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mercoledì 7 novembre 2012

Giorgio La Pira, Sindaco Santo di Firenze ..... di Nicola Graffagnini

Avvicinandosi  la data  del centenario dalla nascita  del Sindaco Santo  come  lo chiamavano  in città, si  susseguono   le manifestazioni    più o meno ufficiali  che lo ricordano, l’ultima l’altro giorno alla Camera dei Deputati  che  ha ricordato  la  sua presenza nella Costituente e   poi come Sottosegretario  nel Governo  Fanfani.
Ieri  il candidato alle primarie del Pd, Matteo Renzi, attuale Sindaco di  Firenze si  è recato a  Pozzallo  per  fare visita  alla sua casa  natale.
Giorgio La  Pira  nasce a Pozzallo ( RG ) nel 1904, dopo aver  trascorso l’infanzia  nel suo paese natale si trasferisce per studiare  dagli zii  a Messina,  qui  vi  respira   i fermenti intellettuali  tipici di una città  in piena ricostruzione, vi frequenta i Circoli intellettuali  e conosce tra gli altri  Quasimodo e il giurista  Pugliatti, forse  per influenza di quest’ultimo si iscrive a Giurisprudenza  e  poco prima della Laurea  si trasferisce  a Firenze al seguito del Prof. Betti suo relatore  della tesi sulle successioni testamentarie.
Dopo due anni di perfezionamento sul Diritto Romano  in Germania, a  27 anni  diventa Professore supplente  di Diritto Romano nell’Università di Firenze.
Subisce  le discriminazioni  della Dittatura fascista  ed è costretto  a  chiudere successivamente due Riviste da lui fondate  ed  a fuggire  da Firenze  nottetempo.
All’indomani  della Liberazione  partecipa   alle elezioni  per la Costituente della Repubblica, militando nell’Area cattolica  di Dossetti  della Democrazia cristiana.
Diventa  anche Sottosegretario  del Ministro Fanfani  a  cui   fornisce  grande collaborazione  di idee  e  di progetti  per  l’Italia, uno dei quali rimarrà  memorabile: il Piano case popolari   che   Fanfani  non solo approva   ma  applica  in tutta Italia  e specialmente  nelle aree meridionali  dove  più forte  appare  il bisogno della casa.
Si presenta  come candidato a Sindaco di Firenze   e ottiene la vittoria,  proclamando solo pochi obiettivi  che però rimarranno  incisi nella memoria dei Fiorentini, uno di questi era:  <  pane, casa  e lavoro>  e  ancora,   <  ricostruire  i ponti e abbattere i muri > e in effetti nella sua Firenze tanti    furono  i ponti da ricostruire  nel dopoguerra,  altre  idee  che  mise  poi in pratica:   <  una casa   per vivere , un ospedale  per curarsi, una chiesa per pregare, una scuola per studiare >  .. ..infatti  secondo La Pira   i quartieri  delle città  che   da  ricostruire,   dovevano avere   queste principali offerte  di servizi ai cittadini  … per  trasformare  i quartieri periferici   da collegare  col centro    in piccole città vivibili  a misura d’uomo. 
Anche  il grande architetto  Le Courbusier  si interessò  al suo progetto  di  Quartiere ideale, finalmente realizzato  nella sua  di Firenze:  il quartiere dell’Isolotto ….
La periferia  diceva il Sindaco  deve  essere  un centro che ha tutto, e non solo  ..  ogni mattina  visitava una  scuola diversa  ..  ove la mensa  dispensava  il latte   e il  pranzo del Piano Marshall per tutti i bambini  che chiamava piccolo cittadini,    ne ricercava  il benessere  e anche il contributo di idee   innocenti  che    stava ad  ascoltare  con grande interesse.
Per il lavoro  dei suoi concittadini  poi si batte  come un leone,  e  in special modo  per  il centro siderurgico Nuovo Pignone  che contava  circa  duemila operai  a rischio licenziamento.
 La Pira cerca in tutti i modi  una soluzione per  difenderlo  prima dalla speculazione e poi  dalla chiusura  e   gira  tutti i palazzi del potere romano fin quando   non riceve l’aiuto  provvidenziale  e dice lui miracoloso  di  Enrico Mattei   che   intravede   nel centro siderurgico   un punto di partenza  per interessarsi anche di quel settore che ritiene   strategico  per il  Gruppo Eni-Agip  in   grande ascesa.
Infatti per  molti e molti anni  il Nuovo Pignone   ha rappresentato   un motore  dell’economia della zona     mentre La Pira  vi  vedeva  non solo una prospettiva  di benessere economico    ma  anche  un modello di  prospettiva di crescita  che coniugava       scienza  e  ricerca   e  persona umana   per la creazione  di    un modello  di formazione  continua  dei lavoratori  alle  nuove forme di lavoro.
In quel tempo  La  Pira  aveva  anche  dei grandi nemici  che vedevano in lui  più  un sovversivo  che  un uomo delle Istituzioni moderato, uno tra tutti il più famoso   era  il giornalista  Indro Montanelli   che  lo  soprannominava   con termini del tipo:  <  comunistello da sacrestia  >  ma non solo  … anche   dall’interno del suo schieramento  di maggioranza  La Pira  riceveva   rimbrotti  abbastanza  duri  …Don Sturzo   lo   definiva   <  statalista dei poveri >     e  altri  più benevoli  lo chiamavano   < un mistico in politica  >  mentre allo stesso  La Pira   piaceva definirsi  un Sindaco per la  pace  nel  mondo.
Infatti  La Pira  combatte  con tutti i mezzi contro le guerre  e per la pace  a  partire  dalla guerra  che in quei tempi  gli Americani  combattevano in Vietnam  per  fermare   l’ avanzata   dei vietcong  verso  il Sud Vietnam  … e per la Pace  … compie  anche   diversi viaggi simbolici  per incontrare  le parti in causa  ..
Muore a Firenze  il 5 Novembre del 1977, terziario domenicano  nel Monastero  dove  aveva vissuto fino ad allora,   Servo di Dio  per la  chiesa cattolica.

NG

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