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mercoledì 26 settembre 2012

"UNO STATO SENZA GIUSTIZIA NON E' ALTRO CHE UNA BANDA DI LADRI"

«Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia?», scrisse Sant'Agostino nel De Civitate Dei.
I fatti di questi giorni scoperchiano una verminaia dove chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni, chi dovrebbe incarnarne l'essenza profonda della società invece r-u-b-a a piene mani ed ha pure il coraggio di presentarsi in televisione per dire che "non sapeva", che "non ha rubato", e tutto ciò capita mentre l'Italia del tempo della crisi economica e finanziaria viene attanagliata con branche di ferro.
Mentre tante persone lavorano onestamente, soffrono in silenzio e con inaspettato senso civico, subiscono angherie e soprusi ignobili dai mascalzoni che si sono fatto, su misura, leggi secondo cui i "ladri" non devono presentare rendiconti pubblici ed il loro operato non è sottoponibile a controlli, capita di rilevare -per l'ennesima volta nella Storia del paese- che al vertice stanno "persone prive di pudore".
Chi dovrebbe rappresentare le migliori virtù del popolo ed esprimerne i sentimenti più profondi per immetterli nella "POLITICA" affonda nel pantano e nella ignobile e spudorata impudenza di comportamenti lesivi della libertà di tutti.
 
Tutto ciò capita mentre le patrie galere contengono:
-70 mila detenuti cosi -grosso modo- catalogabili,
-35.000 stranieri, gente venuta in Italia "per fame" per sfugire alla morte di inedia e di dignità nel paese di origine e che giunta in Italia viene posta dietro le sbarre perchè legislatori "ladri ed egoisti" devono mostrarsi forti con i deboli e deboli con i forti. Un legislatore alla Gianfranco Fini, amante delle case a poco prezzo, ha consentito che chi non sa nemmeno difendersi, sconoscendo la lingua italiana, finisca in galera e chi dei colleghi parlamentari fa le "ruberie" autorizzate con le leggi (p.e. mensilità di €. 20.000,oo) continui a legiferare per sfruttare i "deboli",
-20.000 rubagalline che non riescono a pagarsi l'avvocato
-ed il resto "mafiosi" del ramo manovali, alla Totò Reina. Nessun mafioso  col colletto bianco sta dentro. Totò Cuffaro è presente come collaboratore esterno.
-Nessun politicante ladro.

Precisazione
Quest'articolo ha preso le mosse iniziali da uno scritto
di Vittorio V. Alberti, pubblicato su Cortile dei Gentili,
interessante blog che vi invitiamo a visitare.

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