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venerdì 24 agosto 2012

Elezioni siciliane. Centro-sinistra a due facce, una dialogante col cuffarismo e l'altra nettamente innovativa

Il centrosinistra siciliano (ammesso che si riesca a percepire cosa sia) vive momenti di forte frizione.
L’autocandidatura di Crocetta ha spaccato le forze, che pure esse si autodefiniscono di sinistra (alcune di centro-sinistra), mentre in casa degli avversari, il nome di Musumeci (La Destra) pare che stia per raccogliere i consensi dello schieramento di centro-destra.

Crocetta
“Io lavoro per vincere le elezioni e per mettere insieme tutti gli uomini di buona volontà, progressisti e moderati. Fava invece vuole dividere e soprattutto vuole perdere” afferma in una nota il candidato alla poltrona di presidente delle Regione, Rosario Crocetta.
“Ho proposto le primarie due mesi fa e lui ha risposto picche, sostenendo che non si sarebbe mai schierato con Crocetta. Proporle adesso – prosegue -, a ridosso della presentazione delle liste, è un modo palese per sabotare e mettere in discussione quel patto civico, antimafia e per il risanamento della nostra Regione, che stiamo realizzando con altri partiti e forze della società civile. La coalizione che ha in mente Fava ha già sonoramente perso in tre diverse elezioni, pur schierando nomi forti. Insistere su questa strada, significa non capire il valore dell’inclusione e del dialogo con i moderati, necessario soprattutto in un momento drammatico come quello che vive la nostra terra”, aggiunge Crocetta.
“Fava non accetta che il programma su cui abbiamo unito il Pd, l’Udc, l’Api, i circoli socialisti, e sul quale spero convergeranno anche altre forze politiche, è più rivoluzionario del suo. Ma io in questi mesi non lo insulterò. Anzi – conclude Crocetta -, da lui mi aspetto delle scuse, perché accusarmi di essere l’erede del cuffarismo e del lombardismo è un segno di mancanza di rispetto verso chi, come me, è condannato a morte dalla mafia”.
“Niente indagati per mafia nelle nostre liste, per il ‘Rinascimento di una Sicilia Libera’ propongo un patto civico che non sia macelleria sociale ma che tagli i privilegi della casta”, ha aggiunto Crocetta che ha inoltre salutato positivamente la possibilità di un’alleanza con il Fli di Granata (il partito –non certo di Sinistra- di Fini). “L’apertura o la chiusura con le altre forze va fatta sulla base delle scelte politiche e dei programmi non guardando alle tessere dei partiti. Se si vuole vincere – ha aggiunto Crocetta – si deve accettare la sfida del dialogo con tutti e si pongono i paletti che sono programmatici ed etici”.

Fava
“Prendiamo atto che Crocetta non intende rinunziare all’appoggio dell’Udc e non è disposto a misurarsi sulle primarie all’interno del centrosinistra”, ha affermato Claudio Fava, candidato alla presidenza della Regione siciliana nelle elezioni del 28 ottobre: “Ci sembra molto impegnato parlare di rivoluzione, a cercare alleati sempre più a destra e a tacere sui problemi veri della Sicilia – aggiunge – Noi intanto ci occupiamo di rifiuti, sanità, pubblica amministrazione per riscrivere – una volta al governo – le pessime riforme prodotte dal suo mentore Lombardo ha prodotto sulla sanità, sui rifiuti e sulla pubblica amministrazione”.
“La destra si può battere parlando un linguaggio chiaro e semplice ai siciliani, offrendo loro una strada nuova, alternativa. – conclude – Ci vuole aria fresca. Le trattative di vertice, come quelle in corso nel centrodestra e quelle a cui non si sottrae Crocetta, sono il segno del vecchio ma indomito potere che ha mortificato e impoverito la Sicilia. Questa terra va liberata dai finti rivoluzionari, dai furbi e dai bugiardi, qualunque sia il partito che li propone”.
Ieri Fava aveva chiesto di “rompere, con un colpo netto, i legami con il “cuffarismo” e il “lombardismo” e riaprire il cantiere del centrosinistra in Sicilia. “Ci sono le condizioni per una nuova stagione politica, per ridare la Sicilia ai siciliani onesti che vogliono lavoro, la fine delle illegalità mafiose e dei soprusi, un servizio sanitario non vessatorio e umiliante, un avvenire certo per i giovani”.

 

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