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sabato 18 agosto 2012

Flash sulla nostra storia

Come nasce l'Università feudale di Contessa
Nel 1520 don Alfonso Cardona, dopo avere riscontrato piu' manifestazioni di fedelta' da parte degli albanesi insediati sui suoi territori, quelli facenti riferimento alla giurisdizione di Calatamauro, acconsentì alla costituzione dell'Universita' di Contessa.
La ricerca storica sulle manifestazioni di fedelta' al Signore feudale -allo stato attuale- sono piuttosto lacunose, ma pare che i nuovi arrivati dall'Albania -in quegli anni convulsi per la storia di Sicilia- abbiano dato al Cardona piu' di una mano d'aiuto sul piano militare per domare le rivolte crescenti nell'isola e piu' specificatamente quelle esplose entro i domini personali di don Alfonso.
Da quel 1520 una parte dei poteri e della leadership comunitaria passarono ai giurati, gente del luogo che cominciò ad imprimere impronte di specificita' arbereshe al paese, che cominciava ad espandersi urbanisticamente rispetto alle prime casupole di pietra, fanco e paglia che avevano ospitato la prima generazione di profughi nella seconda meta' del quattrocento.
Don Alfonso restava comunque il Signore di Contessa, allo stesso modo in cui era Conte di Chiusa e Marchese di Giuliana; egli aveva potere di vita e di morte in quanto titolare del "mero et mixto imperio", pero' sul piano amministrativo i giurati arbereshe costituivano la massima istituzione politica locale, funzione che secondo la prassi importata dall'Albania  veniva esercitata in stretta collaborazione con i numerosissimi "papas" che costituivano il vero nerbo organizzativo ed identitario della nascente comunita'.
I giurati, i giurati della prima meta' del Cinquecento, furono coloro che pianificarono la gestione economico-sociale delle varie famiglie che si sparsero all'interno della cinta cittadina, nelle varie zone (poi divenuti quartieri) in relazione alla "parentela", in relazione alla zona di provenienza dall'Albania. L'assento edilizio e sanitario del nascente paese in un certo senso e' stato frutto della visione "strategica" di quei primi "giurati".
Il vettogliamento alimentare della comunita' aveva trovato -come dire- "garanzia" nei Capitoli sottoscritti con don Alfonso ove era concessa l'assegnazione in enfiteusi dei due feudi di Contesse e Serradamo.
L'assegnazione era stata effettuata a favore della "comunita'", pertanto i primi anni di conduzione dei feudi deve essere avvenuta sotto l'egida dei giurati.
I nuovi arrivati arbereshe, sotto il profilo socio-economico, non dovevano errere fra loro molto diversi. Erano in un certo senso tutti dei profughi, tutti alla ricerca di un pezzo di terra da coltivare. Noi disponiamo di "fotografie" sociali effettuate piu' o meno sessant'anni dopo la costituzione dell'Universita'. Sotto il profilo economico la situazione economica era senza dislivelli rimarchevoli. Solamente due o tre famiglie risultavano "benestanti" in quanto pur avendo anche loro il piccolo podere a Serradamo o Contesse possedevano inoltre un due/trecento capi bovini, ovini etc. e fruivano, per condurre questi grossi allevamenti, verosimilmente delle terre "comuni".
I giurati, come accadeva in tutte le realta' feudali, erano quattro e venivano insediati, dal Signore (Zoti), ogni inizio di anno, ossia il primo di settembre -secondo il calendario bizantino-.
Ogni giurato riceveva il mandato per le varie branche di gestione:
- acque e sorgenti,
- liti (giurato alle liti)
- inventario della chiesa
- documentazione (giurato alle scritture, o ai libri).
I giurati nell'immettersi nelle funzioni giuravano, in ginocchio, nelle mani di don Alfonso che annualmente veniva ricevuto con tutti gli onori nella Chiesa dell'Annunziata (così avveniva nei primi anni). In seguito don Alfonso non si fece piu' vedere e nemmeno i suoi successori; i giurati cominciarolo allora a fare atto di lealta' nelle mani del "governatore", che era nominato dal Signore per svolgere le sue funzioni sull'intera signoria di Contessa.

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