera deve trovare un posto dove stare”, perché al momento a Santo Domingo egli non è al sicuro. Ed è per questo che Dell'Utri parla di se stesso come il primo della lista tra i possibili candidati berlusconiani: non può certo costringere Berlusconi, ma le loro storie sono intrecciate indissolubilmente e il partito, in una certa parte, è anche un po' suo.
Le sue parole sono chiare: “Non possono non candidarmi, perché io lì non sono più sicuro”. Come nel '96, quando si candidò dopo l'arresto per la faccenda di Publitalia, ancora una volta il suo intervento in politica sarebbe per “legittima difesa”.
Dell'Utri poi continua con i suoi poco lusinghieri giudizi su Alfano, che “ciancia” di liste pulite pur essendo “il nulla del nulla” e si inserisce nella polemica con Ingroia: il silenzio del segretario di partito sulle accuse mosse a Forza Italia dal magistrato, sarebbe“inaccettabile”. Ma anche l'intervento di Berlusconi sarebbe stato ben accetto, ma è mancato: a questo punto assicura che ci penserà Dell'Utri stesso a querelare Ingroia.

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