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domenica 19 agosto 2012

Elezioni in Sicilia. Le candidature emerse e il dis-interesse della gente ci induce a pensare .... in questa terra nulla potrà mai cambiare

Fra 70 giorni i siciliani andranno a votare per eleggere 90 rappresentanti che siederanno a Palazzo dei Normanni. In tutto il mondo l’avvenimento elettorale assume carattere di solennità, di riflessione e considerazione su come procede la vita pubblica e di come sarebbe opportuno che andasse.
Da noi, in Sicilia, nulla di tutto questo accade.
Esiste una fetta di elettorato abbastanza consistente che vota come vota perché così ha sempre votato. Si tratta delle menti chiuse, chiuse perché mai hanno imparato a riflettere, a guardare attorno ad essi e a constatare che seppure il mondo non è perfetto, potrebbe comunque migliorare.
Esiste una fetta di elettorato, abbastanza consistente pure esso, che vota sempre e comunque in antagonismo ad alcuni presupposti che gli sono stati inculcatisin dalla nascita. Anche con questa gente non c’è nulla da fare. E’ gente che non ama la bellezza, non guarda mai l’orizzonte e quindi la bussola della vita per essa resta l’ostracismo appreso dalla tradizione familiare verso il nuovo.
Esiste una fetta, abbastanza consistente, che aspetta che si presenti  presso di essa chi ha da  presentarsi (magari  mediante una visita telefonica) per apprendere come, verso chi, deve indirizzare il voto.
Esiste ancora una fetta, abbastanza grande, di elettorato che attende l’approssimarsi della campagna elettorale per mettere all’asta, per vendere, il proprio voto. Ovviamente il corrispettivo proviene dalla corruzione, dalle tangenti, dal malaffare dei politicanti (che in Sicilia sono la stragrande maggioranza). In questa fascia inseriamo -per comodità schematica- tutto il popolo che è inserito nelle clientele, fra i privilegiati, ed cortigiani del potere costituito.
Esiste, ma fa concorrenza alle mosche bianche, una sottile fetta di elettorato che con sofferenza ad ogni tornata elettorale valuta le squadre di  “mascalzoni” e di  “ladri” scesi in campo a contendersi i seggi di Palazzo dei Normanni e decide quindi: di non recarsi alle urne, di andare a votare a favore dei meno peggio, di votare scheda bianca.
Esiste anche la fascia di elettori che decide di votare in relazione alla teatralità dei protagonisti. Qui hanno buona chance l’accavallarsi degli epiteti che i politicanti si lanciano ed incassano l’un l’altro. Hanno insomma buon gioco chi dà del “drogato” ad un candidato, chi accusa le “checche” del proprio schieramento che non apprezzano l’omosessualità ostentata come valore politico, chi dà del rincoglionito  e così via.

In Sicilia durante la campagna elettorale nessuno degli elettori vuole conoscere lo stato di degrado in cui versa la regione, nessuno vuole conoscere se esistono e quali sono le possibili ricette per uscire dal fango.
Da noi, in Sicilia, a nessuno interessano le persone serie che espongono lo stato delinquenziale in cui versano le strutture pubbliche; Che le risorse pubbliche siano o meno in  mano ad incapaci, a mafiosi o ad affaristi che operano in proprio non impressionano nessuno e non costituiscono motivo di allarme.
In Sicilia votiamo per chi più massicciamente ci sa imbrogliare.
Noi vogliamo essere imbrogliati, a noi piace essere imbrogliati. Non conta se l’imbroglio passa dal finto umanesimo di facciata del “vasa vasa” o dalla corruzione più che visibile nelle opere pubbliche. Da noi le opere pubbliche costano 3 o 4 volte in più che in Germania o in Francia ma questa circostanza innorgoglisce "i siciliani ci sanno fare".
Così è stato e così –amaramente diciamo- continuerà ad essere ancora per anni …
Qui tutto è imbrattato, tutto è sporco.
Qui chi osa dire che il cielo sta sopra e la terra sotto i piedi viene ritenuto a-normale.
Qui è normale chi all'interno del sistema clientelar-mafioso sa farsi i conti e mostra di essere bravo a far credere che il sole spunta da ovest piuttosto che da est.
Nessuno può vincere i siciliani !

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