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giovedì 20 settembre 2012

Pensieri in libertà ..... di Anna Fucarino

Anna Fucarino
Ci siamo sentiti tutti, noi siciliani, in questi giorni, un po’ orgogliosi perché Menfi, una cittadina della nostra Sicilia, a pochi passi da Contessa, ha dato i natali alla Miss Italia 2012, la giovane e bella Maria Buscemi. E’ stata accolta e acclamata al suo rientro dalla cittadinanza di Menfi, come certo si addice a chi ha superato un concorso che, da anni, è uno degli eventi più importanti del nostro Bel Paese.
Ho letto diverse opinioni in merito, talvolta divergenti tra di loro, tuttavia le aspettative che i  cittadini di Menfi ripongono su questo evento sono davvero tante, non ultima l’opportunità di far conoscere la loro cittadina in tutta Italia e, direi, anche in tutto il mondo, e, dunque, la prospettiva di investire su un possibile rilancio turistico- economico del territorio grazie proprio alla bella Miss. Quali saranno poi i risvolti sarà il futuro a dircelo.
Paolo Ricca
Questa settimana, domenica e lunedì scorso si è svolta, sul canale nazionale Rai 1, una fiction “Cesare Mori, Il prefetto di ferro” che ha visto, tra gli interpreti principali, un nostro compaesano, Paolo Ricca. Paolo ha già recitato in diverse fiction televisive, ma in questa ha avuto una parte di notevole rilievo. Seppure io non ami i film di mafia, devo dire che ho guardato la fiction proprio perché c’era “il paesano”. Egli è un giovane contessioto che sta facendo carriera nel mondo del cinema italiano. Eppure, nonostante egli sia un paesano, niente accoglienza in pompa magna per lui a Contessa come quella fatta alla Miss, due o tre settimane fa, quando l’ho incontrato all’ufficio postale del nostro comune, né tantomeno nessuno o pochi  (forse) sanno che Paolo è di Contessa Entellina, un piccolo comune in provincia di Palermo, nel cuore della Sicilia.
Nessuna “Great expectations”, dunque,  per i cittadini di Contessa. Solo la solita routine che sempre fa da padrone: risorse umane giovani costrette ad andare via per trovare un lavoro, abbandonando il proprio paese e le proprie origini, talvolta anche le loro famiglie, per trasferirsi altrove contribuendo così,  allo spopolamento del piccolo paese, con la conseguente diminuzione di quel piccolo potenziale di reddito da investire sul territorio che provoca inevitabili ripercussioni negative sull’economia locale. Continuando su questa scia, presto o tardi la nostra piccola comunità vedrà chiudere anche le poche classi esistenti  dell’istituto scolastico. Ai miei tempi, c’erano diverse sezioni alla scuola media, e allora dipendevamo da Biscaquino. Poi, grazie alla lingua minoritaria, l’Istituto ottenne l’autonomia scolastica, diventando un’Istituto Comprensivo non dipendente da altre scuole con la propria segreteria e con il proprio Dirigente scolastico. La politica berlusconiana degli ultimi anni, con tutti i tagli fatti all’istruzione, ha fatto sì che il nostro istituto perdesse l’autonomia e fosse accorpato ad altre istituzioni, quest’anno con Palazzo Adriano, il prossimo forse con altri comuni limitrofi. Ciò ha visto, come conseguenza, la riduzione di posti di lavoro e cosa ancor più grave, a mio avviso, lo smembramento di una istituzione che godeva di una gestione volta all’interesse dell’istituzione stessa e dei suoi beneficiari: gli allievi e le loro famiglie. Ma allora dobbiamo assistere inermi ad un inesorabile destino, senza possibilità di intervento? Io dico di no.
Contessa ha diverse potenzialità, risorse umane di grande valore, bellezze naturalistiche, emergenze archeologiche,  prodotti di qualità, una cultura minoritaria ultracentenaria che, ancora oggi, è sinonimo di orgoglio per tutti i suoi cittadini. Un territorio tutto da assaporare, da vivere, da amare da condividere e far apprezzare a chi viene a trovarci e da fare scoprire a quanti ancora non sanno che essa esiste. Sta dunque a noi saper cogliere le opportunità che essa ci offre e creare occasioni di rilancio economico e di sviluppo per l’intero suo territorio.  Sta a noi saper investire sulle nostre potenzialità e fare in modo che le nostre risorse umane restino a creare reddito e sviluppo nel luogo in cui sono nate e cresciute e a tramandare ai loro figli la storia della nostra comunità. 
Anna Fucarino

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